Il giro d’Italia senza soldi – giorno 20 29/04/17 Camaiore – Lucca

Come di consueto sveglia alle sette e mezza. Oggi è particolarmente dura alzarsi, abbiamo passato una notte coccolati dal letto super comodo che Carmela ci ha offerto. La cosa che ci carica di più è il sole che finalmente ci delizia con la sua luce e il suo calore mattutino, finalmente la pioggia ci dà un po’ di tregua e non possiamo che approfittarne. Facciamo colazione, salutiamo Carmela e suo marito e via, si riparte. Come ci hanno consigliato decidiamo di dirigerci verso Lucca attraversando il tratto di via Francigena che collega Camaiore alla città e, come ci era stato detto, ci ritroviamo in mezzo alla pace più assoluta, tra posti spettacolari circondati da montagne di mille sfumature di verde, qualche ruscello qua e là e profumi da natura.


Siamo certi che ce la dovremmo fare tutta a piedi questa volta e non ci dispiace affatto. Ci piace l’idea di passare qualche ora fuori dal mondo, tra i colli toscani e con il ronzio delle api e dei fiumiciattoli in sottofondo.


Ogni tanto ci concediamo qualche pausa per far respirare i piedi, per mangiarci la focaccia che ci ha preparato Carmela, suonare un po’ (anche mentre si cammina) e riposarci.
Finalmente dopo circa sette ore di cammino eccoci a Lucca!

Ad accoglierci sono le modeste mura che circondano e delimitano la città. In un certo senso ci sentiamo un po’ più vicini a casa in quanto ci ricordano molto le mura di Treviso. Entriamo e iniziamo a girovagare per il centro, consapevoli che con il nostro senso dell’orientamento sicuramente ci porterà verso le principali attrazioni della città. Passiamo tra le viuzze di Lucca colme di gente, si respira un’atmosfera viva e curiosa! Nel frattempo ci organizziamo con Federica, la signora che per stasera si prenderà cura di noi. Vive a qualche chilometro da Lucca ma subito ci avvisa che, terminato il nostro giro, sarà lei a venirci a prendere… Super gentile!!
Visitiamo la Chiesa di San Michele, la Basilica di San Frediano, la Torre delle Ore e il Duomo di San Martino.


Il resto lo lasceremo per domani, oggi c’abbiamo dato dentro e sentiamo la stanchezza.
Federica come un lampo arriva e ci porta a casa sua, che meraviglia riposare in una cuccia così calda accogliente! Per stasera ci preparerà bruschette, cotoletta e patatine fritte…. Ci lecchiamo già i baffi!!
Domani direzione Firenze.
Buonanotte pellegrini

Il giro dell’Italia senza soldi – Giorno 18 27/04/27 Rapallo – Chiavari – Sestri Levante – Chiavari

Terminato anche questo giorno di pioggia è ora di proseguire. A malincuore salutiamo Barbara, Oreo, la bellissima casa che ci ha accolti. Altro segno tra i segni!
Rifacciamo lo zaino e si parte verso La Spezia. Il tempo per ora sembra tenere ma i nostri cari nuovoloni scuri ci tengono ancora compagnia. Partiamo da Rapallo e dopo aver attraversato il mercato del porto e aver incontrato un altro viaggiatore con zaino in spalla e cane (che avevamo trovato la prima volta a Padova), ci dirigiamo verso la nostra meta.

Dopo qualche chilometro e dopo aver iniziato una serie di sali scendi tipici delle strade liguri, si ferma e ci carica in macchina un ex professore e insieme arriviamo a Chiavari.

Ascoltiamo con attenzione alcune spiegazioni riguardanti paesaggio e città e dopo aver salutato riprendiamo il nostro cammino a piedi. Il cielo si fa sempre più cupo e arrivati in uno stradone ci fermiamo a fare autostop. Si ferma un padre di famiglia che sta andando a Sestri Levante ed è perfetto! Saliamo in macchina e iniziamo a raccontarci le nostre storie. Anche lui ha viaggiato come stiamo facendo noi solo che in bicicletta e percorrendo tutta la Sardegna. Ci consiglia inoltre di arrivare sotto il passo del Bracco e non proseguire a piedi ma fare autostop, in quanto non ci sono zone abitate per una cinquantina di km e la strada è un continuo sali-scendi.

