Giro dell’Italia senza soldi – giorno 36 15/05/17 Aversa – Pompei

Ci svegliamo per l’ultima volta in questa casa meravigliosa, sveglia presto, Giusi ha preso il treno per andare a Roma alle 5, nonna Maria dovrà andare a scuola alle otto e nonno Franco prima di andare a lavoro accompagnerà Antonio al nido e me e Nicola in centro a Napoli.
Scendiamo e per colazione Franco scende a prendere delle brioches tipiche napoletane con la crema e l’amarena: squisite!!
Ce le mangiamo in tre bocconi, salutiamo Maria e siamo pronti, partiamo.

Accompagnamo il piccolino all’asilo e subito ci dirigiamo verso la stazione di Napoli. Rimaniamo bloccati nel traffico per un bel po’ e alle nove e mezza siamo di nuovo immersi tra la confusione di questa grande città.. nel frattempo mia sorella mi chiama e mi chiede di farle un piacere enorme: aspettare una sua amica che vive a Napoli e darle un bacio da parte sua. Non posso non accontentarla, è un modo per sentirla vicino sia per me che per la sua amica sebbene la strada per la nostra prossima meta Pompei sia lunga.. aspettiamo, alle dieci e mezza arriva e la blocco, lei è di corsa e pensava di trovare mia sorella, me la stringo forte e le do mille baci! Mi fa sentire bene fare questo piacere, poter aiutare in qualche modo qualcun’altro come veniamo aiutati noi da quando siamo partiti!
È ora di dirigerci verso Pompei, la prima tappa però è Ercolano, ci fermeremo li nella speranza di poter vedere gli scavi anche dall’esterno. Dopo aver camminato per 11 km arriviamo e fortunatamente avevamo ragione! C’è una passerella sopraelevata che mostra una bellissima vista dall’alto della cittadina e ce la gustiamo tutta.

Eraun sogno di Nicola di quando era piccolo vedere con i suoi occhi Ercolano e finalmente ci è riuscito!
Ci concediamo una pausa di un paio d’ore in un parco vicino agli scavi, ci distendiamo un po’ all’ombra, suoniamo qualche canzoncina con l’ukulele e pranziamo con ciò che la famiglia Puocci ci ha preparato. Che relax!
Alle tre e mezza circa ripartiamo, mancano 15 chilometri​ per raggiungere Pompei e lì ci stanno aspettando Paolo e sua mamma, i quali si sono offerti gentilmente di ospitarci per la notte.
Per la prima volta ci imponiamo una tempistica per raggiungere la cittadina: cinque km di cammino senza fermarsi seguiti da 20 minuti di pausa, tutto questo per tre volte. Dopo la seconda pausa iniziamo a sentire la fatica e il peso dello zaino sulla schiena e sulle gambe ma si sta facendo tardi e ci sembra scortese arrivare dopo cena.
Gli ultimi due chilometri sono strazianti quasi ma appena entrati a Pompei ci ritroviamo davanti agli scavi che, per quel poco che possiamo scorgere, paiono spettacolari.

Purtroppo ormai non possiamo entrare, sono le sette e mezza ed è tutto chiuso perciò ci limitiamo a fare delle foto proprio mentre il sole tramonta dietro le rovine ed è spettacolare!
Riprendiamo, manca un chilometro circa a casa di Paolo e finalmente eccoci arrivati. Saliamo nel palazzo in cui vivono e ci accolgono subito con la tipica atmosfera meridionale, super calorosi e disposti ad offrirci ogni cosa ci manchi. Per la notte ci sistemeremo in camera di Paolo e avremmo un bagno solo per noi, quindi ci facciamo una bella doccia mentre sua madre prepara la cena, pasta al pomodoro e hamburger con un po’ di peperoni al funghetto. Terminata la doccia ci sediamo a tavola, Paolo è andato via perché il padre della sua ragazza ha appena avuto un incidente ma a momenti saranno di ritorno entrambi.
Nel frattempo la mamma di Paolo ci dice di volerci far avere un dono per noi, come di usanza qui al sud per gli ospiti, e non sapendo che cosa regalarci si propone di pagarci l’entrata agli scavi. Cerchiamo in tutti i modi di farle cambiare idea, ci sentiamo in colpa in quanto è già di grandissimo aiuto la sua ospitalità e il fatto di poter cenare con loro ma non c’è verso, lei ormai ha deciso!
Arrivano anche Paolo e la sua ragazza, si cena. Tutto è squisito e non ci fanno mancare nulla, del Martini, del buon vino rosso, frutta, del limoncello fatto da Paolo e dei mini babbà!! Siamo super pieni, qui oltre ad essere un vero peccato rifiutare del cibo così buono, è anche visto come un’offesa al padrone di casa!
Ci tratteniamo a tavola per un bel po’, loro sono curiosi di conoscere meglio la nostra storia e ogni particolare del viaggio e della sua organizzazione, Paolo è un viaggiatore come noi e vuole essere preparato nel caso in cui volesse intraprendere un’avventura del genere!
Si è fatto tardi, la ragazza di Paolo è esausta, è appena tornata da un viaggio in Polonia, mentre io e Nicola sentiamo di poterci addormentare da un momento all’altro. Salutiamo tutti e ringraziamo ancora per la buonissima cena e per averci accolto! Qui la gente è fantastica…
Ci corichiamo, buonanotte viaggiatori!

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 34 13/05/17 – Caserta

Sveglia più tardi del solito, è dura alzarsi da un letto così comodo ma oggi non abbiamo troppa fretta. Franco, il papà di Giusi, accompagnerà me, Nicola, Giusi, il piccolo Antonio e Paola, un’amica di famiglia, alla reggia di Caserta e siamo impazienti di vedere con i nostri occhi la maestosità del palazzo reale più grande al mondo! Aiutiamo Giusi a preparare dei panini da portare per la giornata, saliamo in macchina e alle 11 si parte. Dopo un po di traffico tipico delle grandi città ci ritroviamo davanti alla reggia immensa e rimaniamo a bocca aperta: solamente vedendola dal vivo si può percepire la vera grandezza di questo edificio…

Entriamo ed io e Nicola ci separiamo da Giusi, Paola e Antonio; noi inizieremo la visita dalle stanze del palazzo reale mentre loro inizieranno dai giardini, il piccolino si sentirà più a suo agio tra il verde e la natura!
Entriamo e saliamo le scale che portano al primo piano e iniziamo il tour… Proseguiamo lungo un’infinita serie di stanze, tra camere da letto, sale di lettura, biblioteche, anticamere e bagni. È incredibile e affascinante vedere come quest’opera d’arte immensa sia stata realizzata secoli fa con mezzi decisamente inferiori e più semplici rispetto alla tecnologia dei giorni nostri.


