Scegliete la vita, fino alla morte. Il giro d’Italia in 80 giorni: missione compiuta!

E rieccoci, dopo 80 giorni, nella vita quotidiana, dove la porta di casa si chiude a chiave e non con una cerniera, dove i vestiti sono tutti ordinati in vari e comodi cassetti. Rieccoci dove tutto è a portata di mano.

Abbiamo portato a termine questa nostra missione, tornando a casa con un bagaglio di ricordi ed emozioni enorme e straripante. Emozioni che vorremmo condividere totalmente con voi prossimamente.

80 giorni fa siamo partiti da casa esattamente come se dovessimo fare una piccola passeggiata, senza certezze e senza sicurezze, passo dopo passo, abbiamo completato il giro. 5470km.
80 giorni di pure incognite: svegliarsi alla mattina senza sapere dove avremo dormito la stessa sera, camminare per ore senza la certezza di trovare un passaggio o di arrivare da qualche parte, proseguire senza la certezza di poter trovare del cibo, delle fontane.
Abbiamo passato la notte in tantissimi posti diversi, precisamente abbiamo passato 43 notti in tenda, 36 sotto un tetto, 1 in stazione e 1 nel giardino di una cooperativa sociale in compagnia di 20 senegalesi.
80 giorni in cui siamo riusciti a far emergere valori e sensazioni reali e a dir poco straordinarie.
Abbiamo percepito quanto sia meraviglioso poter mangiare qualcosa dopo aver patito la fame, dissetarsi dopo ore senza trovare una fonte d’acqua, sdraiarsi sotto un albero a godersi un riposo dopo 10 ore di cammino.
Cose probabilmente semplicissime e banali nel quotidiano contesto casalingo ma per noi sono state molto di più, un trofeo, percepire le vere sensazioni umane, sentirsi davvero vivi.

Ecco il frutto di 80 giorni di cammino e passaggi in autostop.
Ecco a voi la cornice di questa nostra avventura, iniziata il 10 aprile e terminata oggi, 28 giugno, che ci ha lasciato non solo ricordi ed emozioni ma anche tante tantissime cose da raccontare, da rivivere anche solo tornando indietro con i ricordi.
Vedere come questi 80 giorni si possano ridurre ad una linea come questa è pazzesco, ma soprattutto è pazzesco pensare di aver percorso questa strada con le proprie gambe o con l’aiuto di chi come noi viaggia o pensa da pellegrino!
Ci emoziona avere davanti agli occhi questa cartina, la prova concreta della riuscita di questa nostra impresa.
Ora che siamo tornati a casa possiamo dare ancora di più a chi ci circonda e a chi ci legge e ci segue, possiamo dimostrare con i fatti che se si vuole qualcosa si parte e la si ottiene, con forza, perseveranza e impegno. Tutto è possibile se solo lo si vuole, se solo si ha il coraggio di prendere la propria vita in mano e trasformarla in un’opera d’arte!

Grazie a tutte le persone che abbiamo incrociato lungo la strada, grazie a chi ci ha sostenuto da lontano anche solo dedicandoci un pensiero positivo, grazie a Nicola, grazie a me, grazie a Tias che non ci ha abbandonato un solo secondo di questi 80 giorni.

Siamo davvero tornati ricchi e soddisfatti. Il fuoco che ci stava consumando l’anima lo abbiamo lasciato ardere di vita offrendogli come tributo questa esperienza e ora non proviamo più quel senso di irrequietezza che ci faceva sentire fuori posto, ma anzi abbiamo voglia di ardere anche qui.
Siamo contenti di aver sfamato i nostri appetiti, di essere riusciti a dimostrare cose che molti credevano perdute, di aver colto il messaggio di Matias e di aver potuto farlo comprendere a molti altri.

