Giro d’Italia senza soldi. Giorno 27 06/05/2017 Roma

Ci mancava dormire in un letto, infatti abbiamo riposato divinamente e siamo molto carichi e pronti a tutto.
Ci riuniamo tutti a tavola per la colazione e ci mettiamo d’accordo su orari e altre cose dato che oggi Giovanna e Ignazio sono impegnati per un matrimonio.
Oggi cercheremo di vedere il più possibile anche se credo che vedere tutta Roma sia impossibile anche in una settimana.
Partiamo subito in direzione del centro, abbiamo sentito anche un amico che abbiamo conosciuto a Fuerteventura e con cui abbiamo legato molto, si trova in piazza santa Maria Maddalena e la strada che porta li passa proprio per il colosseo per i fori e per altre meraviglie quindi seguiamo le indicazioni delle mappe.
Tempo qualche chilometro ed eccolo li, imponente di fronte a noi, il colosseo. Questa gigantesca arena trasmette un energia enorme, duemila anni di storia, migliaia di vite umane messe in gioco per lo spettacolo. All’epoca per uno straniero vedere una struttura simile devessere stato scioccante, un balzo nel futuro.
Proseguiamo verso i fori, passando il maestoso arco di Costantino, se dovessi descrivere tutto quello che sto vedendo ora ci impigherei delle ore, ogni angolo in cui poso lo sguardo è pura storia. Ecco il foro romano Palatino, in questa zona si dice sia stata fondata Roma, sono stati trovati reperti risalenti addirittura al mille avanti cristo, mi sembra di trattenere il respiro da un ora.
Per fortuna hanno reso questa strada pedonale, che follia far passare delle macchine in questa zona, il colosseo fungeva come una rotonda in pratica.
Su entrambi i lati della strasa si possono ammirare i resti dei fori, attraversiamo il foro della pace, quello di Nerva, quello di Augusto, quello di Cesare e quello Traiano con la splendida colonna.
Credo sia stata la mezzora più intensa di questi giorni.
Ed ora eccoci di fronte all’altare della patria, certo probabilmente stona un po, per quanto maestoso e impressionante mi da quel senso di presunzione, anche perché all’epoca non si sono fatti scrupoli a radere al suolo antiche e preziosissime rovine per costruire tutto ciò. Anche se in realtà i romani stessi hanno un po fatto lo stesso per esempio con gli egiziani, obelischi originali sono stati deliberatamente sottratti al patrimionio egizio giusto per arricchire e decorare questa città.
Per quanto mi riguarda Roma intera dovrebbe essere un grande museo, senza palazzi, metro, rotaie e strade. Riportsre alla luce tutto,  si dice che un 75% dei resti di Roma si trovi ancora sotto terra. Ma purtroppo si è arrivati all’inevitabile quindi ci tocca accontentarci anche del vandalismo e di tutta la macchia su questa città.
Raggiungiamo un altro colosso dell’architettura, eccoci di fronte al Pantheon, questo enorme tempio dedicato a tutte le divinità fa addirittura fatica a “entrare” in una foto, toglie il fiato, purtroppo la folla non permette di godere al meglio della spiritualità del posto.
Nel frattempo comincia a piovere ma questa volta non ci pensiamo nemmeno di fermarci, proseguiamo e proprio ora che siamo giunti nella piazza dove si trova il nostro amico, ci informa che è andato via. Non fa niente continuiamo.
Arriviamo alla fontana di Trevi, enorme, splendida. Le statue sembrano muoversi da quanto sono ben realizzate. Purtroppo penso che sia per ora il luogo più affollato nonostante la pioggia.
Ora andiamo in direzione vaticano, dopo qualche chilometro arriviamo sulla strada e di fronte a noi possiamo gia scorgere piazza san Pietro, anche qui la strada è stata fatta successivamente e all’epoca la vista della piazza era possibile solo dopo aver attraversato qusta zona dove anticamente c’erano delle case. I porticati con le colonne e le statue in cima, le fontane, la piazza stessa, ogni cosa è curata nel dettaglio. Rimaniamo davvero colpiti.
Cominciamo a sentirci piuttosto stanchi, ci dirigiamo in un posto paricolare, sembra un enorme parco, ma in realtà è molto di più, si tratta del circo massimo, 2500 anni di storia, utilizzato soprattutto per corse di cavalli per più di 700 anni e tutt’ora per qualche evento, si tratta del più grande struttura per spettacoli mai costruita dall’uomo.

Ci lasciamo cullare dall’energia del posto e ci buttiamo a pancia all’aria a goderci il sole che è venuto fuori finalmente.