Decide di portarci verso il Bracco ma in centro a Sestri si ferma e ci consiglia di andare alla Baia del silenzio, una delle Sette spiagge più belle d’Italia.
Dopo aver ringraziato e salutato scendiamo e dopo qualche vietta simile a certe vie veneziane ci ritroviamo in questa meravigliosa spiaggia all’interno di una baia circondata da colline e casette. Una pace incredibile..

Torniamo indietro, è ora di ripartire verso la Spezia ma inizia davvero a piovere e non possiamo inoltrarci verso il Bracco. Optiamo per andare verso il casello dell’autostrada e tentare di fare autostop ma inizia a piovere seriamente e non ci resta che ripararci sotto un benzinaio e chiedere a chi arriva se per caso è diretto verso la Spezia.
Dopo tre ore ancora nessuna buona notizia e non smette di piovere neanche per cinque minuti. Che si fa? Dobbiamo trovare una soluzione e affamati e infreddoliti decidiamo di fare dietrofront e tornare a Chiavari dove c’è Chiara, una giovane ragazza disposta a darci una cuccia per la notte.
Magicamente arriva Anna, una donna di Sestri che ci segue dall’inizio del nostro viaggio ed è una mano dal cielo! È arrivata da noi apposta per darci una mano e grazie a lei e alla sua generosità ci porta fino a Chiavari! Ci spiazza poi dicendoci che domani è diretta a Massa per lavoro e che volendo potrebbe passarci a prendere e portarci fin li! Come possiamo rifiutare! Ci scambiamo i numeri e dopo esserci salutati ci troviamo sotto la pioggia con Chiara. Ci consegna le chiavi di casa perché lei ora deve andare a lavoro e un pasto da cucinarci e niente rimaniamo senza parole! Affidare le chiavi di casa a persone che si incontrano per la prima volta.. fidarsi fin da subito!
Meraviglia, ci facciamo cullare dalla sua cuccia, ci asciughiamo e la aspettiamo per gustarci un buon vino bianco e parlare del più e del meno, delle passioni, dei viaggi, delle esperienze…
È ora di coricarsi.

Domani hanno messo miglioramenti quindi andiamo a letto ottimisti.
Si riparte!!

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 16 26/04/17 Genova – Rapallo

La seconda notte in spiaggia è stata un po’ più simpatica, oltre alla compagnia dei colombiani durante la notte sentiamo lo squittio di alcuni topolini che giocano tra le rocce. Fortunatamente ne io ne Nicola abbiamo la fobia di questi animaletti super dolci perciò non facciamo troppa fatica a riaddormentarci subito.
Arriva mattina e veniamo svegliati da qualche goccia di pioggia che cade sulla nostra tenda ma fortunatamente il sole non fa fatica a comparire e ad asciugare. Dopo aver fatto ordine e rimesso tutto a posto tra zaini e tenda, ripartiamo.

 

Fortunatamente siamo vicini a una delle prime mete consigliate da voi che avevamo segnato su Google maps e infatti, dopo un paio di chilometri eccoci a Boccadasse, un paesino appena fuori Genova costruito sulla costa e composto da casette coloratissime che si specchiano nel mare sottostante. Un presepio splendido, soprattutto la notte quando è tutto illuminato.


Proseguiamo a piedi fino a qualche chilometro fuori Genova ed ecco che si fermano due ragazze sulla trentina: ci possono portare fino a Nervi, a 5 chilometri da dove siamo arrivati. Stupendo, accettiamo e saliamo con loro. Sono molto interessate alla nostra storia e curiose ci chiedono di raccontargliela. Tempo di finire ed è ora di scendere in centro a Nervi.

Da lì proseguiamo ancora a piedi, la strada è una faticaccia, un sacco di tornati e salite, ma d’altronde siamo in Liguria e il paesaggio è così… La nostra destinazione è Rapallo, lì ci aspetta Barbara che appena constatato che ci trovavamo dalle sue parti ci ha scritto e ci ha offerto la sua casa per la notte. Rapallo dista una ventina di chilometri da Nervi ma il tempo non promette bene, nuvoloni grigi si stanno avvicinando e dobbiamo muoverci!


