Giro d’Italia senza soldi – Giorno 7 Padova – Verona 16/04/2017

Una nottata tranquilla, qualche tuono, qualche rumore ma tutto nella norma.
Ci svegliamo con la nostra nuova incantevole sveglia ovvero gli uccellini e sistemiamo tutto mentre la tenda si asciuga dall’umidità.
Si parte in direzione Verona, oggi il cielo è dalla nostra parte e siamo carichissimi, mancano 80 chilometri ma ce la faremo.
Dopo poco troviamo un parco con una fontana, non avete idea di cosa significhi, salvezza. Tempo 5 minuti e siamo gia sotto l’acqua con la testa per farci una bella doccia rigenerativa.
Riprendiamo la strada che oggi si compone di lunghi e stancanti rettilinei e la cosa che più ci distrugge è l’odore delle grigliate pasquali ad ogni angolo. Dopo qualche chilometro si ferma Davide, un ragazzo di 30 anni che volentieri ci porta poco piu avanti per risparmiarci un brutto tratto di strada!
Ci fermiamo a “pranzare” con delle brioches e ripartiamo subito, oggi non si perde tempo, facciamo una decina di chilometri e ci fermiamo per far respirare i piedi. Chiara nel frattempo prova a fare autostop e subito si ferma un simpaticissimo signore che si sfoga perché reduce di chiacchiere e situazioni classiche pasquali. Ci porta fino a Vicenza dove parte la tangenziale per Verona, beh proviamoci subito prima di fare altre strade, Chiara scrive Verona su un cartello e dopo poco si fermano Emanuele e Nicoletta, due ragazzi che sono in cerca di arricchire la loro domenica. Dicono “ma si perchè no” e ne approfittano per fare visita a Verona. Che grandi!
Facciamo un giro per il centro, oggi ci sono persone in ogni angolo e la stanchezza si fa sentire, nonostante i passaggi oggi abbiamo fatto piu di 25 chilometri a piedi e si avvertono le conseguenze, ma ci può stare.
Con il calar del sole decidiamo di cercare dove dormire questa notte e ci viene consigliato una specie di ostello, una volta arrivati li ci fanno accomodare e siamo pronti a farci avvolgere dalla notte e dai sogni. Mettere alla prova gli istinti, identificare i propri appetiti, spingere se stessi allo stemo fisico e mentale, avere un immagine definita della nostra coscienza è impossibile se prima non si comprende a pieno la nostra realtà.
La completa espressione di noi stessi è essenziale per poter esistere in una forma originale dell’essere.

A domani pellegrini

Giro dell’Italia senza soldi – giorno 6-Dolo – Padova

Notte un po’ strana, Nicola ed io ci svegliamo per colpa di una testata che involontariamente mi ha tirato nel sonno. Che scene!

Ci si sveglia alle sei di nuovo, Flori bussa alla porta e ci invita a fare colazione. Fuori fa freschetto, ci dice che sta notte ha piovuto a Dolo e ancora sta continuando. Saltiamo in macchina e in direzione Padova, dove Flori lavora, il cielo sembra peggiorare e qualche chicco di grandine non manca… Io e Nicola siamo un po’ preoccupati per come potrebbe proseguire la giornata, la pioggia è sempre rognosa quando ci si sposta a piedi. Flori ci lascia in stazione dei treni, almeno stiamo un po’ al riparo, e noi le lasciamo un pendaglietto che Nicola ha creato con un sasso abbastanza levigato e uno spago che ci portiamo sempre appreso. Ci raccomanda di scriverle, ci siamo scambiati il numero, e ancora una volta salutiamo la mamma chioccia che ci ha accuditi per un po’.

Arrivati in stazione e dopo qualche momento di vagabondaggio iniziamo a perlustrare la città ma, tempo di svoltare qualche angolo, la pioggia ricomincia e ci vediamo costretti a trovare riparo sotto una fermata dell’autobus.

La pioggia sembra non smettere e annoiati iniziamo a suonare un po’ con l’ukulele e cantare. Magicamente il cielo inizia ad aprirsi e possiamo ricominciare a camminare. Attraversiamo le vie trafficate del centro e facciamo una “sosta-merenda” seduti in un parco nei pressi dei Giardini dell’Arena. Anche qui strimpelliamo un po’ circondati da gente che passeggia tra gli alberi del parco e poi riprendiamo il mostro tour della città.