Ammiriamo i soffitti così alti e decorati da dipinti e rappresentazioni precise e bellissime. Rimaniamo incantati di fronte a statue, statuette e lampadari sfarzosi, sontuosi e appariscenti che non possono passare inosservati insieme all’infinita quantità di legno e marmo utilizzati per realizzare il mobilio e per decorare le stanze.
Spesso Nicola mi chiede come facevano a vivere in una “casa” così grande, con stanze così dispersive ma bellissime.. Non so dargli risposta, soprattutto se si pensa che questo non era nemmeno la residenza principale!
Durante il percorso raggiungiamo un’area interamente dedicata ad un’esposizione di quadri e opere d’arte di qualsiasi tipologia, provenienza e anno, realizzati e donati proprio alla Reggia di Caserta… Una zona suggestiva e ricca di significati, che ci si impiegherebbe una giornata intera se solo si volesse osservare con attenzione ogni opera.
Dopo essere entrati a visitare anche la Cappella della reggia (presente ovviamente all’interno del palazzo), sfarzosissima e incantevole, scendiamo al piano terra e ci dirigiamo verso il teatro. È quasi ora di chiusura per questa zona della reggia, quindi ne approfittiamo e entriamo insieme ad un’altra coppia. Dopo aver attraversato alcuni tunnel e vicoletti ci ritroviamo sul pianerottolo principale che dà sul palco… È incredibile! È un mini teatro della Scala, ricoperto di decorazioni d’oro, con terrazzini in ogni angolo super eleganti. Uno dei custodi ci spiega che il telone del palco è uno dei teloni originali, ristrutturato grazie a dei fondi donati alla reggia da parte dell’attore Tom Cruise… Meraviglia!

Dobbiamo proseguire, è quasi l’una e ci manca da visitare la seconda e ultima parte della reggia, nonché la più estesa: i giardini!
Usciamo dalla parte opposta all’entrata e veniamo avvolti dalla luce del sole insieme alla maestosità e immensità dei giardini, curatissimi e incredibilmente estesi.
Nicola mi avvisa dicendomi che per arrivare al giardino inglese bisogna attraversare il vialone principale lungo tre chilometri… Enorme!!

Ci avviciniamo alla cartina che mostra i vari percorsi dei giardini e notiamo come siano davvero immensi e solcati da un infinito numero di viali, stradine e specchi d’acqua. Proseguendo verso ovest ci addentriamo in un boschetto che porta alla Castelluccia, un edificio utilizzato per finte battagli terrestri e successivamente per scampagnate e circondato da un canaletto. Poco più avanti, proseguendo verso il viale principale, ci imbattiamo in una sorta di laghetto artificiale, la Peschiera, adibito a finte battaglie navali. Come dal primo momento rimaniamo sbalorditi da questo spazio così immenso utilizzato anche solo per far divertire e far giocare i figli del re di Napoli!
Proseguiamo ancora e ci ritroviamo davanti a questi enormi specchi d’acqua, delle vasche lunghe decine di metri alimentate da delle fontane splendide.. La prima rappresentante due delfini con al centro un mostro marino, le successive con delle semplici cascatelle, una rappresentante delle figure umane insieme a degli animale e infine l’ultima, quella più in alto, raffigurante la leggenda della reggia: la figlia del re che, dopo essere stata scoperta a fare un bagno nuda, si trasforma in cervo.. Incredibilmente stupenda!

 

Nel frattempo ci ricongiungiamo con Giusi, Paola e il piccolino e decidiamo di terminare la visita al giardino inglese, anche questo gigante ricoperto da alberi di ogni tipo, piante, fiori e corsi d’acqua artificiali. Percorrendo la stradina arriviamo ai bagni di Venere, un laghetto nel bel mezzo della natura suggestivo e rilassante.

Pensare che la figlia del re si è fatta costruire apposta per lei un “bagno” in mezzo al bosco è fantastico, oltre che stupendo, insieme ad una piccola abitazione nel bel mezzo di un altro laghetto.
È ora di tornare verso casa, Antonio fa sentire la sua stanchezza e dopo aver constatato di aver percorso circa 20 chilometri decidiamo di rientrare. Maria, la mamma di Giusi, ci viene a prendere e dopo esserci fatti una bella doccia rinfrescante siamo pronti per la cena: gnocchi pomodoro e mozzarella, squisiti, seguiti da un polpettone di patate e prosciutto… Maria è una bomba in cucina!! Nel frattempo, come da tradizione di questo paesino e del sud in generale, la casa si riempie di gran parte del vicinato, incuriositi dalla nostra permanenza in casa e dal nostro viaggio.
Finito di mangiare infatti Maria e le sua amiche ci invitano a sederci con loro e iniziano a farci domande su qualsiasi cosa… Come l’hanno presa i nostri genitori, come facciamo a dormire, chi abbiamo trovato lungo il nostro percorso e così via..
Io e Nicola siamo felici e onorati di poter raccontare la nostra esperienza e soprattutto mostrare loro il nostro punto di vista su molti argomenti che qui al sud sembrano utopie o persino tabù.
Continuiamo ad essere fieri di ciò che stiamo facendo e di ciò che stiamo dando agli altri, che un giorno potrà forse essere di esempio a qualcun altro. Siamo riconoscenti nei confronti di tutte le persone che ci stanno offrendo il loro aiuto perché ciò che ci trasmettono farà per sempre parte del nostro bagaglio che ci porteremo in qualsiasi parte del mondo andremo.
Andiamo a letto stanchi, ma sempre più felici, passo dopo passo.
Buonanotte! Buonanotte sognatori!

Giro dell’Italia senza soldi – giorno 32 – 11/05/17 Verrelli – Piedimonte San Germano

È un mese e un giorno che siamo in viaggio. Ci svegliamo in tenda con il rumore dei nostri amici uccellini e con la luce del sole che ci avvolge. Oggi partiamo in direzione Cassino ma prima dobbiamo fare in modo di asciugare la tenda.. Fuori è bagnato ma anche se non ha piovuto si è formata un pò di condensa. Raggruppiamo le nostre cose e stendiamo il telo esterno della tenda sopra un ramo gigante non troppo alto. Il cielo è un po’ coperto ma inizia a fare caldo e tempo una ventina di minuti siamo pronti a chiudere la nostra casa. Zaino in spalla e si parte, ci inoltriamo subii nella stradina in mezzo alle campagne che la sera prima avevamo lasciato e che tra qualche chilometro ci farà sbucare nella nostra amata Casilina.
Nel frattempo troviamo per strada un paio di signori anziani che incuriositi ci chiedono cosa stiamo facendo, dove stiamo andando, e siamo così felici di poter raccontare loro la nostra storia! Rimangono stupefatti, ci fanno i complimenti e ci sentiamo lusingati di aver suscitato interesse anche in loro. Ripartiamo ancora più carichi! Vicino a Cassino ci aspetta Giovanna, la mamma di Tania, una ragazza che vive a Verona e originaria di Piedimonte San Germano e che ci segue fin dall’inizio; ci ospiterà appunto sua madre, che vive in questo paesino ai piedi di Monte Cassino.
Mancano circa tre chilometri per arrivare a Aste e imboccare nuovamente la Casilina, arriveremo a Piedimonte in serata in quanto l’autostop non sembra ancora funzionare in queste strade di campagna non troppo trafficate… Giovanna ci chiama, ci dice che vuole venirci a prendere ad Aste ma noi ci sentiamo in colpa, già ci ospiterà per la notte e non vogliamo essere d’impiccio ma lei insiste quindi ci diamo appuntamento al cimitero entro un’ora.
Tempo mezz’ora e ci ritroviamo davanti ad una macchina bianca che ci fa i fari e ci strombazza allegramente; è Anna, la sorella di Giovanna insieme all’altra loro sorella, che è stata incaricata di passare a prenderci dato che si trovava nei paraggi. Tempo di mettere la macchina in parte alla strada e super felice ci facciamo una foto insieme da inviare subito a Giovanna!! Ci ha trovati e subito ci dirigiamo verso casa.


