Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 3 Latisana-Trieste 12/04/2017

La notte è passata lentamente ma eccoci gia in piedi.
Pronti per una nuova avventura cominciamo a prepararci ma subito veniamo chiamati a fare colazione insieme a Alma e alla sua meravigliosa famiglia.
Appena terminato, Ivan (il genero di Alma) chiede se siamo pronti a partire e in pochi minuti siamo gia per strada verso Trieste.
È una persona straordinaria, forte, intelligente e altruista, sogna di fare un viaggio come il nostro e attraversare Scozia e Irlanda con lo zaino in spalla, mitico!!
Lungo la strada ci illustra ogni cosa, addirittura evita di fare l’autostrada per poterci far godere di più il paesaggio.
Arrivati a destinazione molto gentilmente Ivan ci porta a fare un giro turistico per questa splendida città.
Tempo di un caffè ed è gia ora dei saluti.
Ora siamo diretti verso la zona delle università, ci aspetta Manuel, mio fratello (Nicola), la sua consorte Erica e il loro amico e coinquilino Alessandro, ci preparano una deliziosa pasta e ci informano che domani torneranno verso casa e volendo potremmo approfittarne per tornare indietro perche ora puntiamo verso ovest. Fantastico!!!
Ora siamo diretti verso piazza Venezia dove ad attenderci c’è Paolo, una persona squisita appassionata di ciclismo che si prenderà cura di noi insieme alla sua compagna Anna.
Arriviamo a Caresana, un piccolo paesino in mezzo a dei boschi fantastici a un passo dal confine con la Slovenia.
Una casa carinissima con un panorama altrettanto bello.
Dopo un paio d’ore arriva anche Anna e da subito comincia a lasciarci a bocca aperta, ci ha preso un sacco di cose per non patire la fame e davvero non abbiamo parole per ringraziarla abbastanza.
È incredibile, possiede il vero spirito del viaggiatore, ci incoraggia, ci racconta le sue avventure mentre prepara un risotto speciale e mentre tiene a bada i 4 gatti trovatelli che ora vivono qui con loro.
Ci sentiamo davvero a nostro agio e poter avere un confronto con persone simili ci riempie il cuore.
Anche oggi siamo estremamente soddisfatti e pieni di gioia.
Partita a carte e si chiude gli occhi.
Buenas noche

Latisana-Trieste 97km.
172km totali percorsi.
53km totali a piedi.

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 2 Sacile-Latisana 11/04/2017

Il secondo giorno inizia nel giardino del nostro amico Samuele, con i primi spiragli di luce ma soprattutto con il canto mattutino del gallo che fiero ci fa sentire la sua arma più potente.

Sveglia alle 7.20, ci concediamo qualche minuto in più da passare dentro il sacco a pelo ma poi ci si alza. Non c’è tempo da perdere, ci aspetta un nuovo traguardo oggi, Portogruaro, e per questo ci fiondiamo in cucina dove ci aspetta la colazione. Dopo aver finito e aver risistemato la nostra “casa” siamo pronti per raggiungere la meta.

Fortunatamente questa volta è meno faticosa del previsto, riusciamo a farci dare uno strappo da uno dei nostri più cari amici, Marco Yu ,che lavora proprio nelle vicinanze di Fiume Veneto. Saliamo in macchina e dopo essere arrivati e aver svuotato lo zaino dal superfluo riprendiamo la nostra marcia a piedi.

Arrivati quasi al confine di Portogruaro iniziamo a pensare a come poter mettere qualcosa sotto i denti ed entriamo in una panetteria per chiedere gli avanzi invenduti del giorno prima. Incuriosite Cristina e Katia ci chiedono della nostra avventura e subito panini, pizza e ciambelle non mancano.

Nonostante i dolori decidiamo di proseguire fino a Vado, un piccolo paesino dove ci concediamo una pausa per strimpellare un po’ con l’ukulele, mangiare e per sgranchire le gambe.