Ormai è pomeriggio e ci troviamo in Piazza della Frutta piena di bancarelle del mercato per incontrarci con Enrico, un viaggiatore in bicicletta che di passaggio ha voluto incontrarci per portarci uno spuntino e fare qualche chiacchiera. Che persona piena di energia e voglia di fare, sembra entusiasta della vita, delle sue avventure e passioni. Anche lui prova le stesse cose nei nostri confronti, ci dice che non dobbiamo mollare, che ce la faremo a portare avanti i nostri progetti.

Ci diamo un grande in bocca al lupo, anche lui a breve partirà per un viaggio in bici, e di nuovo riprendiamo le nostre rispettive strade.

Uno dei tanti vantaggi di trovare gente come te, aperta e disponibile, è che ci può essere un utile scambio di idee e informazioni che possono sempre tornare comode prima o poi. Durante il nostro incontro Enrico ci consiglia un posto dove poterci accampare ed ora, non avendo ancora deciso dove piantare casa, sappiamo dove andare. Usciamo di 2 km dal centro ed ecco ci ritroviamo in un prato abbastanza isolato che sembra fare al caso nostro.

Il tempo si fa un po’ desiderare, pare che la pioggia possa arrivare da un momento all’altro ma almeno siamo un po’ riparati dagli alberi che ci circondano.

Piantiamo la tenda e dopo qualche ora siamo pronti ad entrare nel mondo dei sogni, sperando di non essere troppo distratti dalla pioggia durante il nostro sonno… Ma d’altronde per dormire in tenda bisogna accettare dei compromessi e si prende tutto ciò che arriva, goccerelline di pioggia comprese.

Domani è Pasqua ma per noi è tempo di lasciare Padova e ripartire verso Verona.

Lungo è ancora il cammino che manca per raggiungere il nostro obbiettivo.

Giorno 6.

Dolo-Padova 20km.

371km totali percorsi

93km a piedi.

Euro totali spesi: 0,41€

Pronti per domani!!

Giro d’Italia senza soldi – Giorno 5 14/04/2017 San Donà di Piave-Dolo

Questa notta abbiamo dormito davvero bene anche se semplicemente in tenda, siamo stati svegliati da canti primaverili di piccoli uccelli. Il sole ci avvolge ed è anche oggi dalla nostra parte, ci concediamo un po’ di libertà prima di smontare la tenda e ripartire.
Questa sarà l’ultima occasione di salutare il nostro amato fiume Piave e ce lo godiamo alla grande.
Sistemiamo tutto e partiamo, oggi andiamo verso Padova e come ogni giorno non abbiamo la minima idea di dove arriveremo o passeremo la notte, che meraviglia, vivere le giornate una alla volta, godersi ogni momento, la fatica, gli istinti, sentire la fame.
Oggi la strada non è molto tranquilla e non ci sono molti passaggi pedonali ma almeno è la più corta, abbiamo di fronte un lungo e noioso rettilineo di 6km e una volta arrivati a metà circa facciamo una sosta sotto un albero.
Quando la strada comincia a essere troppo stretta e impraticabile decidiamo di tentare l’autostop, dopo poco si ferma Federico un ragazzo del posto, è un artista che ha provato ed è riuscito a trovare la sua strada, ci porta fino a Mestre e ci saluta dicendoci di chiamarlo se avessimo avuto bisogno.
Mentre attraversiamo la città cominciamo ad avvertire fame, ci fermiamo in un panificio chiedendo se avevano qualcosa del giorno prima spiegandogli del viaggio, purtroppo non hanno nulla ma non si fanno problemi a regalarci qualche pagnotta e dei tramezzini.
Non riusciamo a credere a tutto questo.
Riprendiamo il cammino e dopo aver attraversato Mestre e Marghera facciamo una pausa all’ombra. Ricordatevi di far respirare sempre i vostri piedi che sono il vostro mezzo più prezioso.
Camminiamo ancora per un bel pezzo finchè qualche dolore si fa sentire. Provo a fare autostop ma dopo 10 minuti nessuno si ferma, ci ho provato, la Chiara ha più fortuna, infatti ci prova lei e dopo 1 solo minuto si ferma Flori, una signora simpaticissima che ci porterebbe fino a Dolo.
Mentre siamo in viaggio le chiediamo se conosce qualche posto dove poter accamparci con la tenda questa notte ma nessuno ne viene a capo e si offre di portarci a casa sua, ha una stanza vuota e potrebbe improvvisare un letto, non possiamo far altro che accettare. Domattina ci porterà a Padova mentre va a lavorare.
Ceniamo ed è subito ora di andare a letto, devo dire che stiamo andando a dormire piuttosto presto ultimamente, era da anni che non accadeva.
Siamo felici di trovare persone disposte ad aprirsi e ad accogliere sconosciuti. Significa molto, vogliamo valorizzare tutto questo.