Non possiamo non notare fin da subito la differenza di accento, siamo in Ciociaria ed è inevitabile rendersene conto! Io e Nicola ci guardiamo spesso durante il viaggio, le due signore tra di loro parlano nel loro dialetto e super veloci e noi non capiamo nulla! Dobbiamo abituarci ma è meraviglioso sentire le differenze linguistiche da un paese all’altro. Quando parliamo sembra perfino strano sentire la nostra cadenza, tutt’altro mondo!
Arriviamo a casa e subito veniamo accolti calorosamente da Giovanna, una signora gentilissima, un vulcano.

Dopo un’altra foto di benvenuto da mandare alla figlia Tania ci invita a farci una doccia, poi si pranza. Una bella pasta al pomodoro e salsicce ci aspettano, per non parlare degli antipasti che la precedono e il caffè finale. Che spanciata!!
Giovanna ci mostra un pò’ casa sua, è molto grande e per questo è divisa in più parti abitate dalla sorella e da due ragazzi che lavorano alla Fiat, che dista pochi metri. Ha un giardino molto grande e ci fa conoscere i suoi bellissimi cani, ne ha quattro di cui uno, Ascanio, che ha vinto il primo premio durante una sfilata. È una razza che mai avevo visto prima d’ora, ha un pelo foltissimo e morbidissimo! Siamo innamorati e proprio per questo ci porta a casa della signora che ha l’allevamento da cui l’ha preso. Rimaniamo incantati di fronte a questi cagnoloni così grandi e affettuosi…


Tornati a casa Giovanna ci avvisa che stasera andremo al ristorante dove lavora al weekend, mangeremo pizza e io e Nicola non possiamo essere più contenti! È da un mese che non mangiamo una bella pizza e Giovanna ci avverte fin da subito che la loro pizza è la più buona che abbia mai mangiato! Le crediamo sulla parola ma siamo super curiosi di assaggiarla. Ci prepariamo e dopo essere passati da un suo amico originario di Castelfranco Veneto (si percepisce un accento famigliare e qualche cadenza tipica veneta, che goduria!!) arriviamo in pizzeria. Ad aspettarci c’è un’altra amica di Gianna, nata e cresciuta in Africa ed è un piacere stare a tavola con due donne così frizzanti e vulcaniche come loro! È una continua risata e un continuo raccontarsi storie, Gianna ordina un antipasto di affettati e formaggi, già quello basterebbe come cena ma non possiamo rinunciare alla pizza. Io ordino una semplice margherita per gustarmi il vero gusto della pizza, Nicola, goloso, patate e salsiccia. Ci arriva questa pizza che solo a vederla mette l’acquolina in bocca!! Ce la gustiamo il più possibile, Gianna aveva ragione, è eccezionale!


Come dolce, non poteva mancare, Giovanna ha portato dei pasticcini provenienti dal Molise, deliziosi pure quelli e dopo il caffè ci alziamo da tavola super pieni! Un’altra mangiata!!

Capiamo che più al sud andremo più dovremo abituarci a queste mega porzioni!!!
È ora di andare a casa ma prima di coricarci Giovanna ci fa un’altra sorpresa. Va in camera e torna con in braccio un cassetto colmo di coperte.. Sopra c’è una dei suoi gatti insieme a tre gattini minuscoli!! Rimango estasiata ancor più di quando mi si è presentata davanti agli occhi la pizza, avranno 20 giorni e sono dei topini piccolissimi!!


Dopo circa un’ora di coccole decidiamo di lasciarli dormire e andiamo pure noi a letto… Siamo super sazi e felici di aver incontrato una persona come Giovanna pronta ad ospitarci e a cullarci nella sua casa e tra i suoi amici animali. Sarà un dispiacere salutarla domani ma non ci pensiamo ancora, ora ci aspettano dolci sogni.
Buonanotte!

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 30 09/05/17 Roma – Palestrina

Ci svegliamo con il tintinnio delle posate e delle tazze che Ignazio e Giovanna stanno preparando per noi. Mike dorme nel letto affianco al nostro e non appena mi sveglio ci alziamo tutti insieme. Oggi è il giorno della partenza, sia di Mike sia di me e Nicola e già dai primi minuti sento che sarà dura. Sarà difficile salutare Giovanna e la sua famiglia, sarà difficile lasciar andare via Mike ma soprattutto sarà difficile lasciare Roma e la sua poesia.
Finita la colazione non ce la sentiamo di scappare via, aspettiamo ancora un pochino; Nicola Mike e Martino iniziano a strimpellare con chitarre e ukulele, io mi offro di lavare i piatti e porto a Giovanna un sassolino ricordo che avevamo preparato il giorno del nostro arrivo.

È strano come si crei in così poco tempo un legame profondo. È strano come ci si senta in sintonia fin da subito, come se ci si conoscesse da sempre ed è ancor più difficile lasciarsi proprio per questo motivo..
È ora, dobbiamo partire, dobbiamo accompagnare Mike alla stazione e proseguire verso Frosinone, nella direzione opposta.


Dopo aver fatto qualche foto ricordo tutti assieme ci avviamo verso la porta. Ci abbracciamo e ci salutiamo, ci diamo l’in bocca al lupo a vicenda e sentiamo una stretta al cuore… Che emozioni.. quasi con le lacrime agli occhi scendiamo le scale del palazzo e proseguiamo verso Termini.
Arriva l’ora di salutare Mike, lui tornerà a casa, a casa nostra, e per la seconda volta le nostre strade momentaneamente si dividono. Che grande! È venuto a Roma solo per noi e ne siamo onorati… Ci stringiamo fortissimo con la promessa di rivederci presto e ripartiamo.


Ci dirigiamo verso il parco degli acquedotti e finalmente riusciamo a gustarci le prime ciliegie quasi mature. Mentre cerchiamo di accaparrarcele si avvicina un bimbo, Giovanni, che timidamente ce ne chiede una manciata e noi gliele diamo volentieri. Vorrebbe arrampicarsi sull’albero come Nicola ma piccolino per lui è ora di andare a casa e per salutarlo gli regaliamo altre ciliegie.