“Il dono della vita è stato concesso a tutti noi, i suoi frutti prelibati sono a nostra disposizione e possiamo coglierli e gustarci il loro sapore in ogni momento e occasione.
Quindi non abbiate paura di sgarrare, di evitare qualcosa che vi sembra sbagliato, non abbiate timore di parlare con uno sconosciuto per chiedere anche solo un informazione, saziate la vostra curiosità, parlate agli anziani, vestitevi comodi, ascoltate musica, leggete, viaggiate, inseguite i vostri appetiti e date sfogo alle vostre emozioni per esprimere la vostra vera essenza e potervi identificare come un colore e non come un numero.
Provate a spegnere la televisione, sporcatevi le mani, dimenticatevi l’ombrello a casa, evitate di essere pignoli e di voler avere ragione poiché essa non esiste. Prendetevi in giro alla mattina, godetevi la sera, ascoltate, fate silenzio.
Non ci è stato concesso un tempo illimitato e soprattutto non siamo stati informati di quanto realmente ne abbiamo. Vale quindi la pena sprecarlo vivendo una vita che non ha una forma? Una vita che non può essere distinguibile e identificabile?
Non cercate la stabilità, di sistemarvi, evitate di essere schiavi delle abitudini e dell’etica.
Abbiamo scelto di alimentare il fuoco che sentivamo dentro, abbiamo scelto la vita.
Oggi sono 48 giorni che siamo allo sbaraglio.
48 giorni che ci svegliamo senza sapere dove passeremo la notte seguente. 48 giorni che partiamo e ci lasciamo spudoratamente nelle mani della sorte. Sono 48 giorni che vediamo posti meravigliosi, 48 giorni che conosciamo persone straordinarie. Abbiamo camminato per ore sotto il sole più cocente, abbiamo attraversato paesi durante tempeste e forti raffiche di vento. Abbiamo patito la fame, abbiamo sopportato il dolore, le vesciche, notti insonni.
Non ci pentiamo minimamente delle nostre scelte, a nostro parere stiamo conoscendo nel migliore dei modi questo paese, a contatto diretto con le persone del posto e con le loro abitudini. Abbiamo percorso quasi 3mila chilometri di cui 700 totalmente a piedi, abbiamo speso poco più di 50 centesimi mangiando avanzi di panifici. Ora siamo a Palermo e se solo penso a come siamo arrivati fin qui non dico che è stato un inferno ma godo delle splendide sensazioni che derivano dal raggiungimento di questo grande traguardo.
E c’è un motivo alla base di tutto questo, una persona responsabile di tutto ciò, una persona che ci ha fatto aprire gli occhi e che ci ha fatto imparare molto di più in un secondo che in 16 anni di scuola, una persona a cui dedichiamo questa nostra impresa. Quella persona è Matias. Che non perde occasione di farsi sentire o di darci una mano.
Ci hai insegnato la cosa più importante e noi ora, come te, scegliamo la vita, fino alla morte.”

Matias, Fuerteventura 2016

I nostri pensieri ora sono rivolti a tutte quelle persone che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, vorremmo ringraziarvi tutti uno alla volta, da chi ci ha ospitati a chi ha anche solo semplicemente usato il proprio tempo per scriverci un “in bocca al lupo”. Siete stati tutti fantastici, ci avete dato forza e siete tutti quindi parte integrante di questo fantastico cammino.
Questa esperienza è stata resa possibile da voi, da chi ci ha fatto fare una lavatrice, dalla signora del panificio che ci ha dato anche solo un panino vecchio e duro, da chi ci ha dato un passaggio, da chi ci ha creduto, da chi si è fidato, da chi si è detto “be perchè no”, da chi a voluto aprire il cuore a due perfetti sconosciuti.
Siete stati meravigliosi e siamo davvero onorati di poter documentare tanto amore e dimostrare che il mondo non è come viene descritto dai telegiornali, il mondo è composto per lo più da persone pronte ad aiutare chiunque, da persone che voglio fare la loro parte mettendosi a disposizione.

Ecco perchè abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio senza soldi. Abbiamo conosciuto e gustato il cuore delle persone di questo nostro fantastico paese affidandoci radicalmente a loro.

Vi auguro di comprendere gli appetiti della vostra anima, di avere la forza di prendere decisioni drastiche, di capire la fragilità della vita e l’importanza del tempo.
Vi auguro di mettervi alla prova, di lasciarvi nelle mani dei vostri istinti, di spingere voi stessi agli stremi fisici e mentali. Avere un immagine definita della vostra coscienza è impossibile se prima non si comprende a pieno la vostra realtà. La completa espressione di noi stessi è essenziale per poter esistere in una forma originale dell’essere.