Buonanotte pellegrini

Giorno 5.
San Donà di Piave-Dolo 53km.
351km totali percorsi
89km a piedi.
Euro totali spesi: 0,41€

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 4 Trieste-San Donà 13/04/2017

Prima notte comoda su un vero letto (divano-letto) andata. Io mi sono concessa il lusso di sognare qualcosa di importante, Nicola ha concesso al micio Frodo di dormire tra le sue gambe al calduccio.

Alle 7.20 siamo tutti svegli in casa, ci si siede a tavola e dopo la colazione e qualche fusa è ora di ripartire. Salutiamo Anna e Paolo, li abbracciamo forte per ringraziarli di tutto quello che hanno fatto per noi, abbracciamo per per l’ultima volta la loro semplicità, la loro vitalità, le loro passioni e la loro fiducia.

Tornati in centro a Trieste Manuel (fratello di Nicola) e la sua ragazza Erica ci portano all’Obelisco, un percorso pedonale nel mezzo del Carso con una vista spaziale che dà sul mare.

Dopo aver pranzato e dopo una bella doccia è ora di ripartire. Approfittiamo di un altro colpo di fortuna e alle cinque di pomeriggio ci ritroviamo a Portogruaro grazie e Manuel che, finite le lezioni per questa settimana e di ritorno verso casa, ci dà uno strappo.

Meraviglia!! Siamo quasi al punto di partenza, ma ci sentiamo ancora più carichi. Non avendo camminato molto nelle ore prima, decidiamo proseguire  ancora per qualche ora in direzione San Donà. Da lì andremo verso Padova, per poi continuare con Vicenza, Verona e così via verso ovest.

Sono le sette e dopo aver camminato per campi e zone industriali ci infiliamo in uno stradone principale. Ci provo, faccio autostop e tempo venti secondi contati una macchina accosta.

“Vai per San Donà per caso?”

“Si io abito proprio lì!”

Non ci crediamo, chiamo Nicola che era qualche metro più indietro e saliamo in macchina di Roberto, per gli amici Poppy, un padre di famiglia alla mano e super gentile. Iniziamo a conoscerci meglio, chiacchieriamo, raccontiamo la nostra storia e subito ci consiglia un parco dove poterci accampare per la notte. Ci porta fino a lì e dopo averlo salutato e ringraziato ci troviamo in questo parco enorme e stupendo sulla riva del Piave.

Esploriamo un po’ e dopo esserci resi conto di essere circondati da mini coniglietti selvatici decidiamo di piantare la nostra casa.

Anche oggi il vento sembra soffiare dalla nostra parte, e noi ci sentiamo galeoni in questo mare da esplorare.

Ci piace tutto questo, ci piace incontrare gente come noi, ci piace avere contatti con persone nuove e con la Terra che ci circonda.

Da San Donà per ora è tutto, domani è un altro fantastico giorno.

Giorno 4.
Trieste – San Donà di Piave 127 km.
299 km totali percorsi
70 km a piedi.
Euro totali spesi: 0,41€

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 3 Latisana-Trieste 12/04/2017