È ora di tornare a casa, siamo abbastanza provati, ci incamminiamo e in un’oretta siamo a destinazione, complessivamente abbiamo camminato 30 chilometri oggi.
Attendiamo Giovanna e Ignazio che erano a un matrimonio e saliamo insieme a casa.
Questa sera solo io e Chiara mangiamo e loro ci tengono compagnia raccontanto storie e avventure. Ci sentiamo davvero a casa.
Ma ora si è fatto tardi e il letto è la nostra ultima tappa.
Buonanotte

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 26 05/05/17 Grosseto – Roma

Ancora una volta la pioggia ci ha tenuto compagnia tutta la notte ma appena arriva mattina si prospetta una giornata splendida. Il sole splende di una luce calda e c’è un leggero venticello che rinfresca l’aria, sembra poesia… Ne approfittiamo per lasciar asciugare la tenda e nel frattempo ci godiamo un inizio di giornata favoloso.

Ricomponiamo la nostra casa e ci dirigiamo verso la statale che porta a Roma, la via Aurelia. Pensiamo di metterci all’imbocco  della tangenziale provando a fare autostop ma la cosa non sembra funzionare, le macchine corrono ad una velocità folle e non ci notano minimamente.. pensiamo e ripensiamo ad una soluzione, entrambi abbiamo i cellulari scarichi e non sappiamo come trovare una strada alternativa. Vediamo però una stradina bianca costeggiare per un pezzo la tangenziale, la prendiamo ma arrivati pochi metri più avanti questa si perde tra i campi e non ci sentiamo sicuri a proseguire. Chiediamo ad una signora che sta dando da bere alle piante fuori casa sua e ci dice che l’unica strada che porta a Roma è quella alla nostra sinistra ovvero la tangenziale. Ci dice pure che possiamo percorrerla a piedi senza problemi ma non ne siamo troppo convinti. Nonostante ciò decidiamo di dare retta alla signora, non avevamo altre alternative, e ci ritroviamo sulla tangenziale. I camion ci sfrecciano a pochi centimetri e nessuno giustamente si ferma… Dopo qualche metro decidiamo di fermarci in una piazzola di sosta e neanche dopo cinque minuti si ferma una macchina, che meraviglia, qualcuno ci sta dando una ventata di fortuna!!

Mi dirigo verso la macchina e vedo che già è colma di borse, valigie insieme a tre passeggeri e un cagnolino simpatico. Subito dopo vedo spuntare Nicola da dietro la boscaglia e capisco che questi si erano fermati pensando che fossi da sola.. anche loro sorpresi ci dicono che forse non ci stiamo, anzi quasi sicuramente, ma sembra non essere un problema. Tempo due secondi e dopo aver fatto tetris con i bagagli entriamo in macchina! Ce l’abbiamo fatta!

Una fortuna dietro l’altra, Alfredo, sua moglie e la loro amica, insieme alla cagnolina Trudy, stanno andando proprio a Roma!! Sono un gruppo di vegani e stanno andando a Roma per esporre un loro progetto: ogni anno 40000 animali vengono uccisi per scopi alimentari, producendo la maggior parte dell’inquinamento presente nel nostro pianeta, e per questo Alfredo poserà seminudo in un museo davanti a un telo sul quale per un bel po’ di ore disegnerà proprio 4 mila crocette. 4 mila crocette tante quante se n’è fatte tatuare su tutto il corpo! È pazzesco come riescano a trasformare nella loro arte una cosa così seria e importate, come riescano a trasmettere il loro punto di vista con un’idea del genere. Siamo sbalorditi!

Intanto proseguiamo, la strada è ancora lunga e Alfredo decide di non prendere l’autostrada ma di proseguire lungo una strada in mezzo alle campagne che costeggia il litorale. Ci concediamo una piccola sosta in un’ex colonia fenicia lungo la costa, a Santa Severa, e dopo esserci rinfrescati i piedi nell’acqua del Mar Mediterraneo riprendiamo la corsa verso la Capitale!

Sono quasi le tre e iniziamo ad inoltrarci nel vero e proprio centro della città. Nicola è così emozionato che non spiccica parola e rimaniamo estasiati solo alla vista delle opere monumentali che ci ritroviamo davanti agli occhi!

Un po’ di traffico rallenta la nostra corsa, ovviamente non è nemmeno paragonabile al tran tran che c’è a Conegliano, ma finalmente arriviamo alla Stazione Termini dove i nostri amici salvatori erano diretti.

Ci dispiace da morire dover salutare queste persone super carine con le quali condividiamo un sacco di idee e pensieri ma ci promettiamo di rimanere in contatto e dopo un lungo abbraccio ci congediamo.