Ripartiamo. Mancano 4 chilometri per arrivare alla meta, 4 chilometri di stradone trafficato e abbastanza pericoloso per i pedoni. Tentiamo con l’autostop e dopo poco la salvezza: una macchina accosta poco più avanti di noi ed ecco Alma, una signora gentilissima che non esita un secondo ad offrirci un passaggio. Facciamo una breve tappa al suo nuovo negozio di bomboniere e belle Arti nei pressi di Latisana, dove ci riempie di confetti deliziosi. Una gioia per i nostri palati ma soprattutto per le nostre gambe e per i piedi di Nicola, doloranti per le vesciche.

Subito dopo Alma si offre di accompagnarci fino a Latisana centro: sarà la nostra casa per stasera.

Salutiamo e ci mettiamo in cerca di un posto dove poter campeggiare ma qui sembra non esserci nulla che fa al caso nostro. Chiediamo informazioni ad un vigile ma purtroppo le zone per campeggiare sono solo verso Lignano. Ci buttiamo un po’ in un parco pubblico, qualche idea ci verrà in mente no? Ma il cielo inizia a incupirsi e le soluzioni sembrano non esserci… Pensiamo pensiamo e ci ricordiamo della proposta di Alma, di fermarci da lei per la notte.

La chiamiamo e niente, in un secondo ci ritroviamo a casa sua in una piccola taverna a nostra completa disposizione, con Ofelia una micina bianca, un super cagnolone di nome Mira, una doccia calda e tanta tanta tanta voglia di aiutare il prossimo.

Rimaniamo folgorati dall’ospitalità di questa famiglia, e senza possibilità di scelta ‘obbligano’ ad accettare un passaggio fino alla nostra destinazione principale.

Ci siamo, domani saremo a Trieste.

 
Sacile-Latisana 53km fatti, 18 a piedi.
75km totali

40km totali a piedi

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 1 Conegliano-Sacile 10/04/2017

Partenza

Oggi si parte, siamo molto tesi, ma determinati, speriamo di aver calcolato tutto. Siamo pronti ad affrontare l’ignoto, a conoscere i nostri limiti, siamo pronti ad assaporare gli istinti e i bisogni animali che sono in noi. Non so se ce la faremo, se completeremo il giro, se ci abbiamo visto giusto. Ultima colazione, per forza di cose abbondante, una scorpacciata di energie che ci torneranno utili. Ultima doccia, acqua calda, vapore, accappatoio, specchio.. Ci mancheranno sicuramente. La nostra prima tappa è per forza il cimitero, un ultima volta, lascio qui un sasso raccolto nella montagna sacra di Tindaya a Fuerteventura, ricordo di salvezza e di una promessa. Sarai con noi e noi con te ovunque Matias. Via, destinazione Sacile, giornata perfetta per cominciare, un sole enorme e un vento rinfrescante, l’ideale. Bisogna solo prestare attenzione ai camion ma per il resto non è terribile. L’unico problema è che ci tocca percorrere una strada principale poco “naturalistica” ma almeno arriveremo presto. Dopo 3 ore e mezza eccoci arrivati a Sacile. Questa sera saremo ospiti di Samuele, un caro amico con un cuore e uno spirito enormi. Appena arrivati a casa sua ci togliamo le scarpe e lasciamo respirare i piedi. Tra chitarra tamburo e ukulele si passa il pomeriggio facendoci cullare dai colori del paesaggio e dal vento che soffia. Il sole sta tramontando, è ora di aprire la tenda mentre Samuele prepara una fantastica cena a base di Trote salmonate!! Dopo un abbuffata e una montagna di storie fantastiche la stanchezza si fa sentire e il “letto” chiama. Questa sera la luna brilla divinamente, è con noi. Buonanotte

Conegliano-Sacile 22km fatti

-22km totali

-22km a piedi

Girare l’Italia senza soldi.