La notte è passata lentamente ma eccoci gia in piedi.
Pronti per una nuova avventura cominciamo a prepararci ma subito veniamo chiamati a fare colazione insieme a Alma e alla sua meravigliosa famiglia.
Appena terminato, Ivan (il genero di Alma) chiede se siamo pronti a partire e in pochi minuti siamo gia per strada verso Trieste.
È una persona straordinaria, forte, intelligente e altruista, sogna di fare un viaggio come il nostro e attraversare Scozia e Irlanda con lo zaino in spalla, mitico!!
Lungo la strada ci illustra ogni cosa, addirittura evita di fare l’autostrada per poterci far godere di più il paesaggio.
Arrivati a destinazione molto gentilmente Ivan ci porta a fare un giro turistico per questa splendida città.
Tempo di un caffè ed è gia ora dei saluti.
Ora siamo diretti verso la zona delle università, ci aspetta Manuel, mio fratello (Nicola), la sua consorte Erica e il loro amico e coinquilino Alessandro, ci preparano una deliziosa pasta e ci informano che domani torneranno verso casa e volendo potremmo approfittarne per tornare indietro perche ora puntiamo verso ovest. Fantastico!!!
Ora siamo diretti verso piazza Venezia dove ad attenderci c’è Paolo, una persona squisita appassionata di ciclismo che si prenderà cura di noi insieme alla sua compagna Anna.
Arriviamo a Caresana, un piccolo paesino in mezzo a dei boschi fantastici a un passo dal confine con la Slovenia.
Una casa carinissima con un panorama altrettanto bello.
Dopo un paio d’ore arriva anche Anna e da subito comincia a lasciarci a bocca aperta, ci ha preso un sacco di cose per non patire la fame e davvero non abbiamo parole per ringraziarla abbastanza.
È incredibile, possiede il vero spirito del viaggiatore, ci incoraggia, ci racconta le sue avventure mentre prepara un risotto speciale e mentre tiene a bada i 4 gatti trovatelli che ora vivono qui con loro.
Ci sentiamo davvero a nostro agio e poter avere un confronto con persone simili ci riempie il cuore.
Anche oggi siamo estremamente soddisfatti e pieni di gioia.
Partita a carte e si chiude gli occhi.
Buenas noche

Latisana-Trieste 97km.
172km totali percorsi.
53km totali a piedi.

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 2 Sacile-Latisana 11/04/2017

Il secondo giorno inizia nel giardino del nostro amico Samuele, con i primi spiragli di luce ma soprattutto con il canto mattutino del gallo che fiero ci fa sentire la sua arma più potente.

Sveglia alle 7.20, ci concediamo qualche minuto in più da passare dentro il sacco a pelo ma poi ci si alza. Non c’è tempo da perdere, ci aspetta un nuovo traguardo oggi, Portogruaro, e per questo ci fiondiamo in cucina dove ci aspetta la colazione. Dopo aver finito e aver risistemato la nostra “casa” siamo pronti per raggiungere la meta.

Fortunatamente questa volta è meno faticosa del previsto, riusciamo a farci dare uno strappo da uno dei nostri più cari amici, Marco Yu ,che lavora proprio nelle vicinanze di Fiume Veneto. Saliamo in macchina e dopo essere arrivati e aver svuotato lo zaino dal superfluo riprendiamo la nostra marcia a piedi.

Arrivati quasi al confine di Portogruaro iniziamo a pensare a come poter mettere qualcosa sotto i denti ed entriamo in una panetteria per chiedere gli avanzi invenduti del giorno prima. Incuriosite Cristina e Katia ci chiedono della nostra avventura e subito panini, pizza e ciambelle non mancano.

Nonostante i dolori decidiamo di proseguire fino a Vado, un piccolo paesino dove ci concediamo una pausa per strimpellare un po’ con l’ukulele, mangiare e per sgranchire le gambe.

Ripartiamo. Mancano 4 chilometri per arrivare alla meta, 4 chilometri di stradone trafficato e abbastanza pericoloso per i pedoni. Tentiamo con l’autostop e dopo poco la salvezza: una macchina accosta poco più avanti di noi ed ecco Alma, una signora gentilissima che non esita un secondo ad offrirci un passaggio. Facciamo una breve tappa al suo nuovo negozio di bomboniere e belle Arti nei pressi di Latisana, dove ci riempie di confetti deliziosi. Una gioia per i nostri palati ma soprattutto per le nostre gambe e per i piedi di Nicola, doloranti per le vesciche.

Subito dopo Alma si offre di accompagnarci fino a Latisana centro: sarà la nostra casa per stasera.

Salutiamo e ci mettiamo in cerca di un posto dove poter campeggiare ma qui sembra non esserci nulla che fa al caso nostro. Chiediamo informazioni ad un vigile ma purtroppo le zone per campeggiare sono solo verso Lignano. Ci buttiamo un po’ in un parco pubblico, qualche idea ci verrà in mente no? Ma il cielo inizia a incupirsi e le soluzioni sembrano non esserci… Pensiamo pensiamo e ci ricordiamo della proposta di Alma, di fermarci da lei per la notte.

La chiamiamo e niente, in un secondo ci ritroviamo a casa sua in una piccola taverna a nostra completa disposizione, con Ofelia una micina bianca, un super cagnolone di nome Mira, una doccia calda e tanta tanta tanta voglia di aiutare il prossimo.