Dopo una decina di chilometri eccoci al parco, rimaniamo meravigliati di fronte ai resti degli acquedotti romani, ancora in piedi, ancora imponenti. Decidiamo di fare una pausa per mangiarci un panino che Giovanna ci aveva preparato e soprattutto per goderci un po’ quel panorama stupendo, in mezzo al verde e fuori dal tran tran quotidiano del centro di Roma.


Poco dopo ripartiamo seguendo la via Casilina, la seconda via Romana insieme alla via Appia, per lunghezza e importanza.. ci porterà direttamente a Frosinone!
Siamo quasi fuori Roma, dobbiamo oltrepassare il raccordo anulare e poi sarà più facile trovare un passaggio, qui le macchine sfrecciano a velocità assurde e non fanno caso a due pedoni come noi… Ad un tratto ecco che una giovane coppia sulla trentina si ferma, si offrono di portarci fino a Colonna dove la via Casilina riprende il suo corso. Dopo una decina di chilometri, tra chiacchere, risate e racconti, arriviamo a Colonna e ci salutiamo.
Proseguiamo e dopo un po’ di chilometri viviamo una delle esperienze più brutte di questo viaggio finora… Mentre percorriamo una strada sotto un cavalcavia sento un cagnolino che abbaia, sembra piangere ed è super agitato ma non lo vedo da nessuna parte. Ci avviciniamo alla parete inclinata che porta appena sotto il ponte, è lì ne sono sicura e probabilmente è stato abbandonato. Non me la sento di lasciar perdere, pensiamo a qualche soluzione al volo ma intanto sento di dover fare qualcosa. Inizio a risalire la parete e cerco di tranquillizzarlo a voce. Arrivata a circa 10/15 metri di altezza arrivo ad uno spiazzo che sta proprio sotto il ponte ma subito mi blocco: ci sono delle magliette stese e inizio a sentire la voce di un uomo che parla una lingua che non conosco. Sembra agitato e inizia a lanciare probabilmente sassi verso la parete e verso di noi… Fortunatamente non mi ha vista e io non ho visto lui ma capisco di essere in una brutta situazione perciò di corsa riscendo e raggiungo Nicola.. ci allontaniamo ma sento l’abbaiare del cane dentro la testa. Mi domando come una persona del genere possa costringere un animale a vivere in quel modo. Nicola propone di chiamare i carabinieri ma, certa che non sarebbe servito a nulla, ce ne andiamo.
Riprendiamo a camminare, arrivate quasi le sei decidiamo di fermarci e tentare di fare autostop per raggiungere un paesino dove poter mangiare qualcosa e accamparci. Dopo circa mezz’ora si ferma Valeriano, un ragazzo che sta andando verso Palestrina, un paese a 10 chilometri da dove ci trovavamo, non proprio di strada verso Frosinone ma qualsiasi posto va bene. Accettiamo e gentilmente ci facciamo lasciare in vecchio campo da calcio dove ci consiglia di mettere la tenda. Dopo esserci lasciati andiamo in cerca di un panificio e ne troviamo uno che sta proprio per chiudere; meraviglia, ci lascia pane, panini, pizza e focaccia che ci potrebbero bastare per due giorni interi e contentissimi ringraziamo, salutiamo e ritorniamo verso il campo. Proprio in quel momento ci scrive Jessica. Lei è di Palestrina, ama viaggiare e spesso lo fa con il suo fidanzato Emanuele! Ci dice che possiamo andare da lei per una pasta è una doccia, le diciamo che per la cena siamo apposto ma lei super disponibile ci invita comunque a casa sua! Che coincidenze!! Ci incontriamo a metà strada e ci porta nel suo piccolo ma stupendo nido, tra le stradine del centro storico di Palestrina e con una vista mozzafiato sulla cittadina e sul panorama circostante.
Dopo una doccia e dopo aver cenato insieme ci porta in un bar del paese specializzato in tiramisù…. Che goduria, gustarsi un buonissimo tiramisù ci mancava, veneti come siamo!


Torniamo a casa, è ora di riposare, è stata dura riprendere il ritmo della camminata con lo zaino in spalla dopo i quattro giorni liberi a Roma, ma siamo contenti. Abbiamo trovato una ragazza disponibile, aperta, con la felicità e la nostra stessa passione negli occhi!

Chiudiamo gli occhi e ci lasciamo cullare dal sonno…
Buonanotte!

Giro d’Italia senza soldi. Giorno 29 08/05/2017 Roma

Anche questa notte abbiamo dormito come se fossimo a casa. Questa famiglia ci sta cullando come se ne facessimo davvero parte.
Ci accomodiamo per la colazione, oggi purtroppo Giovanna non si sente molto bene, probabilmente qualche virus.
Ci prepariamo per la giornata, oggi dovrebbe venire a trovarci Samuele, il mio caro amico che ci ha ospitati il primo giorno, ha deciso di passare una giornata con noi e domani ritornare a casa, che matto.
Oggi inoltre ci incontreremo anche con un’altra persona molto importante, si tratta di Michele, un personaggio particolare che abbiamo conosciuto quando eravamo a Fuerteventura, è tornato a vivere in Italia e legge i tarocchi a chiunque interessato. Quando eravamo alle canaria Chiara si era fatta leggere i tarocchi da lui e devo dire che ha azzeccato tante cose.
Ci aspetta in piazza Maria Maddalena, vicino al Pantheon, e dopo un abbraccio e una lunga chiacchierata ci salutiamo perché è in arrivo il treno di Samuele.
Ci rendiamo conto che la strada per termini è piuttosto lunga e per arrivare puntuali approfittiamo dell’assenza dello zaino e cominciamo a correre.
Arriviamo in stazione ed ecco Samuele, ci diamo un forte abbraccio, si sprigiona una forte emozione, vederlo ci fa decisamente sentire a casa.
Ci dirigiamo verso piazza di Spagna, Samu ha bisogno di comprare una corda di una chitarra e li c’è l’unico posto aperto a quest’ora, una volta arrivati ne approfitta e compra anche un’armonia.
Ora siamo in cerca di un posto dove andare a suonare un po dato che è una nostra abitudine, mi viene in mente il circo massimo e credo sia perfetto.
Percorriamo tutto il lungo Tevere, una passeggiata rilassante e senza il caos del centro.
Arriviamo al circo massimo e dopo nemmeno 5 minuti abbiamo gia qualche strumento in mano e cominciamo a suonare qualcosa. Mi sento a casa, mi sembra uno di quei giorni in cui vado con Samuele da qualche parte in mezzo al verde a strimpellare.
Dopo un paio d’ore purtroppo il cielo comincia a coprirsi e dobbiamo tornare per la cena, siccome Samuele riparte domattina abbiamo proposto a Giovanna una sorta di “scambio”, se ci fosse stata la possibilità di far dormire anche Samuele a casa sua per questa notte lui sarebbe stato onorato di preparare una cena coi fiocchi come solo lui sa fare, lei col suo cuore enorme ha accettato subito e quindi senza perdere tempo ci siamo diretti a casa.
Dopo qualche minuto di camminata comincia a piovere, sembrerebbe solo di passaggio, troviamo ripariamo sotto un tendone di un bar e nel giro di pochi minuti smette.
Riprendiamo la strada con un passo più spedito e finalmente eccoci arrivati, Samuele viene accolto con un sorriso e gli viene spiegato dove si trova tutto quello che gli può essere necessario, che meraviglia, sembra che ci si conosca da anni, eppure in fin dei conti siamo degli sconosciuti.
Mentre prepara dei filetti di merluzzo io mi occupo del contorno e ricerchiamo le spezie e i sapori più appropriati come se fossimo degli scienziati, vogliamo sfruttare questa occasione al massimo e rendere tutto perfetto.
Quando tutto è pronto Ignazio si accomoda a tavola e non appena arriva anche Martino cominciamo a mangiare, è tutto buono, anche sta volta Samuele ha fatto magie. Peccato che Giovanna stia ancora male, mi avrebbe fatto piacere che partecipasse alla cena come per ringraziarla.
Passiamo il resto della serata a raccontare avventure e a goderci questi momenti, il tempo passa velocissimo e si è fatto tardi, domani abbiamo un bel po di strada da fare quindi andiamo a coricarci.
Buonanotte