un abbraccio

Nicola e Chiara

Giro d’Italia senza soldi. Giorno 35 14/05/2017 Aversa

Ci si sveglia con calma, oggi andremo a visitare la grande Napoli, dono davvero curioso e spero di riuscire a vedere il più possibile.
Scendiamo per la colazione e ci mettiamo d’accordo sugli orari per andare e per tornare indietro. Ci porterà Franco, che deve andarci per lavoro e volentieri ci offre un passaggio.
Ci prepariamo e partiamo subito, il Vesuvio fa da sfondo a questo splendido paesaggio, gli da quel tocco leggendario.
Arriviamo a Napoli e Franco ci lascia nei pressi della stazione centrale, ci inoltriamo verso il centro, senza una meta principale decidiamo di girare “a naso”.
Non posso fare a meno di rimanere sconvolto quando noto quello che succede per le strade:  persone che sfrecciano coi motorini senza casco, alcuni addirittura viaggiano in 3 tenendo in piedi tra le gambe dei bambini o tenendoli addirittura in braccio, ci sfreccia davanti una coppia giovane, lei porta in braccio un neonato di pochi mesi. Sono paralizzato. Attraversiamo le strade e bisogna tenere gli occhi puntati in ogni direzione, i semafori sembrano essere solo un suggerimento e ogni secondo qualcuno suona il clacson per qualunque motivo anche banale. Ho mal di testa, ogni tanto qualcuno ci urla qualcosa o commenta al nostro passaggio. Mi ci dovrò abituare.
Ci inoltriamo nella stretta e lunga strada che porta al centro storico, su entrambi i lati della strada sorgono delle meravigliose botteghe che preparano specialità locali, i profumi sono una tortura e vorrei abbuffarmi di qualunque cosa su cui poso lo sguardo.
Andiamo in direzione Piazza del Gesù nuovo, Maria, una gentile ragazza che ha voluto farci un regalo, ci dice che c’è un pacco da ritirare presso un azienda storica che produce cioccolato da più di 120 anni. La Chiara va in fibrillazione. Raggiungiamo questa carinissima bottega e ritiriamo il pacco, è pieno di golosissimi dolci a base di cioccolato prelibatissimo. Ci fermiamo in piazza e assaggiamo qualcosa, è tutto delizioso, ringraziamo di cuore Maria, non era necessario ma apprezziamo decisamente.
Riprendiamo il “tour” e ci dirigiamo verso il porto, passiamo per la piazza del Plebiscito e per l’enorme Castel Nuovo.
Ammiriamo il porto, mi perdo mentre oso immaginare quante navi sono salpate e sono arrivate qui nel corso del tempo, quante persone sono passate da qui, pescatori, mercanti ecc. Che spettacolo.
Siccome ci troviamo in questa parte della città ne approfittiamo per raggiungere il Vomero, un quartiere collinare di Napoli dove si erge Castel Sant’Elmo.
Dopo una bella scarpinata in salita raggiungiamo le mura del castello e ci gustiamo la splendia vista sulla città. Solo ora si può davvero quantificare la grandezza di questa città, e il grande Vesuvio fa decisamente da padrone alla scena.
Scendiamo, il tempo comincia a stringere, riattraversiamo il centro e le sue splendide stradine e prendiamo la strada di casa.
Domani ritorneremo per proseguire il viaggio e cercheremo di vedere quello che ci manca.
Maria ci stava già aspettando con la macchina, e come una madre che va a prendere il figlio di ritorno da una gita scolastica ci chiede ogni cosa sperando ci sia piaciuto tutto. Che meraviglia.
Raggiungiamo casa, ci facciamo una bella doccia e scendiamo per la cena, ovviamente abbontante come sempre.
Ci perdiamo in chiacchiere anche sta sera, e siccome domani ripartiremo è giunta l’ora di salutare qualcuno.
Salutiamo la solare Paola, la vicina di casa che dopo averci regalato un libretto a testa ci da un forte abbraccio.
Salutiamo anche Giusi, domattina dovrà alzarsi presto per andare a Roma, la abbracciamo forte e la ringraziamo per aver reso possibile tutto questo, per averci fatto conoscere questa fantastica famiglia e per essere stata così disponibile.
Rimaniamo ancora un po a parlare con Franco e Maria che ci mettono in guardia su alcune cose.
Ora si è fatto davvero tardi, domani dobbiamo essere in forze per il cammino.
Andiamo di corsa a letto e crolliamo spudoratamente.
Buonanotte