Subito entriamo in questa enorme stazione dei treni e ci mettiamo a cercare una presa per caricare almeno un po’ il mio cellulare che quasi sta per scaricarsi completamente. Vaghiamo tra la gente come due bimbi che hanno perso i genitori e nel frattempo ci contatta Giovanna; lei sta a Roma e si vuole mettere a nostra disposizione per darci una mano qualsiasi cosa ci serva ed è un’altra mano dal cielo! Le diciamo che tra poco saremo senza cellulare quindi in fretta e furia ci dà il suo indirizzo. Possiamo raggiungerla già da subito! Usciamo da Termini e, un po’ con l’intuito, un po’ chiedendo informazioni ai passanti, riusciamo a raggiungere il palazzo in cui abita. Saliamo e ad aspettarci c’è una carinissima signora, Giovanna, insieme a suo marito Ignazio e a suo figlio Martino. Ci fanno appoggiare gli zaini, ci fanno mettere in carica i cellulari e ci offrono acqua fresca e frutta… Siamo super contenti! Iniziamo a presentarci, a raccontarci le nostre rispettive storie e a parlare di tutto ciò che ci viene in mente. Subito ci consigliano alcune delle più belle attrazioni della città, dandoci pure dei consigli e delle dritte su posti segreti o non troppo raggiungibili se non si conoscono. Già da subito ci danno un’impressione fantastica, accoglienti, gentili, generosi e ospitali: stanotte saremo loro ospiti ma come se non bastasse ci dicono che possiamo rimanere da loro per tutto il tempo di cui abbiamo bisogno. Io e Nicola ci sentiamo perfino in imbarazzo per tanta generosità ma sembra quasi irrispettoso non accettare.

Siamo così contenti di aver trovato delle persone come loro, che ci accudiranno come loro pargoli e ci sentiamo in dovere di fare del nostro meglio come possiamo. Vogliamo trasmettere loro il più possibile, farci conoscere e confrontarci, confrontare le nostre origini e imparare.

Ci invitano a darci una rinfrescata, Giovanna ci dà la possibilità di fare una lavatrice ed è perfetto… Per cena ci preparerà un bel piatto di spaghetti al pomodoro e delle polpette squisite, pane, affettati, vino, un banchetto rispetto al pane dei giorni precedenti. Non sappiamo più come ringraziare senza sembrare ripetitivi ma per noi stanno facendo molto!

Ci concediamo qualche chiacchierata per digerire e poi a nanna, domani primo giorno nella capitale e dobbiamo essere in forze e belli pimpanti!!

Buonanotte pellegrini

Giro d’Italia senza soldi – Giorno 25 04/05/2017 Siena – Grosseto

La pioggia ci ha tenuto compagnia per tutta questa lunga notte, ultimamente è come una nostra compagna di nottate.
La sveglia è accompagnata dal canto degli uccelli delle campagne sianesi e mentre ci ricomponiamo e assumiamo qualche zucchero attraverso delle bustine prese in un bar, ricomincia a gocciolare. Il sole non ha voglia di farsi vivo e siamo preoccupati per la partenza, per fortuna la pioggia si placa e di corsa usciamo e con gli zaini in spalla, dopo averla sbattuta al meglio, pieghiamo la tenda ancora umida.
Partiamo un direzione della statale che porta a Grosseto e dopo una mezzora di tentativi di autostop falliti decidiamo di proseguire lungo la strada più tranquilla.
Nel frattempo il sole si rifà vivo e ci inebria e ci scalda con la sua luce.
Dopo qualche chilomerro ci fermiamo in un osteria a Costalpino dove gentilmente ci permettono di caricare un po’ i telefoni.
Dopo un oretta ripartiamo e comincia a gocciolare ma ironicamente o forse in preda all’esaurimento alzo l’indice e urlo al cielo di aspettare ancora come se dovessi rimproverarlo e ironia della sorte ha smesso di piovere.
Dopo qualche chilometro ci fermiamo qualche minuto in una piazzola di sosta e tentiamo l’autostop. Fortunatamente sta volta si ferma una ragazza che suona in una rock band femminile e ci porta qualche chilometro più avanti dandoci delle dritte sulla strada.
Proseguiamo e raggiungiami la via che porta alla statale, è tutta dritta per 5 chilometri e quindi mentre camminiamo teniamo il pollice alzato speranzosi.
Questa volta a fermarsi è una signora peruviana che sta andando a recuperare la figlia a scuola e ci porta proprio all’incrocio con la statale, ci salutiamo e riprendiamo il cammino.
Ora la situazione si fa un po più complicata, abbiamo 50 chilometri di strada di fronte e ci fermiamo alla prima piazzola di sosta per fare autostop poiché è sicuramente più facile che di fermi qualcuno anche se dobbiamo aspettare delle ore col pollice alzato piuttosto che camminare per 13 ore di fila con l’acqua agli sgoccioli e il sole cocente che si diverte a uscire proprio in queste tratte.
Per fortuna anche sta volta ci va bene,  si ferma Fabio, una straordinaria persona che ha deciso di stravolgere la sua vita e cominciare a viverla a pieno, dopo undici anni di ufficio ha cominciato a vedere le cose da una prospettiva differente, si è domandato perché dovesse perdere le sue giornate in un ufficio ad accumulare ricchezze e continuare a vedere la vita passargli davanti, perdere tempo in una scatola quando non si ha nemmeno la certezza di poter vivere fino alla vecchiaia poiché può accaderr qualsiasi cosa in ogni momento. Ci è stata concessa l’opportunità di celebrare la vita e semplicemente la mettiamo da parte per quello che noi chiamiamo “sistemarsi”.
“Si sta scomodi, inadeguati, immobili con le mani di sabbia a respirare il tempo”
Ringrazio il cielo poiché Matias ha vissuto a pieno fino all’ultimo momento e io ho potuto farne parte.
Arriviami a Grosseto, salutiamo Fabio con un abbraccio e proseguiamo verso il centro, decidiamo di goderci questo momento in un parco soleggiato.
Ora abbiamo decisamente bisogno di una doccia, notiamo una palestra dove una squadra di basket di bambini sta facendo un allenamento, ci rivolgiamo al presidente e con un sorriso ci dice che non c’è nessun problema, ci mostra uno spogliatoio e le docce e finalmente possiamo darci una pulita.
Ringraziamo di cuore il presidente, salutiamo i bambini e riprendiamo il cammino tornando verso il centro e dopo qualche giro e qualche pezzo di pizza che ci è stato gentilmentr offerto, andiamo in cerca di “casa”.
Andiamo in direzione sud e comincia a fare buio con qualche nuvola che non prometto nulla di buono.
Il primo campo è adatto e abbastanza isolato, piantiamo la tenda e tempo di entrare e comincia a piovere: grazie per aver aspettato.
È ora di coricarci, domani dovrebbe essere una splendida giornata.
Buonanotte