Rimaniamo folgorati dall’ospitalità di questa famiglia, e senza possibilità di scelta ‘obbligano’ ad accettare un passaggio fino alla nostra destinazione principale.

Ci siamo, domani saremo a Trieste.

 
Sacile-Latisana 53km fatti, 18 a piedi.
75km totali

40km totali a piedi

Giro dell’Italia senza soldi – Giorno 1 Conegliano-Sacile 10/04/2017

Partenza

Oggi si parte, siamo molto tesi, ma determinati, speriamo di aver calcolato tutto. Siamo pronti ad affrontare l’ignoto, a conoscere i nostri limiti, siamo pronti ad assaporare gli istinti e i bisogni animali che sono in noi. Non so se ce la faremo, se completeremo il giro, se ci abbiamo visto giusto. Ultima colazione, per forza di cose abbondante, una scorpacciata di energie che ci torneranno utili. Ultima doccia, acqua calda, vapore, accappatoio, specchio.. Ci mancheranno sicuramente. La nostra prima tappa è per forza il cimitero, un ultima volta, lascio qui un sasso raccolto nella montagna sacra di Tindaya a Fuerteventura, ricordo di salvezza e di una promessa. Sarai con noi e noi con te ovunque Matias. Via, destinazione Sacile, giornata perfetta per cominciare, un sole enorme e un vento rinfrescante, l’ideale. Bisogna solo prestare attenzione ai camion ma per il resto non è terribile. L’unico problema è che ci tocca percorrere una strada principale poco “naturalistica” ma almeno arriveremo presto. Dopo 3 ore e mezza eccoci arrivati a Sacile. Questa sera saremo ospiti di Samuele, un caro amico con un cuore e uno spirito enormi. Appena arrivati a casa sua ci togliamo le scarpe e lasciamo respirare i piedi. Tra chitarra tamburo e ukulele si passa il pomeriggio facendoci cullare dai colori del paesaggio e dal vento che soffia. Il sole sta tramontando, è ora di aprire la tenda mentre Samuele prepara una fantastica cena a base di Trote salmonate!! Dopo un abbuffata e una montagna di storie fantastiche la stanchezza si fa sentire e il “letto” chiama. Questa sera la luna brilla divinamente, è con noi. Buonanotte

Conegliano-Sacile 22km fatti

-22km totali

-22km a piedi

All’alba della partenza, una piccola parentesi nell’isola dannata del tempo perduto.

Mancano pochi giorni alla nostra partenza, ci aspetta un’esperienza tutta nuova, imprevedibile.
Un cammino che servirà a farci conoscere i nostri limiti e le nostre potenzialità, quanto possiamo imparare e quanto possiamo insegnare.

Abbiamo deciso che prima di intraprendere questo nuovo capitolo della nostra vita dobbiamo chiudere gli occhi e ritornare dentro a quel sogno, dove abbiamo lasciato tutto in sospeso.

Fuerteventura, l’isola che è riuscita a frantumare la nostra linea temporale, a stravolgere ogni cognizione e a fermare il  nostro tempo.

Abbiamo bisogno di tornare in quella che è stata la nostra bolla, un oasi sigillata dal mondo esterno e dai suoi veleni.

Abbiamo bisogno di ritornare li, dove abbiamo lasciato una poesia incompiuta sopra il tavolo dimenticandoci di mettere un punto alla fine e il tappo alla penna.

Faremo visita alla nostra casa, a quella spiaggia dannata e alla montagna sacra di Tindaya che quel giorno mi ha salvato.

Non so esattamente a cosa andremo in contro, ma sono sicuro che li qualcosa ci sta aspettando.
Sarai al centro di ogni pensiero Matias, ora sei punta del vento e luce solare.

Matias, Fuerteventura 2016

Perché sceglierò sempre di viaggiare




Ho scelto di fare della mia vita un viaggio perché ciò che si acquisisce durante e dopo aver viaggiato è qualcosa che rimane, che ti scolpisce, che mi piace.