Ci fermiamo a fare autostop e si ferma Patrizia, una signora simpaticissima che sta andando a lavorare proprio a Rapallo! Che coincidenze, siamo super felici e saliamo nella sua pandina. Percorriamo un bel po’ di strada tortuosa e dopo qualche salita e discesa eccoci a Rapallo. Subito scriviamo a Barbara, fortunatamente è anche il suo giorno libero quindi tempo di mettersi d’accordo e raggiungere il suo appartamento ed eccoci insieme a casa sua. Ad aspettarci c’è Barbara e Emanuela, una sua amica di vecchia data e Oreo un gattone bianco e nero inglese e senza una zampina… Che coppia, sono una vera forza della natura! Entrambe hanno passato la loro vita viaggiando tra un paese e l’altro, tra India, Spagna, Canarie, sud Africa, Thailandia… Ci raccontano delle storie incredibili e siamo più che affascinati. La casa di Barbara sembra una casa majorera, ricca di oggetti d’ogni tipo presi come ricordo da ogni paese visitato. Lei lavora il cuoio come hobby, lo fa fin da quando era giovane. Ha tre figli, ognuno sparso per il mondo proprio come ha sempre insegnato loro.
Siamo stati fortunatissimi ad incontrare due persone così, che hanno incentrato la loro vita sulla propria crescita personale non dietro i banchi di scuola ma solo viaggiando, cercando di assorbire ogni singola esperienza vissuta fuori dal loro nido. Sono una fonte di ispirazione, sono la conferma del fatto che non stiamo sbagliando, che se questa è la nostra strada dobbiamo a tutti i costi seguirla, portare avanti ogni singolo nostro progetto, non mollare.
Dopo una cena tipica ligure e del gelato con le fragole è ora di riposare. Domani sarà un’incognita, il tempo non promette affatto bene e sta volta mi sa che ci beccheremo la pioggia e qualche temporale.. ma non ci pensiamo, ci godiamo un letto super morbido che, altra coincidenza, è lo stesso di Nicola a casa a Conegliano.
Dolci sogni ci aspettano… Buonanotte!

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 14 23/04/17 Diano Marina – Arenzano

È giunta l’ora di ripartire e salutare Fabri e suo cugino, che ci hanno fatti sentire a casa per questi quattro intensi giorni. Prepariamo gli zaini, ci avviamo verso il lungo mare di Diano Marina e partiamo. Fabri cerca di persuaderci per non partire, il cielo è grigio e pieno di nuvoloni che minacciano pioggia ma noi non possiamo fermarci. Abbiamo una missione da portare a termine.

Dopo i saluti iniziamo la nostra passeggiata per il lungomare ligure, roccioso e incantevole con i suoi colori e le sue casette che danno sul mare.

Passiamo per Cervo, un paesino riconosciuto anche come uno dei borghi più belli d’Italia e dopo qualche chilometro proviamo a fare autostop. Dopo mezzo secondo si ferma un signore, infermiere di Pietra Ligure che ci porta fino alla sua cittadina passando per paesi incantati come Andora, Laigueglia che si specchia sul mare durante le belle giornate, circondati da orti e piantagioni di fiori e piante d’ogni tipo che colorano l’atmosfera e la riempiono con i loro profumi!

Scendiamo in centro a Pietra Ligure ma dobbiamo proseguire, è ancora presto e il nostro obbiettivo è di raggiungere Savona.

Decidiamo di proseguire a piedi e arriviamo a Finale Ligure. Mancano ancora un po’ di chilometri per arrivare a Savona e la stanchezza sulle gambe si fa sentire. Optiamo per dirigerci verso il casello dell’autostrada che porta a Genova e dopo salite immense e rovine finalmente ci arriviamo…. Che storie! Ci rendiamo conto che il casello è veramente piccolo e non c’è nemmeno spazio per far fermare le macchine. Che si fa? Di tornare indietro non se ne parla, siamo arrivati fin qui e dobbiamo trovare una soluzione.