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 24 03/05/17 San Gimignano – Siena

Ci svegliamo con il ticchettio di qualche goccia di pioggia, ma per fortuna niente di preoccupante. Dopo qualche minuto già fa capolino il sole e la tenda non ci crea troppi problemi ad asciugarsi.
Leviamo la nostra casetta dal campo di uliveti che ci ha ospitato stanotte e ripartiamo alla volta di Siena.

Ci aspettano una quarantina di chilometri ma la distanza ormai non ci preoccupa, più i giorni passano più non ci facciamo caso è pensiamo solo alla meta.
Per ora siamo indecisi, non sappiamo se dirigerci verso la strada principale, quindi più trafficata, o proseguire attraverso la via Francigena, la nostra amata via Francigena, che collega san Gimignano proprio alla nostra meta Siena.


Come di consueto partiamo ma senza programmare nulla, mettiamo la destinazione sul gps e partiamo e in men che non si dica ci ritroviamo a percorrere una strada sterrata che solo successivamente scopriamo essere la Francigena.


Ancora una volta l’istinto e lo spirito di avventura e adattamento ci hanno portato sulla strada giusta e iniziamo ad inoltrarci tra le distese di campi, colline basse tipiche toscane, uliveti e alberi non ancora pronti per essere spogliati dai loro frutti.
Non manca nemmeno la vena artistica di Nicola che in pochissimo tempo, mentre passeggiamo, riesce a trasformare un semplice ramo colto da terra in un preciso bastoncino per i capelli. Lo adoro!
Dopo un continuo alternarsi di campi, salite e discese e dopo aver fatto una breve pausa in un paesino a una ventina di km da Siena, proseguiamo ma la stanchezza inizia a farsi sentire. Fortunatamente è ancora primo pomeriggio quindi non abbiamo fretta e manteniamo un passo abbastanza sostenuto ma non tale da affaticarci troppo. Nel frattempo un amico di Nicola di vecchia data dei tempi della scuola, o come dicono loro, dei tempi della corriera, ci sta aspettando proprio a Siena e ci farà da Cicerone.
Mancano poco più di 10 km all’arrivo e Nicola ed io tentiamo invano di fare autostop ma nessuno sembra notarci fino a quando, proprio quando ci eravamo rassegnati, si ferma un signore di origine albanese che non esita un secondo a bloccarsi in mezzo alla strada (beccandosi anche qualche suonata di clacson) e a caricarci in macchina.

Ci porta volentieri fino a Siena, lui deve andare a lavoro ma non gli costa nulla allungare la strada di qualche chilometro; dice che al suo paese è di routine dare passaggi anche a sconosciuti e non vede perché non farlo anche qui in Italia.
Ci porta fino alla prima fermata dell’autobus, ci salutiamo e continuano verso il centro.
Pierluigi, l’amico di Nicola, abita a pochi metri da Piazza del Campo, la piazza dove si gareggia il Palio di Siena, quindi ci ritroviamo sotto casa sua e come da buon Cicerone ci porta a visitare i migliori angoli sienesi. Dal Duomo alla casa di Santa Caterina, la patrona della città, dalla fortezza dei De Medici alla Fontana Gaia… Ci incanta con le storie degli stemmi delle contrade e sembra di essere ripiombati nel Medioevo.