Giro d’Italia senza soldi. Giorno 33 12/05/2017 Piedimonte San Germano – Aversa

Un dolce risveglio apre questa nuova giornata accompagnato dai canti degli uccelli. Giovanna è già a lavoro, che persona pazzesca, quanta energia.
Facciamo colazione insieme alla sorella che insiste per farci mangiare qualunque cosa, non c’è pericolo che patiamo la fame qui.
Mentre aspettiamo Giovanna rifacciamo il letto e prepariamo gli zaini perché oggi dobbiamo partire in direzione Caserta poiché lei ha chiesto ai suoi vicini se possono darci un passaggio dato che devono andare in ogni caso.
Non appena arriva partiamo e ci porta a visitare e a conoscere Montecassino e la sua meravigliosa abbazia. Sono circa 10 chilometri di salita e sarebbe stata un impresa farla a piedi, per fortuna abbiamo trovato lei.
Arriviamo e visitiamo tutta questa spetracolare e antica abbazia, costruita nel 529, è il monastero più antico d’Italia. Visitiamo il più possibile e ci godiamo lo splendido panorama che si può vedere da qua sopra.
Facciamo ritorno a casa e Giovanna prepara il pranzo sempre super abbondante, ho paura che più scenderemo e più ci faranno mangiare.
Nel primo pomeriggio ci incontriamo con Giovanni e Noemi, due simpatici ragazzi che ci seguono e che hanno voluto approfittare della nostra vicinanza per venire a fare due chiacchiere, entrambi impegnati con gli studi non sono mai riusciti a concedersi un viaggio o una semplice scampagnata di qualche giorno nonostante avessero qualcosa in programma. Ci fa piacere incontrare persone che credono in noi e ci ammirano, ci da ancora più grinta e voglia di proseguire.
Salutiamo questi due ragazzi e torniamo a casa, ci mettiamo a letto e approfittiamo di questo momento per scrivere e raccontare le nostre giornate. Dopo un oretta ci chiama il vicino di casa e ci dice che tra poco parte per Caserta, raccogliamo di corsa le ultime cose, ci mettiamo le scarpe e dobbiamo scappare, Giovanna non è ancora tornata e ci dispiace da morire non poterla salutare. Le scriviamo e diciamo alla sorella di abbracciarla da parte nostra.
Partiamo, lasciamo un pezzo di cuore anche in questa casa e in questa famiglia.
Dopo una chiacchierata raggiungiamo Caserta Nord e ci lasciano fuori dal casello, il più vicino per raggiungere casa di Giusi, una ragazza che ci ha scritto e che ci aiuterà in questa zona.
Cominciamo a camminare per raggiungere casa sua ma nemmeno 5 minuti e ci chiama dicendo che sta venendo a prenderci. Non ci credo, non ci permettono di fare nemmeno un chilometro, ci sentiamo male da quanto sono generose certe persone.
Dopo pochi minuti eccoli qui, Giusi, il suo pargoletto Antonio e i suoi genitori.
Tutti solari e felici di accoglierci come dei figli ci portano nella loro enorme casa, spiegandoci che in queste zone non essendoci nulla le case sono l’unico luogo di ritrovo per le persone e quindi necessitano grandi spazi.
Giusi ci concede il suo enorme “appartamento”, lei dormirà al piano inferiore coi genitori, non era necessario tutto ciò, ma sembra che il “no” non sia accettato da queste parti!
Facciamo una doccia e ci prepariamo per uscire, hanno deciso di portarci a mangiare la pizza in un posto speciale, ovviamente non possiamo rifiutare, perché non servirebbe a nulla e soprattutto perché la pizza da queste parti è di sicuro la migliore che si possa provare.
È molto particolare, ci spiegano che il proprietario abita al piano di sopra e praticamente ha trasformato il piano terra di casa sua nella pizzeria.
Prima della pizza ci portano un abbuffata di fritti deliziosi, non possiamo non assaggiare tutto. Arriva la pizza, uno spettacolo, deliziosa. Io miracolosamente riesco a finirla, Chiara non ce la fa proprio.
Torniamo a casa e ci perdiamo in chiacchiere fino a tardi, si sta così bene in queste famiglie, ci si sente davvero a casa.
È davvero ora di andare a letto, domani ci aspetta una lunga giornata.
Buonanotte!

Giro d’Italia senza soldi. Giorno 31 – 10/07/2017 Palestrina – Verrelli (Frosinone)

Anche sta notte abbiamo dormito splendidamente, ci alziamo tutti praticamente insieme e ci prepariamo per la colazione.
Jessica ha capito i nostri punti deboli e ci porta nel balcone di camera sua per farci ammirare il panorama, che vista splendida, ci vorrebbe sempre un buongiorno così.
Cominciamo a fare colazione e tra una risata e l’altra pensiamo già al tragitto da intraprendere per Frosinone.
Mettiamo a posto il divano letto, ricomponiamo gli zaini e salutiamo questa splendida casa.
Si parte, Jessica ci accompagna per il primo tratto fino a quando non ci salutiamo, è sempre molto commovente salutare certe persone, nonostante ci conosciamo da così poco è proprio come salutare un caro amico o un familiare, anche questa è pura essenza del viaggiatore.
Percorriamo un bel pezzo di strada, oggi dobbiamo fare 50 chilometri per arrivare a Frosinone e spero davvero di arrivarci.
Alla prima piazzola di sosta ci fermiamo, va sempre bene prendersi cura di se stessi invece di stra fare, meglio fermarsi più spesso per evitare stiramenti, vesciche, ecc.