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 28 07/05/15 – Roma

Ci svegliamo e per noi inizia il secondo giorno in questa meravigliosa città che è Roma. Come di consueto Giovanna e Ignazio ci offrono un’abbondantissima colazione e un panino con un frutto da portarci dietro, insieme ad un pezzo di torta preparata il giorno prima. Che meraviglia, oggi il sole splende e si prospetta una giornatina calda e accogliente.

Si parte, oggi sarà una giornata principalmente dedicata alla visita di chiese e basiliche e siamo super emozionati. Dopo i consigli di Ignazio della sera precedente su cosa andare a visitare siamo pronti a mettere in pratica i suoi insegnamenti e a notare i particolari di cui ci ha parlato.

Prima tappa: chiesa di San Giovanni in Laterano. Dopo aver passato un controllo al metal detector entriamo e rimaniamo meravigliati di fronte a tale maestosità.

Una delle particolarità di questa chiesa è l’effetto sonoro che si produce tra una colonna all’altra. Magicamente, se si scelgono le colonne giuste e si comincia a parlare il suono viene proiettato contro la parete della colonna opposta mentre al centro non si percepisce in alcun modo ciò che viene detto. Questa tecnica serviva durante le cerimonie per propagare la voce del parroco (o chi per esso) in tutta la chiesa ma veniva utilizzato anche dagli innamorati per darsi segretamente appuntamento per vedersi… Ovviamente io e Nicola non ci facciamo mancare l”occasione per provare questo trucco e funziona!! Un’altra particolarità di questa chiesa è che se ci si mette sulla navata principale al centro si può notare come l’altare sia leggermente spostato a sinistra, questo a causa di alcuni errori di calcolo durante la sua progettazione.

Ci lasciamo alle spalle questa monumentale opera d’arte e ripartiamo alla volta della seconda tappa: la basilica di San Pietro in Vincoli.

Qui vi sono conservate le catene di San Pietro ma immediatamente veniamo colpiti da delle raffigurazioni macabre di alcuni scheletri e dalla personificazione della Morte… Infine ci ritroviamo davanti alla statua del Mosè di Michelangelo, da poco restaurato per mezzo di alcuni giochi di luce prodotti artificialmente… È un incanto trovarsi davanti a questo enorme pezzo di marmo scolpito alla perfezione da un artista come Michelangelo. Ci concediamo qualche minuto per ammirarlo nella sua magnificenza e ancora ripartiamo. Abbiamo troppe cose da vedere ancora e non possiamo perdere tempo.

Terza tappa: Scala Santa. Entriamo in questo edificio probabilmente in ristrutturazione e coperto da mega teli di pubblicità della Samsung (…) e ci ritroviamo davanti ad una scala che si può risalire solamente in ginocchio. Inizialmente non capiamo il motivo di ciò, in quanto abbastanza ignoranti in materia di religiosità ma una volta in cima capiamo che teoricamente quella era la scala percorsa da Gesù il giorno del venerdì Santo durante il processo per raggiungere Ponzio Pilato. Notiamo così tanta devozione nei confronti di questa scala che addirittura una suora viene sgridata pesantemente per aver calpestato i gradini con i piedi…

Ci avviamo verso il Campidoglio, stra colmo di gente e turisti che fotografano il palazzo insieme alle enormi statue presenti in piazza. Rimaniamo continuamente estasiati dalle opere d’arte monumentali presenti in ogni angolo della città e ci convinciamo sempre più della bellezza della Capitale.

La nostra quinta tappa è il Teatro Marcello, un mini Colosseo ancora più vecchio di quest’ultimo, che ancora dopo secoli si erge maestoso davanti ai nostri occhi… Solo appoggiando la mano sulle pareti esterne si sente la potenza degli anni e della storia che questo momento tiene sulle spalle. È circondato inoltre da un grandissimo numero di resti romani e medievali.. che storie!

Ora tocca alla Bocca della Verità, ci dirigiamo verso il Circo Massimo ma la coda per entrare e infilare la mano nella cavità della bocca è infinita. Ci accontentiamo di vederla dall’esterno, riusciamo a rubare qualche foto senza nessun turista davanti e ripartiamo.

Settima tappa: il giardino degli Aranci. Riusciamo a raggiungerlo dopo qualche stradina in salita ma ne vale la pena. Entriamo in questo giardino ben curato, che trasmette una tranquillità assoluta, regna il silenzio e affacciandosi dalla balconata si può godere di una vista spettacolare dell’intera città. Meraviglioso, in qualsiasi zona della città ci si trovi si rimane ammaliati dal suo splendore.

Sentiamo una certa fame, decidiamo di fermarci e fare una breve pausa per sgranchirci le gambe e mangiare un boccone e pare non esserci posto migliore dell’isola tiberina, al centro del Tevere, denominata anche la culla di Roma in quanto vi è un ospedale dove vengono messi al mondo la maggior parte dei romani. Attraversiamo qualche ponte ed eccoci in una delle zone più tranquille della città, davanti ad un arco di un ponte romano ormai caduto per la maggior parte. Ci sediamo proprio sulla punta dell’isola e ci gustiamo il nostro panino insieme al pezzo di torta squisita di Giovanna.

Dopo un po’ decidiamo di rimetterci in marcia verso la riva opposta del Tevere e ci ritroviamo a Trastevere. Percorrendo le sue vie veniamo avvolti dai profumi dei piatti tipici della città, bancarelle in ogni dove e botteghette. Raggiungiamo Piazza Campo dei Fiori, è ricoperta di bancarelle e stand di un mercato coloratissimo e super profumato. Ci concediamo un bel giretto e via si riparte verso la nona tappa: piazza Navona.