Sta per scendere la sera, salutiamo Pier e ci dirigiamo verso l’ostello della via Francigena situato proprio in piazza Duomo; abbiamo entrambi i cellulare scarichi e ci starebbe proprio bene una bella doccia dopo la camminata di oggi, magari parlando del nostro progetto ci concedono ugualmente un letto. Arriviamo davanti all’ostello, suoniamo ripetutamente ma non sembra non esserci anima viva. Non c’è tempo da perdere, sta venendo buio e sentiamo pure qualche goccia di pioggia caderci sul viso. Decidiamo di scendere un po’ lungo la strada in direzione di Grosseto e poco dopo troviamo uno spiazzo un po’ coperto, decidiamo che quella sarà la nostra casa per stasera e iniziamo a sistemarci.
Ci lasciamo trasportare dalla stanchezza e dopo aver tirato fuori il sacco a pelo ed esserci sistemati per bene ci addormentiamo.
Domani tenteremo di arrivare a Grosseto, 80 km ci aspettano… Buonanotte!!

Giro d’Italia senza soldi. Giorno 23 02/05/2017 Firenze – San Gimignano

Il giorno comincia alla grande, la polizia municipale bussa sulla tenda e ci chiede di aprire, dopo un controllo dei documenti e dopo avergli spiegato la situazione ci lasciano dicendo che abbiamo le facce da bravi ragazzi, meno male.
Si parte, oggi si va verso San Gimignano, uno splendido borgo medioevale.
Attraversiamo Scandicci e dopo svariati chilometri a piedi approfittiamo di uno spiazzo per riposarci e tentare l’autostop.
Dopo pochi minuti si fermano due simpaticissime signore che stanno semplicemente facendo un giretto per queste valli spettacolari.
Ci portano fino a Cerbaia e approfittiamo della presenza di un panificio per domandare se hanno qualcosa del giorno prima che andrebbe buttato, ci danno qualche pagnotta e qualche pezzo di focaccia e proseguiamo più sereni.
Più andiamo avanti più il paesaggio diventa meraviglioso, la Toscana fa innamorare con queste colline e tutto questo verde.
A poco meno di 10km da Certaldo la fatica si fa sentire, ci fermiamo in uno spiazzo e approfittiamo per fare autostop. Dopo poco si ferma un ragazzo che ci porta proprio fino a Certaldo, anche qui c’è un antico borgo che varrebbe la pena vedere ma il tempo stringe e arrivare fino a li in cima costerebbe troppe energie preziose.
Mancano 12 chilometri a San Gimignano ma ce la possiamo fare, camminiamo per un paio d’ore sotto il sole cocente attraverso stradoni enormi e trafficati e colline meravigliose.
A circa 5 chilometri dalla meta si accosta una macchina, è Ludmilla, una ragazza di origini albanesi ma che parla con un accento palesemente toscano, ci chiede se abbiamo bisogno di un passaggio e casualità va proprio nella nostra stessa direzione, che sollievo. Dopo aver chiesto qualche consiglio su dove mettere la tenda raggiungiamo San Gimignano.
Eccoci, dopo una giornata intera in movimento, in questo splendido paesino medioevale, se non fosse per qualche macchina parcheggiata qua e la direi di essere tornato indietro nel tempo. Giriamo tutto il paese e rimaniamo incantati ad ogni angolo.
Purtroppo il sole comincia a tramontare ed è ora di cercare “casa”, usciamo dalle mura e ci dirigiamo verso Siena, così mentre cerchiamo ci risparmiamo strada da fare domani.
Dopo un paio di chilometri notiamo uno stupendo uliveto con una vista mozzafiato su San Gimignano, è perfetto.
Qualche partita a carte e comincia a piovere, il suono delle gocce che colpiscono la tenda è soporifero e ci lasciamo cullare.
Buonanotte.

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 22 01/05/17 Fucecchio – Firenze

Un’altra mattina è arrivata e dobbiamo nuovamente ripartire. Ci svegliamo con un sole splendente in cielo, pare che ci aspetti una bellissima giornata e siamo in fibrillazione. Denise a momenti ci verrà a prendere e ci accompagnerà a Firenze sud; lei e i suoi amici hanno intenzione di passare il 1 maggio a Montecci e ci chiede di andare con loro ma ci sentiamo in dovere di rifiutare, ha già fatto tantissimo per noi e dobbiamo proseguire.
Arriva, saliamo in macchina e ci consegna una borsetta ricca di frutta e merendine per la giornata, non sappiamo come ringraziarla per tutto quello che ha fatto per noi! Tempo una mezz’oretta ed eccoci arrivati a Firenze!