Dopo qualche decina di minuti però ci ritroviamo in macchina di un ragazzo che non esce a Genova ma all’uscita prima, per Arenzano. Ci spiega che seguendo la costa per meno di 20 chilometri arriveremo a Genova! Ci consiglia un posto in spiaggia dove passare la notte e accamparsi e dopo averlo ringraziato lo salutiamo. Subito dopo ci dirigiamo verso le spiagge e dopo qualche incertezza e qualche indicazione chiesta ai passanti, troviamo casa.

Ad aspettarci lungo questa piccola spiaggia libera c’è un anziano signore che pesca e con cui scambiamo qualche chiacchiera, ma non è solo questo che ci accoglie questa sera. Troviamo posati su degli scogli dei sassi, che stanno perfettamente in equilibrio e non potevamo incontrare segno migliore. Qualcuno lassù non vuole farci sentire soli.

Domani si arriva a Genova, e ora decidiamo di farci cullare dalle onde del mare a pochi metri da noi.

Giro dell’Italia senza soldi – giorno 12 21/04/17 – 3° giorno Torino

Oggi è il nostro terzo e ultimo giorno a Torino, ci aspetta un’intensa visita del centro della città, ovviamente sotto la guida del nostro Cicerone Fabri. La partenza non è prevista per la mattina perché Fabri deve fare un salto a lavoro, ma dopo pranzo siamo carichi e partiamo. Da Orbassano arriviamo in centro in macchina e proseguiamo a piedi, Torino fortunatamente è attraversata da lunghe vie pedonali.

Per prima cosa ci soffermiamo sotto la statua di Pietro Micca, soldato che si è sacrificato per la patria. Passiamo da Piazza Savoia al municipio, fino alle Porte Palatine, vecchie mura della città costruite nel periodo dell’impero romano. Arriviamo al Duomo di San Giovanni Battista, dove vi è esposta la Sacra Sindone, passiamo per il Palazzo Reale e ci concediamo una pausa lungo il fiume Po che attraversa e divide a metà la prima capitale d’Italia. Che fiume imponente, ci ammalia con la sua potenza e la sua bellezza… E dire che la sua fonte è non più ampia di un tavolino da bar.

Proseguiamo attraverso via Roma, famosa per i più svariati negozi e per lo shopping, arriviamo in Piazza San Carlo, denominata anche il salotto di Torino (un caffè può venire a costare quanto un caffè preso in piazza San Marco a Venezia) e infine, un pochino stanchi ma soddisfatti, si ritorna verso casa.

Un tour spettacolare, anche se ancora un giorno non basta per visitare ogni angolo di questa stupenda e magica città.

Si avvicina il momento della partenza, la sentiamo molto, ci dispiace lasciare un amico conosciuto per caso ma che si è dimostrato un segno tra i segni. Ci dispiace non poterci fermare ancora qualche giorno per terminare la visita, il museo Egizio, il museo della montagna, della scienza… Che magia.

Torneremo, è una promessa. È una promessa fatta a Fabri, che ci ha coccolati come cuccioli per questi tre giorni. È una promessa fatta alla città, per quello che ci ha trasmesso e per quello che ancora non abbiamo visto.

Ci lasciamo il cuore, ci torneremo sicuramente.

Ma il nostro viaggio è appena cominciato e bisogna ripartire alla volta di una nuova regione, la Liguria. Non vedo l’ora, dicono che sia meravigliosa e Fabri ci concede nuovamente l’onore di farci da accompagnatore. Che persona fantastica! Presto, quando torneremo a casa, ricambieremo la sua ospitalità.

A domani, buonanotte eterni pellegrini

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 10 19/04/17 Vercelli – Torino

È mattino ed è giunta l’ora di salutare le persone gentilissime dell’ostello che ci hanno offerto un letto al riparo dal vento gelido del giorno prima. Prepariamo gli zaini e iniziamo il cammino verso Torino. Usciti dalla città il mio sesto senso mi consiglia di tagliare per i campi piuttosto che proseguire lungo la strada provinciale, trafficata e percorsa da camion giganteschi.
Dopo esser riusciti a raggiungere di nuovo la strada asfaltata e dopo 10 chilometri di cammino tra campi e risaie (Vercelli città del riso per eccellenza), riusciamo a farci dare un passaggio da un vecchietto super sprint, Francesco, che oltre ad essere affascinato e incuriosito dalla nostra avventura, ci incanta con delle storie della città e del paesaggio circostante.