Anticamente questa piazza veniva riempita d’acqua e utilizzata per organizzare delle battaglie navali e non appena ce la ritroviamo davanti rimaniamo sbalorditi.. come può essere che i romani, per noia, potessero organizzare dei giochi del genere! Rimaniamo continuamente stupefatti.

Ormai il nostro secondo tour della città sta giungendo al termine. Non ci resta che visitare la chiesa di Sant’Ignazio; ci armiamo di cartina e iniziamo ad orientarci… Nel frattempo non posso non fare a meno di notare che proprio vicino alla chiesa vi è una via che porta il mio cognome, la via de’ Cestari e super felice decidiamo di andarci per vederla con i nostri occhi. Il mio cognome infatti non è molto comune e ritrovarlo in una via è un’altra sorpresa! Mentre ci avviciniamo ci imbattiamo nella via di Santa Chiara e non è possibile, proprio all’incrocio c’è la via de’ Cestari, che stavamo cercando! Ho trovato il mio posto nel mondo, tra via de Cestari e via di Santa Chiara!! Immortaliamo il momento e subito dopo eccoci all’ultima chiesa della giornata.

La chiesa di Sant’Ignazio è famosa per la sua finta cupola, entrando, infatti, e guardando il soffitto sopra l’altare sembra proprio essercene una ma non appena ci si avvicina ci si rende conto che è solamente un effetto ottico dato dalla perfetta riproduzione di una cupola dipinta. Che genialità, ma soprattutto è inevitabile riconoscere l’abilità che gli artisti del passato avevano nonostante i mezzi di cui disponevano.

Lasciamo alle nostre spalle lo sfarzo di questa chiesa e ci dirigiamo verso casa. Dobbiamo fare in fretta, si cena prima del previsto perché Martino, il figlio di Ignazio e Giovanna, vuole portarci a vedere Roma di notte. Sarà un incanto, ne siamo sicuri.

Cena a base di salsicce e verdura, tempo di una doccia e siamo già per strada. Raffaella, la ragazza di Martino, ci sta già aspettando e dopo esserci presentati ricominciamo la passeggiata. Ci portano al Pincio, da cui si può ammirare un’altra meravigliosa vista sulla città e proseguiamo attraverso stradine, piazze e locali fino ad arrivare al maestoso Colosseo che di notte ci mostra ancor più la sua potenza.

Tra un giro e l’altro oggi abbiamo raggiunto il record di chilometri, 40 in un solo giorno! La stanchezza si fa sentire quindi ci indirizziamo di nuovo verso casa… Siamo stanchi ma contentissimi, abbiamo visitato la maggior parte dei posti qui a Roma in soli due giorni sebbene non basti nemmeno un mese intero per toccare ogni angolo della capitale.

Ci buttiamo a letto felici, domani è un altro giorno!

Buonanotte

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 26 05/05/17 Grosseto – Roma

Ancora una volta la pioggia ci ha tenuto compagnia tutta la notte ma appena arriva mattina si prospetta una giornata splendida. Il sole splende di una luce calda e c’è un leggero venticello che rinfresca l’aria, sembra poesia… Ne approfittiamo per lasciar asciugare la tenda e nel frattempo ci godiamo un inizio di giornata favoloso.

Ricomponiamo la nostra casa e ci dirigiamo verso la statale che porta a Roma, la via Aurelia. Pensiamo di metterci all’imbocco  della tangenziale provando a fare autostop ma la cosa non sembra funzionare, le macchine corrono ad una velocità folle e non ci notano minimamente.. pensiamo e ripensiamo ad una soluzione, entrambi abbiamo i cellulari scarichi e non sappiamo come trovare una strada alternativa. Vediamo però una stradina bianca costeggiare per un pezzo la tangenziale, la prendiamo ma arrivati pochi metri più avanti questa si perde tra i campi e non ci sentiamo sicuri a proseguire. Chiediamo ad una signora che sta dando da bere alle piante fuori casa sua e ci dice che l’unica strada che porta a Roma è quella alla nostra sinistra ovvero la tangenziale. Ci dice pure che possiamo percorrerla a piedi senza problemi ma non ne siamo troppo convinti. Nonostante ciò decidiamo di dare retta alla signora, non avevamo altre alternative, e ci ritroviamo sulla tangenziale. I camion ci sfrecciano a pochi centimetri e nessuno giustamente si ferma… Dopo qualche metro decidiamo di fermarci in una piazzola di sosta e neanche dopo cinque minuti si ferma una macchina, che meraviglia, qualcuno ci sta dando una ventata di fortuna!!

Mi dirigo verso la macchina e vedo che già è colma di borse, valigie insieme a tre passeggeri e un cagnolino simpatico. Subito dopo vedo spuntare Nicola da dietro la boscaglia e capisco che questi si erano fermati pensando che fossi da sola.. anche loro sorpresi ci dicono che forse non ci stiamo, anzi quasi sicuramente, ma sembra non essere un problema. Tempo due secondi e dopo aver fatto tetris con i bagagli entriamo in macchina! Ce l’abbiamo fatta!

Una fortuna dietro l’altra, Alfredo, sua moglie e la loro amica, insieme alla cagnolina Trudy, stanno andando proprio a Roma!! Sono un gruppo di vegani e stanno andando a Roma per esporre un loro progetto: ogni anno 40000 animali vengono uccisi per scopi alimentari, producendo la maggior parte dell’inquinamento presente nel nostro pianeta, e per questo Alfredo poserà seminudo in un museo davanti a un telo sul quale per un bel po’ di ore disegnerà proprio 4 mila crocette. 4 mila crocette tante quante se n’è fatte tatuare su tutto il corpo! È pazzesco come riescano a trasformare nella loro arte una cosa così seria e importate, come riescano a trasmettere il loro punto di vista con un’idea del genere. Siamo sbalorditi!

Intanto proseguiamo, la strada è ancora lunga e Alfredo decide di non prendere l’autostrada ma di proseguire lungo una strada in mezzo alle campagne che costeggia il litorale. Ci concediamo una piccola sosta in un’ex colonia fenicia lungo la costa, a Santa Severa, e dopo esserci rinfrescati i piedi nell’acqua del Mar Mediterraneo riprendiamo la corsa verso la Capitale!

Sono quasi le tre e iniziamo ad inoltrarci nel vero e proprio centro della città. Nicola è così emozionato che non spiccica parola e rimaniamo estasiati solo alla vista delle opere monumentali che ci ritroviamo davanti agli occhi!

Un po’ di traffico rallenta la nostra corsa, ovviamente non è nemmeno paragonabile al tran tran che c’è a Conegliano, ma finalmente arriviamo alla Stazione Termini dove i nostri amici salvatori erano diretti.

Ci dispiace da morire dover salutare queste persone super carine con le quali condividiamo un sacco di idee e pensieri ma ci promettiamo di rimanere in contatto e dopo un lungo abbraccio ci congediamo.