Mancano 2 mesi alla nostra partenza, si avverte un po di tensione.

Siamo pronti a rischiare, siamo pronti a vivere giornalmente la sopravvivenza e i veri valori umani, sensazioni. ISTINTI.

Siamo pronti a metterci in gioco, a conoscerci, a capire fino a dove possiamo spingerci.

Siamo pronti a vedere il mondo, a conoscerlo, a conoscere la nostra casa.
Sarò sincero, inizialmente avevo qualche dubbio, qualche incertezza, ero un po scettico e mai avrei pensato che così tante persone si mettessero a disposizione per darci una mano per qualsiasi cosa

Sono rimasto davvero senza parole quando le prime persone cominciavano a offrirci un posto in cui dormire, un pasto, anche solamente una chiacchierata.

Ed è proprio uno dei valori fondamentali che vogliamo far emergere attraverso questo nostro progetto.

Con questo ci tenevo particolarmente a ringraziare tutti quelli che si sono offerti per tenere in piedi questo progetto.

Senza di voi sarebbe stato sicuramente più complicato.

 

Il giro d’Italia senza soldi. Grazie a VOI stiamo realizzando il nostro progetto.

15556015_571436283064283_1665685959_n

Mancano pochi mesi alla partenza e più passano i giorni più ci sentiamo pronti e determinati ad affrontare i limiti imposti da ideologie errate.

La nostra mappa si sta arricchendo, si riempie di luoghi da visitare, di persone speciali disposte a darci una mano, di idee, opportunità e tutto questo lo dobbiamo soprattutto a voi che ci seguite e ci date il vostro supporto, perché proprio grazie a voi stiamo capendo che alcuni valori esistono ancora, che si può contare sugli altri.

Grazie di Cuore.

Siamo pronti

 

 

Vivere vivendo

Noi possiamo rapportarci al pianeta Terra con due atteggiamenti diversi: possiamo comportarci come turisti e guardare la Terra come una sorgente di beni e servizi a nostro uso e consumo, o girare come Pellegrini della Terra e trattare il pianeta con reverenza e gratitudine. I turisti danno valore alla Terra ed a tutte le sue ricchezze naturali soltanto nei termini dell’utilità che ne deriva per loro stessi; i Pellegrini percepiscono il pianeta come sacro e riconoscono il valore intrinseco di tutta la Vita.

I turisti trovano gratificazione nel consumare i doni della natura; i Pellegrini trovano meravigliosa la conservazione della sua magnificenza.

Vi presentiamo il nostro progetto.

Chiara e Nicola.
Per noi, per Matias, per la Terra, per tutti.

Abbiamo bisogno di conoscere, di portarci appresso una mentalità dimenticata, offuscata dal consumismo. Vogliamo cominciare tutto questo proprio da casa nostra.
Con la prossima primavera spiegheremo le vele verso i nostri cuori.

Vi presento il nostro progetto.

15310625_563691207172124_755657598_n
Questo è un ipotetico itinerario che abbiamo creato, sono 6570 chilometri da fare totalmente a piedi per tutta la nazione.
Inoltre l’itinerario è solo la direzione che prenderemo.
Per questo abbiamo bisogno che chiunque ci scriva per dirci: consigli, strade, possibilità, posti da visitare, storie, nomi, idee, sogni, desideri.
Prendete come riferimento l’itinerario stesso e se avete qualcosa da condividere con noi siamo più che contenti, cerchiamo proprio di trarre il più possibile da questa esperienza, di assorbire tutto, di vedere tutto quello che la nostra patria ha da offrirci.
Fateci sapere tutti i posti magici che conoscete e che non dobbiamo assolutamente perderci.

Vogliamo dimostrare che si può fare senza dover contare sulle varie comodità che hanno cambiato completamente il nostro modo di comportarci nei confronti della Terra.