Si offre di portarci fino a Settimo, una cittadina di qualche migliaio di abitanti a 11 chilometri da Torino. Ci riempiamo le tasche dei suoi consigli per il viaggio, anche lui nei suoi tempi d’oro ha viaggiato molto soprattutto in tenda, e arrivati a Settimo ci salutiamo e lo ringraziamo infinite volte.


Ripartiamo alla volta del centro di Torino e dopo qualche ora di cammino eccoci, il tempo sembra incupirsi e non fa più così caldo come la mattina ma non importa.

Ci facciamo un bel giro in centro e subito dopo veniamo raggiunti da Fabri, un amico di Nicola innamorato del Veneto e dello Spritz! Sarà la sua casa ad ospitarci per la notte e non solo, anche per uno/due giorni successivi. Ci porterà a fare un tour delle principali attrazioni piemontesi, sarà la nostra guida e non vediamo l’ora.
Dopo aver cucinato per noi e dopo una lunga chiacchierata di svariati argomenti ci corichiamo.. domani ci aspetta una splendida giornata all’insegna dei paesaggi di questa stupenda regione che è il Piemonte.

Giro dell’Italia senza soldi – giorno 8 17/04/17 Verona – Varese

Dopo aver trascorso la notte in ostello siamo pronti per partire.

Decidiamo di dirigerci verso Brescia passando per il lago di Garda e dopo aver percorso qualche chilometro fuori da Verona e aver fatto rifornimento di pane in una panetteria della città (un chilo di pane fresco e saltiamo dalla gioia come bimbi) veniamo presi su da Massimo, un signore che sta andando al lago per fare un po’ di canottaggio. Dopo qualche minuto di coda arriviamo a Peschiera sul Garda dove decidiamo di buttarci giù per godere della vista bellissima e della splendida giornata di sole che ci stava aspettando.

Ci appisoliamo per un pochino, suoniamo, mangiamo e ci rilassiamo e alle quattro si riparte. Ci consigliano di fare autostop prima del casello per Milano, è attaccato a dove ci troviamo e sicuramente troveremo un passaggio. Arrivati lì dopo qualche minuto una coppia di Varese si ferma, disposta a lasciarci a Brescia ma dopo una lunga chiacchierata subito ci prendono in simpatia e decidono di portarci fino alla loro città, Varese, immersa nel verde più assoluto e vicino al confine con la Svizzera. Lei si offre di ospitarci a casa sua ma noi non ce la sentiamo, preferiamo trovare un posto dove accamparci, sono stati fin troppo gentili ad accompagnarci fin qui risparmiandoci giorni di cammino.

Allora non contenti ci portano al campeggio del lago di Monate, un posto spettacolare sulla riva del lago balneare, immerso nella natura, tra gli alberi e le roulotte di famiglie che hanno deciso di optare per un weekend pasquale diverso dal solito.

Facciamo un giro di perlustrazione, ci facciamo una doccia bollente e siamo pronti per coricarci, accompagnati dal canto degli uccellini e dall’aria fresca e pulita di questo luogo spettacolare.