Dopo un quarto d’ora ripartiamo e percokrriamo  una decina di chilometri, la strada è larga e poco trafficata quindi proviamo a fare l’autostop e dopo pochi minuti si ferma un ragazzo che ci aveva notati qualche chilometro prima e che ora è di ritorno e ci da un passaggio fino alla nostra cara Casilina.
Facciamo diversi chilometri e raggiungiamo una piazzola, ci fermiamo a mangiare qualche panino che ci è avanzato da ieri e giusto per vedere se abbiamo fortuna provo lo stesso a tirare fuori il pollice.
Ci va di lusso, una ragazza ci nota ma era troppo veloce, addirittura si ferma, torna indietro e viene da noi. È accompagnata dal suo piccolo pargoletto e dalla madre e stanno andando a fare spese, ci da un passaggio per una decina di chilometri e ci lascia allo sbocco di una rotonda dove magari è più facile fermare qualcuno.
Ironia della sorte, troviamo subito un altro passaggio proprio per Frosinone, un gentile signore che mi stupisce perché già dal momento in cui si è fermato e per più di metà strada ha parlato al telefono come se fosse del tutto normale caricare sconosciuti in macchina.
Dopo una chiacchierata arriviamo a destinazione , ci saluta con un grosso in bocca al lupo e riprendiamo il cammino. Siccome è ancora abbastanza presto decidiamo di proseguire verso Cassino ma decidiamo di prendere una strada decisamente meno trafficata perché per oggi abbiamo fatto già abbastanza strada e soprattutto abbiamo respirato aria decisamente sporca.
Prendiamo una strada molto stretta e in salita che si perde tra le campagne, pochi metri dopo averla imboccata si ferma un anziano signore in macchina e ci dice che è bello vedere ragazzi cosi giovani fare qualcosa del genere e soprattutto per strade così antiche e sconosciute.
Mancano 50 chilometri per arrivare a Cassino e sicuramente non ci arriveremo oggi anche per il fatto che qui passa una macchina ogni mezz’ora e se ci passa non è sicuramente per andare a Cassino. Ma qualcosa ripaga la nostra impresa, notiamo un enorme albero di ciliegie e in pochi secondi sono gia in cima come una scimmia e riempio un sacchetto, è così bello trovare ciliegie mature finalmente.
Ripartiamo e facciamo diversi chilometri e ogni paesino che attraversiamo, troviamo qualcuno che ci offre qualche verdura o qualcosa da mangiare, pazzesco.  Camminiamo ancora tra queste splendide colline ma per oggi è decisamente troppo e non appena cala il sole cerchiamo un posto per mettere la tenda.
Ed ecco qui, un bel campo isolato e trascurato con un piccolo corso d’acqua che crea un dolce sottofondo a questo spettacolo.
Mangiamo un panino che ci ha preparato con amore Jessica, facciamo qualche partita a carte e il sonno arriva da solo.
A domani.

Giro d’Italia senza soldi. Giorno 27 06/05/2017 Roma

Ci mancava dormire in un letto, infatti abbiamo riposato divinamente e siamo molto carichi e pronti a tutto.
Ci riuniamo tutti a tavola per la colazione e ci mettiamo d’accordo su orari e altre cose dato che oggi Giovanna e Ignazio sono impegnati per un matrimonio.
Oggi cercheremo di vedere il più possibile anche se credo che vedere tutta Roma sia impossibile anche in una settimana.
Partiamo subito in direzione del centro, abbiamo sentito anche un amico che abbiamo conosciuto a Fuerteventura e con cui abbiamo legato molto, si trova in piazza santa Maria Maddalena e la strada che porta li passa proprio per il colosseo per i fori e per altre meraviglie quindi seguiamo le indicazioni delle mappe.
Tempo qualche chilometro ed eccolo li, imponente di fronte a noi, il colosseo. Questa gigantesca arena trasmette un energia enorme, duemila anni di storia, migliaia di vite umane messe in gioco per lo spettacolo. All’epoca per uno straniero vedere una struttura simile devessere stato scioccante, un balzo nel futuro.
Proseguiamo verso i fori, passando il maestoso arco di Costantino, se dovessi descrivere tutto quello che sto vedendo ora ci impigherei delle ore, ogni angolo in cui poso lo sguardo è pura storia. Ecco il foro romano Palatino, in questa zona si dice sia stata fondata Roma, sono stati trovati reperti risalenti addirittura al mille avanti cristo, mi sembra di trattenere il respiro da un ora.
Per fortuna hanno reso questa strada pedonale, che follia far passare delle macchine in questa zona, il colosseo fungeva come una rotonda in pratica.
Su entrambi i lati della strasa si possono ammirare i resti dei fori, attraversiamo il foro della pace, quello di Nerva, quello di Augusto, quello di Cesare e quello Traiano con la splendida colonna.
Credo sia stata la mezzora più intensa di questi giorni.
Ed ora eccoci di fronte all’altare della patria, certo probabilmente stona un po, per quanto maestoso e impressionante mi da quel senso di presunzione, anche perché all’epoca non si sono fatti scrupoli a radere al suolo antiche e preziosissime rovine per costruire tutto ciò. Anche se in realtà i romani stessi hanno un po fatto lo stesso per esempio con gli egiziani, obelischi originali sono stati deliberatamente sottratti al patrimionio egizio giusto per arricchire e decorare questa città.
Per quanto mi riguarda Roma intera dovrebbe essere un grande museo, senza palazzi, metro, rotaie e strade. Riportsre alla luce tutto,  si dice che un 75% dei resti di Roma si trovi ancora sotto terra. Ma purtroppo si è arrivati all’inevitabile quindi ci tocca accontentarci anche del vandalismo e di tutta la macchia su questa città.
Raggiungiamo un altro colosso dell’architettura, eccoci di fronte al Pantheon, questo enorme tempio dedicato a tutte le divinità fa addirittura fatica a “entrare” in una foto, toglie il fiato, purtroppo la folla non permette di godere al meglio della spiritualità del posto.
Nel frattempo comincia a piovere ma questa volta non ci pensiamo nemmeno di fermarci, proseguiamo e proprio ora che siamo giunti nella piazza dove si trova il nostro amico, ci informa che è andato via. Non fa niente continuiamo.
Arriviamo alla fontana di Trevi, enorme, splendida. Le statue sembrano muoversi da quanto sono ben realizzate. Purtroppo penso che sia per ora il luogo più affollato nonostante la pioggia.
Ora andiamo in direzione vaticano, dopo qualche chilometro arriviamo sulla strada e di fronte a noi possiamo gia scorgere piazza san Pietro, anche qui la strada è stata fatta successivamente e all’epoca la vista della piazza era possibile solo dopo aver attraversato qusta zona dove anticamente c’erano delle case. I porticati con le colonne e le statue in cima, le fontane, la piazza stessa, ogni cosa è curata nel dettaglio. Rimaniamo davvero colpiti.
Cominciamo a sentirci piuttosto stanchi, ci dirigiamo in un posto paricolare, sembra un enorme parco, ma in realtà è molto di più, si tratta del circo massimo, 2500 anni di storia, utilizzato soprattutto per corse di cavalli per più di 700 anni e tutt’ora per qualche evento, si tratta del più grande struttura per spettacoli mai costruita dall’uomo.