Ma per realizzare a pieno questo progetto abbiamo bisogno della collaborazione attiva e passiva di tutti quelli che hanno a cuore queste iniziative e che vogliono fare la loro parte.
Non riusciremo mai a cambiare il mondo, ma possiamo dare dei messaggi.

Facciamo germogliare questo progetto. Sosteneteci.

Potete scriverci tranquillamente su facebook o sulla nostra mail toccareilmondo@gmail.com

15300755_563710233836888_678489320_n

 

Come germogliare in un altro paese

Avete presente quella sensazione che si prova quando ogni giorno ti ritrovi a fare le stesse cose? Sai di essere nel posto sbagliato, sai che non stai facendo la cosa giusta e non la stai facendo per te, per quello che sei veramente.
Capisci che stai buttando il tuo tempo, capisci che sarebbe stato meglio intraprendere un altro sentiero.
Ti guardi intorno e capisci che fin da piccolo ti hanno coltivato in testa una mentalità estremamente vuota. Una realtà materialista basata su consumismo e necessità di “sistemarsi”. Che senza qualcosa non ne puoi ottenere un altra, mezzi.
Credo che le persone siano state così avvelenate da queste storie che inconsciamente provino paura ad affrontare qualunque cosa che esca da quelle “linee guida”.
Ma prima o poi accade qualcosa che ti fa capire tutto, qualcosa che ti apre gli occhi e ti mostra che il mondo è un’immensa dispensa di tutto quello di cui possiamo aver bisogno, persone, sentimenti, magia.
Cominci a guardare le persone che prima erano responsabili del tuo sviluppo in modo differente, quasi come se volessi fargli capire che non tutti possono essere stampati nello stessa maniera.
Ti guardi intorno, fantastichi su quello che senti, come quando giri per un piccolo paesino seguendo l’odore di pane appena sfornato.
E quando capisci qual’è la tua vera oasi ti senti gia pronto a raggiungerla.
Manca solo una cosa. Dire a tutti che te ne vai, che vuoi cambiare vita. È la cosa più dura da fare, ti troverai di fronte a pianti, alle persone più care, a persone che non saranno d’accordo.
Ma una volta fatto questo il tempo fa tutto il resto e in men che non si dica ti ritrovi dove volevi dove sognavi e dove puoi esistere come ti pare.
Ora puoi scegliere quello che vuoi, al contrario di prima sei disposto a fare qualsiasi lavoro e affrontarlo come se anch’esso facesse parte del tuo sogno. Sei felice quando trovi una casa in mezzo al deserto, la tua casa e tutto questo rafforza solo le tue radici.

Ora si germoglia.20161001_192714

Ciao amici, ciao rifugi

Ed eccoci qui, a un passo dai nostri sogni, dallo scoprire cosa ci aspetta dall’altra parte. Siamo frenetici, siamo dei bambini con una montagna di pacchi regalo enormi tutti da scartare. Solo 10 giorni ci separano. Siamo cosi pronti che non riusciamo a crederci, abbiamo aspettato cosi tanto che non ci rendiamo nemmeno conto di essere arrivati di fronte a questa porta enorme, non percepiamo la paura di cadere nel vuoto. 10 giorni, sembrano così pochi..10 giorni da dedicare a tutto quello che ci ha incorniciati fin ora, famiglia, amici, storie, canti, fiumi, foreste, fuochi, ricordi, sensazioni, tutte cose che anche se saranno dentro di noi saranno lontane, migliaia di chilometri. Perché è vero, questo paese disordinato come la camera di un 13enne ci spinge a scappare, a girare lo sguardo da un altra parte, ma noi, selvaggi e ineluttabili ci siamo sempre saputi rifugiare nei nostri templi, posti in cui respirare, in cui sentirsi liberi e fuori da ogni tipo di sistema che ci classifica tutti come fossimo degli stupidi numeri, posti che non troveremo da nessun’altra parte, nei quali lasciamo una parte di noi. Quasi vorremmo avere più tempo da passare per dare un “ultimo abbraccio” a tutto questo. Ci teniamo particolarmente a ringraziare tutti per il calore che ci avete fatto provare, soprattutto in questo periodo. Con il vostro spirito e la vostra luce ci avete parlato, dicendoci di tornare quando vogliamo e che saremo sempre i benvenuti. Beh vi dico che saranno proprio questi i motivi che un giorno ci faranno tornare a casa.