Giro d’Italia senza soldi – Giorno 7 Padova – Verona 16/04/2017

Una nottata tranquilla, qualche tuono, qualche rumore ma tutto nella norma.
Ci svegliamo con la nostra nuova incantevole sveglia ovvero gli uccellini e sistemiamo tutto mentre la tenda si asciuga dall’umidità.
Si parte in direzione Verona, oggi il cielo è dalla nostra parte e siamo carichissimi, mancano 80 chilometri ma ce la faremo.
Dopo poco troviamo un parco con una fontana, non avete idea di cosa significhi, salvezza. Tempo 5 minuti e siamo gia sotto l’acqua con la testa per farci una bella doccia rigenerativa.
Riprendiamo la strada che oggi si compone di lunghi e stancanti rettilinei e la cosa che più ci distrugge è l’odore delle grigliate pasquali ad ogni angolo. Dopo qualche chilometro si ferma Davide, un ragazzo di 30 anni che volentieri ci porta poco piu avanti per risparmiarci un brutto tratto di strada!
Ci fermiamo a “pranzare” con delle brioches e ripartiamo subito, oggi non si perde tempo, facciamo una decina di chilometri e ci fermiamo per far respirare i piedi. Chiara nel frattempo prova a fare autostop e subito si ferma un simpaticissimo signore che si sfoga perché reduce di chiacchiere e situazioni classiche pasquali. Ci porta fino a Vicenza dove parte la tangenziale per Verona, beh proviamoci subito prima di fare altre strade, Chiara scrive Verona su un cartello e dopo poco si fermano Emanuele e Nicoletta, due ragazzi che sono in cerca di arricchire la loro domenica. Dicono “ma si perchè no” e ne approfittano per fare visita a Verona. Che grandi!
Facciamo un giro per il centro, oggi ci sono persone in ogni angolo e la stanchezza si fa sentire, nonostante i passaggi oggi abbiamo fatto piu di 25 chilometri a piedi e si avvertono le conseguenze, ma ci può stare.
Con il calar del sole decidiamo di cercare dove dormire questa notte e ci viene consigliato una specie di ostello, una volta arrivati li ci fanno accomodare e siamo pronti a farci avvolgere dalla notte e dai sogni. Mettere alla prova gli istinti, identificare i propri appetiti, spingere se stessi allo stemo fisico e mentale, avere un immagine definita della nostra coscienza è impossibile se prima non si comprende a pieno la nostra realtà.
La completa espressione di noi stessi è essenziale per poter esistere in una forma originale dell’essere.

A domani pellegrini

Giro dell’Italia senza soldi – giorno 6-Dolo – Padova

Notte un po’ strana, Nicola ed io ci svegliamo per colpa di una testata che involontariamente mi ha tirato nel sonno. Che scene!

Ci si sveglia alle sei di nuovo, Flori bussa alla porta e ci invita a fare colazione. Fuori fa freschetto, ci dice che sta notte ha piovuto a Dolo e ancora sta continuando. Saltiamo in macchina e in direzione Padova, dove Flori lavora, il cielo sembra peggiorare e qualche chicco di grandine non manca… Io e Nicola siamo un po’ preoccupati per come potrebbe proseguire la giornata, la pioggia è sempre rognosa quando ci si sposta a piedi. Flori ci lascia in stazione dei treni, almeno stiamo un po’ al riparo, e noi le lasciamo un pendaglietto che Nicola ha creato con un sasso abbastanza levigato e uno spago che ci portiamo sempre appreso. Ci raccomanda di scriverle, ci siamo scambiati il numero, e ancora una volta salutiamo la mamma chioccia che ci ha accuditi per un po’.

Arrivati in stazione e dopo qualche momento di vagabondaggio iniziamo a perlustrare la città ma, tempo di svoltare qualche angolo, la pioggia ricomincia e ci vediamo costretti a trovare riparo sotto una fermata dell’autobus.

La pioggia sembra non smettere e annoiati iniziamo a suonare un po’ con l’ukulele e cantare. Magicamente il cielo inizia ad aprirsi e possiamo ricominciare a camminare. Attraversiamo le vie trafficate del centro e facciamo una “sosta-merenda” seduti in un parco nei pressi dei Giardini dell’Arena. Anche qui strimpelliamo un po’ circondati da gente che passeggia tra gli alberi del parco e poi riprendiamo il mostro tour della città.

Ormai è pomeriggio e ci troviamo in Piazza della Frutta piena di bancarelle del mercato per incontrarci con Enrico, un viaggiatore in bicicletta che di passaggio ha voluto incontrarci per portarci uno spuntino e fare qualche chiacchiera. Che persona piena di energia e voglia di fare, sembra entusiasta della vita, delle sue avventure e passioni. Anche lui prova le stesse cose nei nostri confronti, ci dice che non dobbiamo mollare, che ce la faremo a portare avanti i nostri progetti.

Ci diamo un grande in bocca al lupo, anche lui a breve partirà per un viaggio in bici, e di nuovo riprendiamo le nostre rispettive strade.