Salutare Denise è dura, abbiamo trovato una bellissima persona che solo facendo autostop è riuscita ad inserirci nel suo mondo, e per questo gliene siamo grati. È proprio come noi, abbiamo molte cose in comune e nutriamo le stesse passioni per il viaggio allo sbaraglio e la semplicità. Ci abbracciamo forte, sicuramente non è questo l’ultimo nostro incontro, tempo di un selfie e si riparte.

Proseguiamo lungo l’argine dell’Arno per arrivare in centro. Si respira aria di storia, di poesia come scriveva Andersen, di vitalità. C’è gente in ogni dove e ogni angolo verso cui voltiamo lo sguardo è un qualcosa di nuovo da ammirare ed è bellissimo!


Ora capiamo perché tante persone dicono di aver lasciato il cuore in questa città…
Arriva metà pomeriggio e il cielo, stranamente (…), si copre di nuvole che promettono pioggia e dopo qualche minuto eccoci sotto un acquazzone.

Abbiamo ancora molte cose da vedere, ci armiamo di poncho e proseguiamo imperterriti anche sotto la pioggia.


Arrivano le quattro e mezza e non ce la si fa più, è stressante camminare con lo zaino pesante, il poncho, la pioggia in pieno viso. Decidiamo di trovare un posto per la tenda ma in centro a Firenze è dura trovarlo. Dobbiamo sbrigarci e trovare al più presto una soluzione altrimenti sarà difficile anche montare la tenda! Decidiamo di dirigerci nuovamente verso l’Arno e dopo qualche chilometro non vediamo altra soluzione che accamparci abusivamente sotto un ponte su cui passa il filobus…

Sebbene non sia uno tra i migliori posti scelti fin’ora ci accontentiamo, per lo meno siamo all’asciutto e non dobbiamo aspettare che smetta per piantare la tenda senza bagnarla troppo.
Tempo di sistemarci e sistemare le nostre cose di casa, fare qualche partita a carte e siamo sotto il sacco a pelo pronti ad addormentarci.
Domani si va verso San Gimignano e non vediamo l’ora. Dalle foto sembra un piccolo paesino fiabesco sopra una collina, ma d’altronde siamo in Toscana e qui è tutto una favola.
Buonanotte!

Giro d’Italia senza soldi – Giorno 21 30/04/2017 Lucca – Fucecchio

La giornata comincia alla grande, abbiamo dormito super bene e siamo pronti per vivere una nuova avventura anche oggi.
Appena alzati Federica ci invita a fare colazione e come ieri sera l’abbondanza di cose deliziose è caratteristica della tavola.
Rifacciamo il letto, salutiamo queste persone meravigliose che ci hanno cullato e partiamo.
Oggi andiami in direzione Firenze e decidiamo di tentare di trovare un passaggio al casello quindi ci dirigiamo subito li e inizialmente percorriamo uno splendido sentiero che costeggia uno splendido acquedotto dell’800.
Arrivati al Casello proviamo a chiedere un passaggio e dopo qualche minuto si fermano due ragazzi che vanno in direzione Firenze ma arrivano solo fino a Altopascio ma è già un inizio quindi accettiamo.
Ci lasciano di fronte al casello per tentare nuovamente di trovare qualcuno per Firenze ma qui non c’è uno spiazzo o un punto strategico dove una macchina può fermarsi senza intralciare il traffico, inoltre c’è una pattuglia della polizia quindi meglio evitare.
Prendiamo la statale, e dopo una decina di minuti si ferma subito Denise. Una ragazza molto particolare che ci carica volentieri nella sua macchina, più che una macchina è la sua seconda casa, è più lo spazio occupato da oggetti e altro ed è inevitabile sedersi o appoggiare i piedi sopra qualcosa, infiliamo gli zaini in stile tetris e partiamo, le diciamo che siamo diretti a Firenze e ci dice che lei ci va domani e se vogliamo per sta notte potremmo stare nella casa di sua nonna che lei e dei suoi amici stanno mettendo a nuovo per poter andarci a vivere e domanittina partiremmo tutti insieme per Firenze. Accettiamo.
Ci racconta che sono un gruppo di amici anarchici-ecosolidali che hanno deciso di mettere a nuovo questa casa e prodursi per esempio il grano per fare il pane ecc.
Appena arrivati ci dice che se vogliamo possiamo dare una mano che qui c’è sempre qualche lavoretto da fare, accettiamo volentieri e dopo pochi minuti siamo già all’opera, puliamo alcuni mobili e togliamo la pittura vecchia dalle pareti.
Dopo un paio d’ore facciamo una pausa e Denise ci porta a fare una passeggiata lungo l’argine dell’Arno. Che colori meravigliosi.
Torniamo verso casa e riprendiamo i lavori, ci impegnamo al massimo, mai avrei pensato di fare qualcosa del genere durante questo viaggio, ma la cosa mi riempie di gioia davvero.
Ci facciamo una doccia e Denise ci invita nel suo angolo tramonto, dove ci mangiamo una macedonia e ci gustiamo il paesaggio, ci raggiunge Luca, un amico di Denise che porta dei taralli e delle olive, ci gustiamo un buon piatto di quinoa e dopo una lunga chiacchierata si fa buio.
Denise ci porta in un circolo del paese dove questa sera canterà un coro di cui fa parte un amico di Denise ha passeggiato con noi oggi.
È una serata pazzesca il clima è decisamente armonioso e qui tutti sono felici e ci si sente parte di un gruppo ben solido. Che meraviglia.
È ora di tornare a casa, ci porta e ci rivedremo domattina, anche sta volta la casa è tutta per noi.
Che persone straordinarie.
Buonanotte