Ci lasciamo cullare dall’energia del posto e ci buttiamo a pancia all’aria a goderci il sole che è venuto fuori finalmente.

È ora di tornare a casa, siamo abbastanza provati, ci incamminiamo e in un’oretta siamo a destinazione, complessivamente abbiamo camminato 30 chilometri oggi.
Attendiamo Giovanna e Ignazio che erano a un matrimonio e saliamo insieme a casa.
Questa sera solo io e Chiara mangiamo e loro ci tengono compagnia raccontanto storie e avventure. Ci sentiamo davvero a casa.
Ma ora si è fatto tardi e il letto è la nostra ultima tappa.
Buonanotte

Giro d’Italia senza soldi. Giorno 23 02/05/2017 Firenze – San Gimignano

Il giorno comincia alla grande, la polizia municipale bussa sulla tenda e ci chiede di aprire, dopo un controllo dei documenti e dopo avergli spiegato la situazione ci lasciano dicendo che abbiamo le facce da bravi ragazzi, meno male.
Si parte, oggi si va verso San Gimignano, uno splendido borgo medioevale.
Attraversiamo Scandicci e dopo svariati chilometri a piedi approfittiamo di uno spiazzo per riposarci e tentare l’autostop.
Dopo pochi minuti si fermano due simpaticissime signore che stanno semplicemente facendo un giretto per queste valli spettacolari.
Ci portano fino a Cerbaia e approfittiamo della presenza di un panificio per domandare se hanno qualcosa del giorno prima che andrebbe buttato, ci danno qualche pagnotta e qualche pezzo di focaccia e proseguiamo più sereni.
Più andiamo avanti più il paesaggio diventa meraviglioso, la Toscana fa innamorare con queste colline e tutto questo verde.
A poco meno di 10km da Certaldo la fatica si fa sentire, ci fermiamo in uno spiazzo e approfittiamo per fare autostop. Dopo poco si ferma un ragazzo che ci porta proprio fino a Certaldo, anche qui c’è un antico borgo che varrebbe la pena vedere ma il tempo stringe e arrivare fino a li in cima costerebbe troppe energie preziose.
Mancano 12 chilometri a San Gimignano ma ce la possiamo fare, camminiamo per un paio d’ore sotto il sole cocente attraverso stradoni enormi e trafficati e colline meravigliose.
A circa 5 chilometri dalla meta si accosta una macchina, è Ludmilla, una ragazza di origini albanesi ma che parla con un accento palesemente toscano, ci chiede se abbiamo bisogno di un passaggio e casualità va proprio nella nostra stessa direzione, che sollievo. Dopo aver chiesto qualche consiglio su dove mettere la tenda raggiungiamo San Gimignano.
Eccoci, dopo una giornata intera in movimento, in questo splendido paesino medioevale, se non fosse per qualche macchina parcheggiata qua e la direi di essere tornato indietro nel tempo. Giriamo tutto il paese e rimaniamo incantati ad ogni angolo.
Purtroppo il sole comincia a tramontare ed è ora di cercare “casa”, usciamo dalle mura e ci dirigiamo verso Siena, così mentre cerchiamo ci risparmiamo strada da fare domani.
Dopo un paio di chilometri notiamo uno stupendo uliveto con una vista mozzafiato su San Gimignano, è perfetto.
Qualche partita a carte e comincia a piovere, il suono delle gocce che colpiscono la tenda è soporifero e ci lasciamo cullare.
Buonanotte.