Voler partire é un istinto che non riesci a controllare, è una fiamma che arde e che cerca di sprigionarsi, si fa sentire sempre più forte finché non arriva il momento e finalmente puoi spiccare il volo.
Parti, ti inoltri in nuove terre, eslpori… Non puoi fare altro che scoprire e conoscere mondi di cui magari avevi letto da qualche parte, magari visto in foto, o ancora meglio di cui mai avevi sentito parlare.
L’idea di entrare in contatto con qualcosa di nuovo mi affascina, poter vedere come quella che era stata finora la mia realtà possa essere talvolta lontana anni luce talvolta così simile a quella in cui potrei trovarmi viaggiando, è emozionante e mi incuriosisce.
Mi incuriosisce perche solamente imbattendosi di persona in qualcosa di diverso dalla nostra quotidianità si puo davvero comprenderne il senso, e si conosce, si impara, si prende atto del fatto che non esiste solo l’ “IO” con le sue cose e i suoi interessi.
Quando decidi di viaggiare accetti di ritrovarti davanti a qualsiasi cosa. Dopodiché, quando ti ci imbatti, non hai la possibilità di scappare, fare dietrofront, marcia indietro, dire no questo non mi piace cambiamo aria, perché quella potrebbe essere una delle tante realtà e ci sei dentro.
Quando viaggi sei consapevole del fatto che devi prendere al volo quello che trovi. Non c’è tempo per i capricci, ne per le pretese. Bisogna cogliere qualsiasi occasione, che sia l’occasione di imparare qualcosa, che sia l’occasione di conoscere sé stessi o cose nuove.


Una scuola di vita che anche se non ti insegna una data ti insegna a saper vivere pienamente a contatto con la Terra che ci ospita e con chi esiste ed è con noi.
Ammiro con tutto il cuore i genitori pellegrini della Terra che decidono di crescere i propri figli viaggiando, in quanto consapevoli che oggigiorno questo è il modo più sano sicuro e naturale per riuscirci al meglio, per farli diventare forti, consapevoli e tenaci.
Viaggiare ti apre gli occhi e ti apre la mente, cosa fondamentale in questi tempi di odio, pregiudizi, distruzione e insensibilità.

Io scelgo di viaggiare vivendo e di trasmettere questa prospettiva a quanta più gente possibile dimostrandolo con la mia realtà.
Imparare viaggiando è, secondo il mio punto di vista, uno dei modi migliori con il quale affrontare la propria esistenza sulla Terra e dedicherò la mia vita a questo.

La morte mi spaventa ma non l’aspetterò sulle mie ginocchia, preferisco ardere che appassire

“Bisogna osare per realizzare i propri sogni, la morte mi spaventa ma non l’aspetterò sulle mie ginocchia, preferisco ardere che appassire”

Fuerteventura 2015

Questa è la mia vita, ci faccio ciò che voglio, non sono stato “creato” o progettato per gli sporchi interessi di qualcun altro, tanto valeva costruire un robot.
Se devo essere una macchina sarò la macchina di me stesso, darò un senso a questa esistenza e la farò mia.

Ho bisogno di staccarmi da questa realtà artificiale, da tutte queste falsità, da questa società e ciò che procura. Stiamo andando alla deriva, sottomessi a delle idee, pedine, costretti a partecipare a questo gioco in cui tutto sembra estremamente organizzato e prestabilito per fini di altre persone nate allo stesso nostro modo. Ma come fate a stare sotto a tutto ciò?
Voglio sentire emozioni forti, provare cose reali, glorificare gli istinti animali che compongono la nostra natura

Vi auguro di sentire l’essenza della vita scorrere dentro alle vene.
Vi auguro di percepire l’inarrestabile scorrere del tempo e di cogliere l’importanza di ogni secondo che passa.
Vi auguro di soffrire, di farvi abbracciare dal dolore e infine di superarlo ritornando più forti di prima.

Vi auguro di conoscere i vostri diavoli e di imparare a vivere al di sopra di essi poiché non vi abbandoneranno mai.

Vi auguro di perdere qualcosa, di capire l’importanza che bisogna dare alle cose mentre sono ancora dentro la nostra vita.

Vi auguro di godere di ciò che vi circonda, sempre ed in ogni circostanza perchè troppe cose non torneranno più.

Seguite il vostro cuore, seguite i vostri istinti, i richiami del corpo, non vergognatevi di essere reali.
Non abbattetevi se non avete sempre la felicità dalla vostra parte, poiché abbiamo una concezione di essa solo perchè siamo consapevoli che esista anche il dolore. Non saremo poi cosi meravigliati da una giornata senza nuvole se non conoscessimo la pioggia.

Un abbraccio.