Subito entriamo in questa enorme stazione dei treni e ci mettiamo a cercare una presa per caricare almeno un po’ il mio cellulare che quasi sta per scaricarsi completamente. Vaghiamo tra la gente come due bimbi che hanno perso i genitori e nel frattempo ci contatta Giovanna; lei sta a Roma e si vuole mettere a nostra disposizione per darci una mano qualsiasi cosa ci serva ed è un’altra mano dal cielo! Le diciamo che tra poco saremo senza cellulare quindi in fretta e furia ci dà il suo indirizzo. Possiamo raggiungerla già da subito! Usciamo da Termini e, un po’ con l’intuito, un po’ chiedendo informazioni ai passanti, riusciamo a raggiungere il palazzo in cui abita. Saliamo e ad aspettarci c’è una carinissima signora, Giovanna, insieme a suo marito Ignazio e a suo figlio Martino. Ci fanno appoggiare gli zaini, ci fanno mettere in carica i cellulari e ci offrono acqua fresca e frutta… Siamo super contenti! Iniziamo a presentarci, a raccontarci le nostre rispettive storie e a parlare di tutto ciò che ci viene in mente. Subito ci consigliano alcune delle più belle attrazioni della città, dandoci pure dei consigli e delle dritte su posti segreti o non troppo raggiungibili se non si conoscono. Già da subito ci danno un’impressione fantastica, accoglienti, gentili, generosi e ospitali: stanotte saremo loro ospiti ma come se non bastasse ci dicono che possiamo rimanere da loro per tutto il tempo di cui abbiamo bisogno. Io e Nicola ci sentiamo perfino in imbarazzo per tanta generosità ma sembra quasi irrispettoso non accettare.

Siamo così contenti di aver trovato delle persone come loro, che ci accudiranno come loro pargoli e ci sentiamo in dovere di fare del nostro meglio come possiamo. Vogliamo trasmettere loro il più possibile, farci conoscere e confrontarci, confrontare le nostre origini e imparare.

Ci invitano a darci una rinfrescata, Giovanna ci dà la possibilità di fare una lavatrice ed è perfetto… Per cena ci preparerà un bel piatto di spaghetti al pomodoro e delle polpette squisite, pane, affettati, vino, un banchetto rispetto al pane dei giorni precedenti. Non sappiamo più come ringraziare senza sembrare ripetitivi ma per noi stanno facendo molto!

Ci concediamo qualche chiacchierata per digerire e poi a nanna, domani primo giorno nella capitale e dobbiamo essere in forze e belli pimpanti!!

Buonanotte pellegrini

Giro d’Italia senza soldi – Giorno 25 04/05/2017 Siena – Grosseto

La pioggia ci ha tenuto compagnia per tutta questa lunga notte, ultimamente è come una nostra compagna di nottate.
La sveglia è accompagnata dal canto degli uccelli delle campagne sianesi e mentre ci ricomponiamo e assumiamo qualche zucchero attraverso delle bustine prese in un bar, ricomincia a gocciolare. Il sole non ha voglia di farsi vivo e siamo preoccupati per la partenza, per fortuna la pioggia si placa e di corsa usciamo e con gli zaini in spalla, dopo averla sbattuta al meglio, pieghiamo la tenda ancora umida.
Partiamo un direzione della statale che porta a Grosseto e dopo una mezzora di tentativi di autostop falliti decidiamo di proseguire lungo la strada più tranquilla.
Nel frattempo il sole si rifà vivo e ci inebria e ci scalda con la sua luce.
Dopo qualche chilomerro ci fermiamo in un osteria a Costalpino dove gentilmente ci permettono di caricare un po’ i telefoni.
Dopo un oretta ripartiamo e comincia a gocciolare ma ironicamente o forse in preda all’esaurimento alzo l’indice e urlo al cielo di aspettare ancora come se dovessi rimproverarlo e ironia della sorte ha smesso di piovere.
Dopo qualche chilometro ci fermiamo qualche minuto in una piazzola di sosta e tentiamo l’autostop. Fortunatamente sta volta si ferma una ragazza che suona in una rock band femminile e ci porta qualche chilometro più avanti dandoci delle dritte sulla strada.
Proseguiamo e raggiungiami la via che porta alla statale, è tutta dritta per 5 chilometri e quindi mentre camminiamo teniamo il pollice alzato speranzosi.
Questa volta a fermarsi è una signora peruviana che sta andando a recuperare la figlia a scuola e ci porta proprio all’incrocio con la statale, ci salutiamo e riprendiamo il cammino.
Ora la situazione si fa un po più complicata, abbiamo 50 chilometri di strada di fronte e ci fermiamo alla prima piazzola di sosta per fare autostop poiché è sicuramente più facile che di fermi qualcuno anche se dobbiamo aspettare delle ore col pollice alzato piuttosto che camminare per 13 ore di fila con l’acqua agli sgoccioli e il sole cocente che si diverte a uscire proprio in queste tratte.
Per fortuna anche sta volta ci va bene,  si ferma Fabio, una straordinaria persona che ha deciso di stravolgere la sua vita e cominciare a viverla a pieno, dopo undici anni di ufficio ha cominciato a vedere le cose da una prospettiva differente, si è domandato perché dovesse perdere le sue giornate in un ufficio ad accumulare ricchezze e continuare a vedere la vita passargli davanti, perdere tempo in una scatola quando non si ha nemmeno la certezza di poter vivere fino alla vecchiaia poiché può accaderr qualsiasi cosa in ogni momento. Ci è stata concessa l’opportunità di celebrare la vita e semplicemente la mettiamo da parte per quello che noi chiamiamo “sistemarsi”.
“Si sta scomodi, inadeguati, immobili con le mani di sabbia a respirare il tempo”
Ringrazio il cielo poiché Matias ha vissuto a pieno fino all’ultimo momento e io ho potuto farne parte.
Arriviami a Grosseto, salutiamo Fabio con un abbraccio e proseguiamo verso il centro, decidiamo di goderci questo momento in un parco soleggiato.
Ora abbiamo decisamente bisogno di una doccia, notiamo una palestra dove una squadra di basket di bambini sta facendo un allenamento, ci rivolgiamo al presidente e con un sorriso ci dice che non c’è nessun problema, ci mostra uno spogliatoio e le docce e finalmente possiamo darci una pulita.
Ringraziamo di cuore il presidente, salutiamo i bambini e riprendiamo il cammino tornando verso il centro e dopo qualche giro e qualche pezzo di pizza che ci è stato gentilmentr offerto, andiamo in cerca di “casa”.
Andiamo in direzione sud e comincia a fare buio con qualche nuvola che non prometto nulla di buono.
Il primo campo è adatto e abbastanza isolato, piantiamo la tenda e tempo di entrare e comincia a piovere: grazie per aver aspettato.
È ora di coricarci, domani dovrebbe essere una splendida giornata.
Buonanotte

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 24 03/05/17 San Gimignano – Siena

Ci svegliamo con il ticchettio di qualche goccia di pioggia, ma per fortuna niente di preoccupante. Dopo qualche minuto già fa capolino il sole e la tenda non ci crea troppi problemi ad asciugarsi.
Leviamo la nostra casetta dal campo di uliveti che ci ha ospitato stanotte e ripartiamo alla volta di Siena.