Giro d’Italia senza soldi – Giorno 21 30/04/2017 Lucca – Fucecchio

La giornata comincia alla grande, abbiamo dormito super bene e siamo pronti per vivere una nuova avventura anche oggi.
Appena alzati Federica ci invita a fare colazione e come ieri sera l’abbondanza di cose deliziose è caratteristica della tavola.
Rifacciamo il letto, salutiamo queste persone meravigliose che ci hanno cullato e partiamo.
Oggi andiami in direzione Firenze e decidiamo di tentare di trovare un passaggio al casello quindi ci dirigiamo subito li e inizialmente percorriamo uno splendido sentiero che costeggia uno splendido acquedotto dell’800.
Arrivati al Casello proviamo a chiedere un passaggio e dopo qualche minuto si fermano due ragazzi che vanno in direzione Firenze ma arrivano solo fino a Altopascio ma è già un inizio quindi accettiamo.
Ci lasciano di fronte al casello per tentare nuovamente di trovare qualcuno per Firenze ma qui non c’è uno spiazzo o un punto strategico dove una macchina può fermarsi senza intralciare il traffico, inoltre c’è una pattuglia della polizia quindi meglio evitare.
Prendiamo la statale, e dopo una decina di minuti si ferma subito Denise. Una ragazza molto particolare che ci carica volentieri nella sua macchina, più che una macchina è la sua seconda casa, è più lo spazio occupato da oggetti e altro ed è inevitabile sedersi o appoggiare i piedi sopra qualcosa, infiliamo gli zaini in stile tetris e partiamo, le diciamo che siamo diretti a Firenze e ci dice che lei ci va domani e se vogliamo per sta notte potremmo stare nella casa di sua nonna che lei e dei suoi amici stanno mettendo a nuovo per poter andarci a vivere e domanittina partiremmo tutti insieme per Firenze. Accettiamo.
Ci racconta che sono un gruppo di amici anarchici-ecosolidali che hanno deciso di mettere a nuovo questa casa e prodursi per esempio il grano per fare il pane ecc.
Appena arrivati ci dice che se vogliamo possiamo dare una mano che qui c’è sempre qualche lavoretto da fare, accettiamo volentieri e dopo pochi minuti siamo già all’opera, puliamo alcuni mobili e togliamo la pittura vecchia dalle pareti.
Dopo un paio d’ore facciamo una pausa e Denise ci porta a fare una passeggiata lungo l’argine dell’Arno. Che colori meravigliosi.
Torniamo verso casa e riprendiamo i lavori, ci impegnamo al massimo, mai avrei pensato di fare qualcosa del genere durante questo viaggio, ma la cosa mi riempie di gioia davvero.
Ci facciamo una doccia e Denise ci invita nel suo angolo tramonto, dove ci mangiamo una macedonia e ci gustiamo il paesaggio, ci raggiunge Luca, un amico di Denise che porta dei taralli e delle olive, ci gustiamo un buon piatto di quinoa e dopo una lunga chiacchierata si fa buio.
Denise ci porta in un circolo del paese dove questa sera canterà un coro di cui fa parte un amico di Denise ha passeggiato con noi oggi.
È una serata pazzesca il clima è decisamente armonioso e qui tutti sono felici e ci si sente parte di un gruppo ben solido. Che meraviglia.
È ora di tornare a casa, ci porta e ci rivedremo domattina, anche sta volta la casa è tutta per noi.
Che persone straordinarie.
Buonanotte

Giro d’Italia senza soldi – Giorno 19 Chiavari – Camaiore 28/04/2017

Oggi la giornata comincia con un bel cielo limpido e col sole che scalda tutto.
Chiara è andata a lavoro presto e siamo ancora una volta da soli a casa di qualcuno.
Ci prepariamo la colazione mentre ascoltiamo un po di musica che ci mancava un sacco e in questa casina ci sta molto bene.
Prepariamo gli zaini, salutiamo questo nostro ultimo rifugio e ci incamminiamo verso la piazza di Chiavari dove ci aspetta Anna, la signora che ci ha salvati ieri.
Deve fare qualche commissione lavorativa fino a Massa e ci da volentieri un passaggio.
Prima tappa Lerici, mentre Anna svolge le sue faccende ci godiamo il mare e i colori di questa splendida città, il mare è molto agitato, ci sono delle enormi onde e addirittura qualcuno ne approfitta per fare surf.
Siamo di nuovo per strada, il cielo si è coperto un po ma speriamo regga.
Decidiamo di arrivare fino a Camaiore dove ci aspetta Carmela e subito Anna decide di portarci addirittura fino a li così ne approfitta per andare fino a Viareggio per parlare con qualche cliente.
Ci lascia a Lido di Camaiore, ci incamminiamo verso la città che dista circa 10 chilometri, comincia a gocciolare, non ci voleva, aumentiamo il passo e dopo pochi minuti smette.
Arrivati a metà strada sentiamo suonare un clacson, è Edoardo, un ragazzo di Camaiore che ci chiede se abbiamo bisogno di un passaggio, assurdo. Ci porta fino in centro e cominciamo a girare per vedere questa città particolare.
Ricomincia a piovere e troviamo rifugio in un bar dove stiamo un oretta in attesa che la pioggia ci plachi.
Uscito il sole riprendiamo il nostro tour e ci fermiamo in un parchetto per goderci il sole.
Carmela ci aspetta per le 19 e giunti a casa sua ci accoglie subito con un enorme sorriso, ci fa sistemare le nostre cose e ci raccontiamo le nostre storie.
Suo figlio si chiama Nicola ed è tornato da un paio di giorni da un viaggio in Nepal, che meraviglia.
Ci prepara una cena deliziosa e parliamo un sacco di ogni cosa, che meraviglia. Aiutiamo a sparecchiare ed è ora di andare a letto.
Domani direzione Lucca, il tempo dovrebbe essere dalla nostra parte.
Buonanotte