Uno dei tanti vantaggi di trovare gente come te, aperta e disponibile, è che ci può essere un utile scambio di idee e informazioni che possono sempre tornare comode prima o poi. Durante il nostro incontro Enrico ci consiglia un posto dove poterci accampare ed ora, non avendo ancora deciso dove piantare casa, sappiamo dove andare. Usciamo di 2 km dal centro ed ecco ci ritroviamo in un prato abbastanza isolato che sembra fare al caso nostro.

Il tempo si fa un po’ desiderare, pare che la pioggia possa arrivare da un momento all’altro ma almeno siamo un po’ riparati dagli alberi che ci circondano.

Piantiamo la tenda e dopo qualche ora siamo pronti ad entrare nel mondo dei sogni, sperando di non essere troppo distratti dalla pioggia durante il nostro sonno… Ma d’altronde per dormire in tenda bisogna accettare dei compromessi e si prende tutto ciò che arriva, goccerelline di pioggia comprese.

Domani è Pasqua ma per noi è tempo di lasciare Padova e ripartire verso Verona.

Lungo è ancora il cammino che manca per raggiungere il nostro obbiettivo.

Giorno 6.

Dolo-Padova 20km.

371km totali percorsi

93km a piedi.

Euro totali spesi: 0,41€

Pronti per domani!!

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 4 Trieste-San Donà 13/04/2017

Prima notte comoda su un vero letto (divano-letto) andata. Io mi sono concessa il lusso di sognare qualcosa di importante, Nicola ha concesso al micio Frodo di dormire tra le sue gambe al calduccio.

Alle 7.20 siamo tutti svegli in casa, ci si siede a tavola e dopo la colazione e qualche fusa è ora di ripartire. Salutiamo Anna e Paolo, li abbracciamo forte per ringraziarli di tutto quello che hanno fatto per noi, abbracciamo per per l’ultima volta la loro semplicità, la loro vitalità, le loro passioni e la loro fiducia.

Tornati in centro a Trieste Manuel (fratello di Nicola) e la sua ragazza Erica ci portano all’Obelisco, un percorso pedonale nel mezzo del Carso con una vista spaziale che dà sul mare.

Dopo aver pranzato e dopo una bella doccia è ora di ripartire. Approfittiamo di un altro colpo di fortuna e alle cinque di pomeriggio ci ritroviamo a Portogruaro grazie e Manuel che, finite le lezioni per questa settimana e di ritorno verso casa, ci dà uno strappo.

Meraviglia!! Siamo quasi al punto di partenza, ma ci sentiamo ancora più carichi. Non avendo camminato molto nelle ore prima, decidiamo proseguire  ancora per qualche ora in direzione San Donà. Da lì andremo verso Padova, per poi continuare con Vicenza, Verona e così via verso ovest.

Sono le sette e dopo aver camminato per campi e zone industriali ci infiliamo in uno stradone principale. Ci provo, faccio autostop e tempo venti secondi contati una macchina accosta.

“Vai per San Donà per caso?”

“Si io abito proprio lì!”

Non ci crediamo, chiamo Nicola che era qualche metro più indietro e saliamo in macchina di Roberto, per gli amici Poppy, un padre di famiglia alla mano e super gentile. Iniziamo a conoscerci meglio, chiacchieriamo, raccontiamo la nostra storia e subito ci consiglia un parco dove poterci accampare per la notte. Ci porta fino a lì e dopo averlo salutato e ringraziato ci troviamo in questo parco enorme e stupendo sulla riva del Piave.

Esploriamo un po’ e dopo esserci resi conto di essere circondati da mini coniglietti selvatici decidiamo di piantare la nostra casa.

Anche oggi il vento sembra soffiare dalla nostra parte, e noi ci sentiamo galeoni in questo mare da esplorare.

Ci piace tutto questo, ci piace incontrare gente come noi, ci piace avere contatti con persone nuove e con la Terra che ci circonda.

Da San Donà per ora è tutto, domani è un altro fantastico giorno.

Giorno 4.
Trieste – San Donà di Piave 127 km.
299 km totali percorsi
70 km a piedi.
Euro totali spesi: 0,41€