Ci aspettano una quarantina di chilometri ma la distanza ormai non ci preoccupa, più i giorni passano più non ci facciamo caso è pensiamo solo alla meta.
Per ora siamo indecisi, non sappiamo se dirigerci verso la strada principale, quindi più trafficata, o proseguire attraverso la via Francigena, la nostra amata via Francigena, che collega san Gimignano proprio alla nostra meta Siena.


Come di consueto partiamo ma senza programmare nulla, mettiamo la destinazione sul gps e partiamo e in men che non si dica ci ritroviamo a percorrere una strada sterrata che solo successivamente scopriamo essere la Francigena.


Ancora una volta l’istinto e lo spirito di avventura e adattamento ci hanno portato sulla strada giusta e iniziamo ad inoltrarci tra le distese di campi, colline basse tipiche toscane, uliveti e alberi non ancora pronti per essere spogliati dai loro frutti.
Non manca nemmeno la vena artistica di Nicola che in pochissimo tempo, mentre passeggiamo, riesce a trasformare un semplice ramo colto da terra in un preciso bastoncino per i capelli. Lo adoro!
Dopo un continuo alternarsi di campi, salite e discese e dopo aver fatto una breve pausa in un paesino a una ventina di km da Siena, proseguiamo ma la stanchezza inizia a farsi sentire. Fortunatamente è ancora primo pomeriggio quindi non abbiamo fretta e manteniamo un passo abbastanza sostenuto ma non tale da affaticarci troppo. Nel frattempo un amico di Nicola di vecchia data dei tempi della scuola, o come dicono loro, dei tempi della corriera, ci sta aspettando proprio a Siena e ci farà da Cicerone.
Mancano poco più di 10 km all’arrivo e Nicola ed io tentiamo invano di fare autostop ma nessuno sembra notarci fino a quando, proprio quando ci eravamo rassegnati, si ferma un signore di origine albanese che non esita un secondo a bloccarsi in mezzo alla strada (beccandosi anche qualche suonata di clacson) e a caricarci in macchina.

Ci porta volentieri fino a Siena, lui deve andare a lavoro ma non gli costa nulla allungare la strada di qualche chilometro; dice che al suo paese è di routine dare passaggi anche a sconosciuti e non vede perché non farlo anche qui in Italia.
Ci porta fino alla prima fermata dell’autobus, ci salutiamo e continuano verso il centro.
Pierluigi, l’amico di Nicola, abita a pochi metri da Piazza del Campo, la piazza dove si gareggia il Palio di Siena, quindi ci ritroviamo sotto casa sua e come da buon Cicerone ci porta a visitare i migliori angoli sienesi. Dal Duomo alla casa di Santa Caterina, la patrona della città, dalla fortezza dei De Medici alla Fontana Gaia… Ci incanta con le storie degli stemmi delle contrade e sembra di essere ripiombati nel Medioevo.

Sta per scendere la sera, salutiamo Pier e ci dirigiamo verso l’ostello della via Francigena situato proprio in piazza Duomo; abbiamo entrambi i cellulare scarichi e ci starebbe proprio bene una bella doccia dopo la camminata di oggi, magari parlando del nostro progetto ci concedono ugualmente un letto. Arriviamo davanti all’ostello, suoniamo ripetutamente ma non sembra non esserci anima viva. Non c’è tempo da perdere, sta venendo buio e sentiamo pure qualche goccia di pioggia caderci sul viso. Decidiamo di scendere un po’ lungo la strada in direzione di Grosseto e poco dopo troviamo uno spiazzo un po’ coperto, decidiamo che quella sarà la nostra casa per stasera e iniziamo a sistemarci.
Ci lasciamo trasportare dalla stanchezza e dopo aver tirato fuori il sacco a pelo ed esserci sistemati per bene ci addormentiamo.
Domani tenteremo di arrivare a Grosseto, 80 km ci aspettano… Buonanotte!!

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 22 01/05/17 Fucecchio – Firenze

Un’altra mattina è arrivata e dobbiamo nuovamente ripartire. Ci svegliamo con un sole splendente in cielo, pare che ci aspetti una bellissima giornata e siamo in fibrillazione. Denise a momenti ci verrà a prendere e ci accompagnerà a Firenze sud; lei e i suoi amici hanno intenzione di passare il 1 maggio a Montecci e ci chiede di andare con loro ma ci sentiamo in dovere di rifiutare, ha già fatto tantissimo per noi e dobbiamo proseguire.
Arriva, saliamo in macchina e ci consegna una borsetta ricca di frutta e merendine per la giornata, non sappiamo come ringraziarla per tutto quello che ha fatto per noi! Tempo una mezz’oretta ed eccoci arrivati a Firenze!


Salutare Denise è dura, abbiamo trovato una bellissima persona che solo facendo autostop è riuscita ad inserirci nel suo mondo, e per questo gliene siamo grati. È proprio come noi, abbiamo molte cose in comune e nutriamo le stesse passioni per il viaggio allo sbaraglio e la semplicità. Ci abbracciamo forte, sicuramente non è questo l’ultimo nostro incontro, tempo di un selfie e si riparte.

Proseguiamo lungo l’argine dell’Arno per arrivare in centro. Si respira aria di storia, di poesia come scriveva Andersen, di vitalità. C’è gente in ogni dove e ogni angolo verso cui voltiamo lo sguardo è un qualcosa di nuovo da ammirare ed è bellissimo!


Ora capiamo perché tante persone dicono di aver lasciato il cuore in questa città…
Arriva metà pomeriggio e il cielo, stranamente (…), si copre di nuvole che promettono pioggia e dopo qualche minuto eccoci sotto un acquazzone.

Abbiamo ancora molte cose da vedere, ci armiamo di poncho e proseguiamo imperterriti anche sotto la pioggia.


Arrivano le quattro e mezza e non ce la si fa più, è stressante camminare con lo zaino pesante, il poncho, la pioggia in pieno viso. Decidiamo di trovare un posto per la tenda ma in centro a Firenze è dura trovarlo. Dobbiamo sbrigarci e trovare al più presto una soluzione altrimenti sarà difficile anche montare la tenda! Decidiamo di dirigerci nuovamente verso l’Arno e dopo qualche chilometro non vediamo altra soluzione che accamparci abusivamente sotto un ponte su cui passa il filobus…

Sebbene non sia uno tra i migliori posti scelti fin’ora ci accontentiamo, per lo meno siamo all’asciutto e non dobbiamo aspettare che smetta per piantare la tenda senza bagnarla troppo.
Tempo di sistemarci e sistemare le nostre cose di casa, fare qualche partita a carte e siamo sotto il sacco a pelo pronti ad addormentarci.
Domani si va verso San Gimignano e non vediamo l’ora. Dalle foto sembra un piccolo paesino fiabesco sopra una collina, ma d’altronde siamo in Toscana e qui è tutto una favola.
Buonanotte!