Giro d’Italia senza soldi – Giorno 17 26/04/2017 Rapallo

Dopo una nottata splendida e comodissima ci svegliamo carichissimi per proseguire ma purtroppo subito notiamo che il tempo è terribile, piove e pioverà tutto il giorno, dobbiamo fare molta strada e vedere tante cose ma con questo tempo tutto è più complicato scomodo e spento.
Barbara subito ci dice che per lei possiamo fermarci benissimo anche oggi senza problemi. Anche se ci sentiamo davvero in colpa riteniamo sia la scelta migliore, anche per le nostre caviglie che ancora sentono i 32 km di lunedì, inoltre domani il tempo dovrebbe essere leggermente migliore.
Facciamo una super colazione e approfittiamo di questa giornata di fermo per decidere le prossime tappe e segnarci i nomi di tutte le persone che ci scrivono per rendersi disponibili per sostenere il nostro progetto.
Ogni volta che leggiamo i messaggi o i vari commenti di tutte le persone che credono in noi ci si riempie il cuore, vedere come anche senza conoscersi si è disposti ad aiutare qualcuno a raggiungere un obbiettivo, come la collaborazione possa tenere in piedi e realizzare cose meravigliose.
Per pranzo Barbara prepara una deliziosa pasta al pomodoro e subito deve scappare a lavoro e ci lascia serenamente in casa sua.
Nel pomeriggio proviamo a uscire ma la pioggia ci ostacola e non si ferma, torniamo a casa dispiaciuti e con i pantaloni bagnati.
Dopo aver videochiamato e abusato della compagnia di qualche amico preparo la cena e diamo una sistemata alla cucina e ci prepariamo per la notte. Domani proveremo a ripartire sperando che la pioggia sia clemente.
Buonanotte

Giro d’Italia senza soldi – Giorno 15 24/04/2017 Arenzano – Genova

Dopo una notte cullati dalle onde ci svegliamo carichi e pronti per raggiungere una nuova tappa di questo cammino.
Tempo di smontare la tenda e fare gli zaini e siamo già in cammino verso Genova.
La strada è una meraviglia, sulla destra abbiamo l’infinità del mare che si infrange sulle stupende scogliere liguri e sulla sinistra delle splendide colline.
Dopo una decina di chilometri siamo a Genova solo che per raggiungere il centro mancano ancora 14 chilometri.
Tra una pausa e l’altra, riusciamo a raggiugere il porto dove si trova l’acquario, è stata particolarmente dura ma per fortuna riusciamo a darci forza a vicenda.
Quando chiediamo qualcosa di vecchio nei panifici ci offrono spesso la famosa focaccia ed è una vera delizia!!
Sono le 19 passate e dopo 32 chilometri a piedi finalmente arriviamo a una spiaggia e ci fermiamo perché siamo particolarmente stanchi.
Mentre un tramonto dipinge lo sfondo di questa nostra nuova casa mi si presenta davanti una scena che mi fa scoppiare in lacrime, un padre con un bambino di 2-3 anni che camminano lungo la costa e arrivano a fianco a noi, il padre prende il figlio e lo fa sedere su uno scoglio e comincia a pulirgli i piedi con dell’acqua, gli mette calzini e scarpe e lo fa mangiare. Porbabilmete è una scena normalissima ma certe cose mi fanno emozionare davvero molto. Credo che questa esperienza ci “sbloccherà”, vivremo esteriormente le cose, invece di emozionarci solo dentro la nostra testa sarà proprio il nostro corpo a parlare, saremo meno passivi.
Montiamo la tenda e proprio quando pensavamo di coricarci arrivano un paio di famiglie, credo siano messicani, sono le 9 passate e cominciano ora a bere e a fare una sorta di grigliata, speriamo non facciano troppo chiasso.
In qualche modo riusciami ad addormentarci con la sinfonia delle onde.
Nei prossimi giorni incontreremo un po di pioggia, speriamo bene.
Buonanotte