Il giro d’Italia senza soldi – giorno 20 29/04/17 Camaiore – Lucca

Come di consueto sveglia alle sette e mezza. Oggi è particolarmente dura alzarsi, abbiamo passato una notte coccolati dal letto super comodo che Carmela ci ha offerto. La cosa che ci carica di più è il sole che finalmente ci delizia con la sua luce e il suo calore mattutino, finalmente la pioggia ci dà un po’ di tregua e non possiamo che approfittarne. Facciamo colazione, salutiamo Carmela e suo marito e via, si riparte. Come ci hanno consigliato decidiamo di dirigerci verso Lucca attraversando il tratto di via Francigena che collega Camaiore alla città e, come ci era stato detto, ci ritroviamo in mezzo alla pace più assoluta, tra posti spettacolari circondati da montagne di mille sfumature di verde, qualche ruscello qua e là e profumi da natura.


Siamo certi che ce la dovremmo fare tutta a piedi questa volta e non ci dispiace affatto. Ci piace l’idea di passare qualche ora fuori dal mondo, tra i colli toscani e con il ronzio delle api e dei fiumiciattoli in sottofondo.


Ogni tanto ci concediamo qualche pausa per far respirare i piedi, per mangiarci la focaccia che ci ha preparato Carmela, suonare un po’ (anche mentre si cammina) e riposarci.
Finalmente dopo circa sette ore di cammino eccoci a Lucca!

Ad accoglierci sono le modeste mura che circondano e delimitano la città. In un certo senso ci sentiamo un po’ più vicini a casa in quanto ci ricordano molto le mura di Treviso. Entriamo e iniziamo a girovagare per il centro, consapevoli che con il nostro senso dell’orientamento sicuramente ci porterà verso le principali attrazioni della città. Passiamo tra le viuzze di Lucca colme di gente, si respira un’atmosfera viva e curiosa! Nel frattempo ci organizziamo con Federica, la signora che per stasera si prenderà cura di noi. Vive a qualche chilometro da Lucca ma subito ci avvisa che, terminato il nostro giro, sarà lei a venirci a prendere… Super gentile!!
Visitiamo la Chiesa di San Michele, la Basilica di San Frediano, la Torre delle Ore e il Duomo di San Martino.


Il resto lo lasceremo per domani, oggi c’abbiamo dato dentro e sentiamo la stanchezza.
Federica come un lampo arriva e ci porta a casa sua, che meraviglia riposare in una cuccia così calda accogliente! Per stasera ci preparerà bruschette, cotoletta e patatine fritte…. Ci lecchiamo già i baffi!!
Domani direzione Firenze.
Buonanotte pellegrini

Giro d’Italia senza soldi – Giorno 19 Chiavari – Camaiore 28/04/2017

Oggi la giornata comincia con un bel cielo limpido e col sole che scalda tutto.
Chiara è andata a lavoro presto e siamo ancora una volta da soli a casa di qualcuno.
Ci prepariamo la colazione mentre ascoltiamo un po di musica che ci mancava un sacco e in questa casina ci sta molto bene.
Prepariamo gli zaini, salutiamo questo nostro ultimo rifugio e ci incamminiamo verso la piazza di Chiavari dove ci aspetta Anna, la signora che ci ha salvati ieri.
Deve fare qualche commissione lavorativa fino a Massa e ci da volentieri un passaggio.
Prima tappa Lerici, mentre Anna svolge le sue faccende ci godiamo il mare e i colori di questa splendida città, il mare è molto agitato, ci sono delle enormi onde e addirittura qualcuno ne approfitta per fare surf.
Siamo di nuovo per strada, il cielo si è coperto un po ma speriamo regga.
Decidiamo di arrivare fino a Camaiore dove ci aspetta Carmela e subito Anna decide di portarci addirittura fino a li così ne approfitta per andare fino a Viareggio per parlare con qualche cliente.
Ci lascia a Lido di Camaiore, ci incamminiamo verso la città che dista circa 10 chilometri, comincia a gocciolare, non ci voleva, aumentiamo il passo e dopo pochi minuti smette.
Arrivati a metà strada sentiamo suonare un clacson, è Edoardo, un ragazzo di Camaiore che ci chiede se abbiamo bisogno di un passaggio, assurdo. Ci porta fino in centro e cominciamo a girare per vedere questa città particolare.
Ricomincia a piovere e troviamo rifugio in un bar dove stiamo un oretta in attesa che la pioggia ci plachi.
Uscito il sole riprendiamo il nostro tour e ci fermiamo in un parchetto per goderci il sole.
Carmela ci aspetta per le 19 e giunti a casa sua ci accoglie subito con un enorme sorriso, ci fa sistemare le nostre cose e ci raccontiamo le nostre storie.
Suo figlio si chiama Nicola ed è tornato da un paio di giorni da un viaggio in Nepal, che meraviglia.
Ci prepara una cena deliziosa e parliamo un sacco di ogni cosa, che meraviglia. Aiutiamo a sparecchiare ed è ora di andare a letto.
Domani direzione Lucca, il tempo dovrebbe essere dalla nostra parte.
Buonanotte