Un abbraccio.

-10

14095734_1284290294938379_458578327472847164_n

 

 

Manifesto

Chi è il pazzo che decide di inseguire i propri sogni a costo di rivoluzionare completamente sé stesso e la propria vita? O meglio, chi è il pazzo che non lo fa?
Al giorno d’oggi la comodità sembra sia sinonimo di felicità e l’avventura sinonimo di incertezza e incoscienza. Niente da dire a coloro che amano vivere fissi nel proprio paesino, con un bel lavoro e gli aperitivi dei venerdì-sabato-domenica sera, è una scelta di vita. Ma come si può pensare che questa sia la vita che il mondo ha in serbo per noi? Come si può rimanere confinati all’interno di questa enorme bolla di consumismo, locali e materialismo quando fuori ci sono infinite possibilità e meraviglie non a pagamento pronte ad essere scoperte, ad essere attraversate da una miriade di piedi nudi che viaggiano in nome dell’avventura?
Arriva il momento in cui qualcuno ti fa aprire gli occhi, ti trasmette una scossa così potente e così fuori dal comune che ti fa scoppiare quella bolla che ti stava comprimendo la testa, rendendoti sempre più sciocca e più ottusa, fino a quando perdi completamente il senso di te stessa e di quello che sei.
E’ quando questa bolla scoppia che ti rendi conto di quanto sei diversa in realtà e di quanto è presente in te il bisogno di sperimentare, scoprire, creare, affrontare un’università diversa da quella che tua madre vorrebbe che frequentassi, un’università della vita, all’aperto, tra i popoli e tra le culture.
Dopo che questa bolla scoppia prendi coraggio e vuoi far conoscere a tutti chi sei veramente, chi sei diventata e chi vuoi continuare ad essere e ti ritrovi in un labirinto di muri di pietra da scavalcare e che vogliono farti prendere una strada prefabbricata, sempre uguale, standard.
“Ma cosa stai dicendo?” “Ma sei pazza? Cosa vuoi andate a fare laggiù, che non troverai nulla?” “Ah parti così allo sbaraglio?”.
Si cancellano tutte le grandi aspettative che i tuoi genitori avevano di te e del tuo futuro, cancellata l’iscrizione all’università, cancellato il lavoro in ufficio, cancellata la classica strada di cemento che viaggia verso un’unica direzione per chilometri e chilometri. Ti ritrovi a fare a botte con quello che gli altri vorrebbero che facessi, professando la retta via.
Metti in chiaro cosa vuoi fare, lo scrivi sui muri col sangue delle ferite che gli scontri con un’altra mentalità ti hanno procurato; lo urli e lo incidi col fuoco sulla tua pelle. Prendi i biglietti, scegli i posti a sedere, quanti bagagli, organizzi le cose essenziali e sei pronta, ormai lo sanno tutti. Non ti resta che partire con chi ti ha aperto gli occhi, chi ha dato il via per farti diventare non grande, un gigante. Tutti ti augurano le miglior cose del mondo, ti scrivono, ti invidiano, ti acclamano come se stessi partendo per un’impresa eroica. Ma la cosa che ti riempie lo zaino delle emozioni è il fatto che c’è chi crede in te, nei tuoi progetti, nell’amore tra due giovani cuori che mai si abbandoneranno. C’è chi ha l’animo avventuriero come il tuo, nascosto e sepolto dalla monotonia, che si sente smuovere grazie solamente alle tue parole e all’immagine che offri del tuo futuro.
Questo è fare del bene. Questo è risvegliare la rivolta che dorme beata sul letto di casa. Questo farà fare dei passi avanti alla “Gioventù Bruciata” tanto temuta dal mondo dei grandi.
Io sono la rivoluzione. Nicola è la rivoluzione. Voi siete la rivoluzione. Noi siamo la rivoluzione. Svegliatevi come noi abbiamo svegliato il nostro spirito guerriero, lo spirito degli Indù, degli Shamani, degli Aborigeni. Non abbiate paura dell’ignoto e della scoperta: il mondo è la nostra casa.
Siate liberi di decidere per voi stessi, solo voi sapete qual è la strada che è stata scritta a nome vostro. Lottate.
Nicola vita mia, mi stai insegnando a vivere a piedi nudi e non con un anello di diamanti al dito.