Il giro dell’Italia senza soldi – Giorno 18 27/04/27 Rapallo – Chiavari – Sestri Levante – Chiavari

Terminato anche questo giorno di pioggia è ora di proseguire. A malincuore salutiamo Barbara, Oreo, la bellissima casa che ci ha accolti. Altro segno tra i segni!
Rifacciamo lo zaino e si parte verso La Spezia. Il tempo per ora sembra tenere ma i nostri cari nuovoloni scuri ci tengono ancora compagnia. Partiamo da Rapallo e dopo aver attraversato il mercato del porto e aver incontrato un altro viaggiatore con zaino in spalla e cane (che avevamo trovato la prima volta a Padova), ci dirigiamo verso la nostra meta.

Dopo qualche chilometro e dopo aver iniziato una serie di sali scendi tipici delle strade liguri, si ferma e ci carica in macchina un ex professore e insieme arriviamo a Chiavari.

Ascoltiamo con attenzione alcune spiegazioni riguardanti paesaggio e città e dopo aver salutato riprendiamo il nostro cammino a piedi. Il cielo si fa sempre più cupo e arrivati in uno stradone ci fermiamo a fare autostop. Si ferma un padre di famiglia che sta andando a Sestri Levante ed è perfetto! Saliamo in macchina e iniziamo a raccontarci le nostre storie. Anche lui ha viaggiato come stiamo facendo noi solo che in bicicletta e percorrendo tutta la Sardegna. Ci consiglia inoltre di arrivare sotto il passo del Bracco e non proseguire a piedi ma fare autostop, in quanto non ci sono zone abitate per una cinquantina di km e la strada è un continuo sali-scendi.

Decide di portarci verso il Bracco ma in centro a Sestri si ferma e ci consiglia di andare alla Baia del silenzio, una delle Sette spiagge più belle d’Italia.
Dopo aver ringraziato e salutato scendiamo e dopo qualche vietta simile a certe vie veneziane ci ritroviamo in questa meravigliosa spiaggia all’interno di una baia circondata da colline e casette. Una pace incredibile..

Torniamo indietro, è ora di ripartire verso la Spezia ma inizia davvero a piovere e non possiamo inoltrarci verso il Bracco. Optiamo per andare verso il casello dell’autostrada e tentare di fare autostop ma inizia a piovere seriamente e non ci resta che ripararci sotto un benzinaio e chiedere a chi arriva se per caso è diretto verso la Spezia.
Dopo tre ore ancora nessuna buona notizia e non smette di piovere neanche per cinque minuti. Che si fa? Dobbiamo trovare una soluzione e affamati e infreddoliti decidiamo di fare dietrofront e tornare a Chiavari dove c’è Chiara, una giovane ragazza disposta a darci una cuccia per la notte.
Magicamente arriva Anna, una donna di Sestri che ci segue dall’inizio del nostro viaggio ed è una mano dal cielo! È arrivata da noi apposta per darci una mano e grazie a lei e alla sua generosità ci porta fino a Chiavari! Ci spiazza poi dicendoci che domani è diretta a Massa per lavoro e che volendo potrebbe passarci a prendere e portarci fin li! Come possiamo rifiutare! Ci scambiamo i numeri e dopo esserci salutati ci troviamo sotto la pioggia con Chiara. Ci consegna le chiavi di casa perché lei ora deve andare a lavoro e un pasto da cucinarci e niente rimaniamo senza parole! Affidare le chiavi di casa a persone che si incontrano per la prima volta.. fidarsi fin da subito!
Meraviglia, ci facciamo cullare dalla sua cuccia, ci asciughiamo e la aspettiamo per gustarci un buon vino bianco e parlare del più e del meno, delle passioni, dei viaggi, delle esperienze…
È ora di coricarsi.

Domani hanno messo miglioramenti quindi andiamo a letto ottimisti.
Si riparte!!