IMG_9674

Anno nuovo, Vita nuova.

Sono passati un paio di anni da quando ho deciso di iscrivermi alla scuola alberghiera, c’è qualcosa che non va, qualche sensazione strana in corpo. Non capisco e quindi non ci do il peso che dovrei. Passano gli anni, questa sensazione si intensifica, capisco di essere fuori posto, ciò che vivo ogni giorno non è ciò che fa per me, mi sono reso conto che non sto vivendo la mia vita, ma quella di tutti quanti, quell’idea di vita che ci viene infilata nel cervello con delle parole difficili anno dopo anno. Mi sento addirittura sollevato ora che riesco a distinguermi dalle persone a cui assomigliavo. Ma la routine quotidiana è ancora la stessa: sveglia presto, scuola, casa, letto. Come si può definire tutto questo progresso? Come si può abituare le persone alla convinzione che questo meccanismo industriale sia il tipo di vita giusto per tutti?
Decido di tuffarmi nella conoscenza di tutto ciò che c’è fuori dalla finestra di questa grigia consuetudine. Ogni secondo libero che ho lo dedico a documentari, siti e pagine che parlano della vera ricchezza di questo mondo. Tutto questo non ha fatto altro che farmi capire che la mia vita devo cercarla da un’altra parte.
E proprio in questo momento conosco Chiara. Qualcosa mi incuriosisce, immaginate una pallina da ping pong che viene colpita in volo da una freccia, c’è qualcosa che mi fa sentire bene anche se non la conosco, potrebbe essere lei ciò che può rendere colorata la mia vita? Proviamo.. E’ esattamente così, ci ho visto giusto.
Finisco gli studi e intraprendo un viaggio di tre settimane in Brasile, dove rimango stregato dallo spirito di quelle persone, il calore che ti trasmettono è imparagonabile.
Per alleggerire il carico economico familiare decido di trovarmi un lavoro, ma noto che Chiara ha gli stessi problemi che avevo io, si sente fuori posto e sua madre di certo non aiuta andando contro a ogni sua idea.
Intensamente e seriamente fissandoci negli occhi capiamo che è ora di diventare cacciatori, di prendere in mano i miei vecchi progetti, di ricercare i colori che si abbinano meglio ai nostri.
Estate 2015: decidiamo di regalarci una vacanza a Fuerteventura, un’isola subtropicale delle Canarie. Due settimane da sogno, persone calorose e aperte a tutti, nessuno che corre, nessuno che si lamenta di nulla, nessuna traccia di quella tipica e soffocante afa estiva, acqua cristallina. Libertà. Energia.
Ci guardiamo di nuovo intensamente. “Chiara, dobbiamo cominciare da qui la nostra ricerca”
Ed eccoci qua, 2016, biglietti prenotati, un po agitati, estremamente eccitati.
Chiara finisci quest’ultimo anno di scuola perchè dal 15 settembre respireremo aria pulita.

Fuerteventura 2015
Fuerteventura 2015