Perché sceglierò sempre di viaggiare




Ho scelto di fare della mia vita un viaggio perché ciò che si acquisisce durante e dopo aver viaggiato è qualcosa che rimane, che ti scolpisce, che mi piace.

Voler partire é un istinto che non riesci a controllare, è una fiamma che arde e che cerca di sprigionarsi, si fa sentire sempre più forte finché non arriva il momento e finalmente puoi spiccare il volo.
Parti, ti inoltri in nuove terre, eslpori… Non puoi fare altro che scoprire e conoscere mondi di cui magari avevi letto da qualche parte, magari visto in foto, o ancora meglio di cui mai avevi sentito parlare.
L’idea di entrare in contatto con qualcosa di nuovo mi affascina, poter vedere come quella che era stata finora la mia realtà possa essere talvolta lontana anni luce talvolta così simile a quella in cui potrei trovarmi viaggiando, è emozionante e mi incuriosisce.
Mi incuriosisce perche solamente imbattendosi di persona in qualcosa di diverso dalla nostra quotidianità si puo davvero comprenderne il senso, e si conosce, si impara, si prende atto del fatto che non esiste solo l’ “IO” con le sue cose e i suoi interessi.
Quando decidi di viaggiare accetti di ritrovarti davanti a qualsiasi cosa. Dopodiché, quando ti ci imbatti, non hai la possibilità di scappare, fare dietrofront, marcia indietro, dire no questo non mi piace cambiamo aria, perché quella potrebbe essere una delle tante realtà e ci sei dentro.
Quando viaggi sei consapevole del fatto che devi prendere al volo quello che trovi. Non c’è tempo per i capricci, ne per le pretese. Bisogna cogliere qualsiasi occasione, che sia l’occasione di imparare qualcosa, che sia l’occasione di conoscere sé stessi o cose nuove.


Una scuola di vita che anche se non ti insegna una data ti insegna a saper vivere pienamente a contatto con la Terra che ci ospita e con chi esiste ed è con noi.
Ammiro con tutto il cuore i genitori pellegrini della Terra che decidono di crescere i propri figli viaggiando, in quanto consapevoli che oggigiorno questo è il modo più sano sicuro e naturale per riuscirci al meglio, per farli diventare forti, consapevoli e tenaci.
Viaggiare ti apre gli occhi e ti apre la mente, cosa fondamentale in questi tempi di odio, pregiudizi, distruzione e insensibilità.

Io scelgo di viaggiare vivendo e di trasmettere questa prospettiva a quanta più gente possibile dimostrandolo con la mia realtà.
Imparare viaggiando è, secondo il mio punto di vista, uno dei modi migliori con il quale affrontare la propria esistenza sulla Terra e dedicherò la mia vita a questo.

Non si cambia!

E’ passato un anno e mezzo circa da quando abbiamo deciso di prendere in mano il nostro futuro e buttarci in quella che si può definire “la visione del mondo e della vita da pellegrino”.
E’ passato un anno e mezzo circa da quando abbiamo preso una delle decisioni più importanti e significative per la nostra vita assieme: lasciare le nostre radici e tutto quello che conosciamo in cambio di una svolta, partire alla ricerca di noi stessi e di ciò che non conosciamo ancora, delle emozioni che solo viaggiando ed esplorando si possono provare.
E’ da un anno e mezzo circa che però, al tempo stesso, ci troviamo a dover confrontarci con persone che non sempre la pensano al nostro stesso modo e che al contrario cercano di riportarci, secondo il loro punto di vista, con i piedi per terra.

E’ passato un mese e un giorno esatto da quando siamo ritornati da Fuerte e dal nostro sogno ma nonostante tutto le cose per noi non sono ancora cambiate e non cambieranno. Al contrario, più passa il tempo e più le nostre ideologie e i nostri progetti riprendono forma, si radicano ancor di più dentro di noi insieme alla positività, alla frenesia, alla voglia di ripartire il prima possibile.
Nel frattempo però, mentre aspettiamo il ritorno del caldo, mentre progettiamo, pianifichiamo e aspettiamo ancora, nemmeno qui le cose sono cambiate. Siamo sempre circondati da parole, pensieri e consigli di chi crede che questa non sia la strada giusta, nè per noi nè per nessun’altra persona sulla Terra. Man mano che sveliamo il nostro secondo progetto in solitaria, le persone che hanno la possibilità di starci vicino non stanno facendo altro che allontanarci e spingerci ancora di più a lasciare quello che avevamo lasciato il 15 settembre per Fuerteventura. Mi domando spesso come mai queste persone ancora si ostinano a cercare di infilarci in testa pensieri e modi di vedere le cose che non ci appartengono e che abbiamo già dimostrato non essere nostri.
Ognuno di noi ha i propri sogni. Pazzo non è chi cerca qualcosa di cui sente il bisogno altrove, fuori dalla quotidianità e dalla normalità. Pazzo non è chi fa di tutto per vivere come vuole, dove vuole, con chi vuole.12188967_975492229155497_5408709286556441542_n
Pazzo è chi crede di far fare ciò che vuole a chi non ne vuole sapere di fare ciò che gli viene detto.
Pazzo è chi dice “no non si può fare” quando non l’ha mai provato sulla propria pelle.
Pazzo è chi da consigli, o per lo meno ci prova, su ciò che non ha mai vissuto.

Quando una persona desidera immensamente un qualcosa e ne è convinta al cento per cento, non c’è verso di fargli cambiare idea. Nessuna parola, nessuna persona esterna, nessun lavaggio del cervello può reggere il confronto con un desiderio vivo e puro. L’unica cosa è lasciar fare. Le cose andranno come devono andare in ogni caso, anche dopo mille anni di fiato sprecato, anche dopo parole dette che il vento si porta via.

Questo è ciò che noi abbiamo in testa. Non vi chiediamo consigli, non vi chiediamo il vostro parere su ciò che vogliamo fare, se sia giusto o sbagliato… non cambierebbe le cose. Solamente speriamo di essere compresi, speriamo che chiunque faccia parte della nostra vita comprenda la nostra visione delle nostre cose (e non delle vostre). A chi importa di non essere capiti, quello succede sempre e in qualsiasi parte del mondo riguardo agli argomenti più disparati perchè siamo tutti diversi e con diverse prorità.

Se siete bramosi di darci consigli, beh consigliateci alcune chicche di posti del nostro Paese che meritano di essere visitati, ma perchè ci siete stati. Consigliateci di portare via nello zaino due paia di calzetti in più, ma perchè voi un giorno siete rimasti senza e avete dovuto camminare per chilometri senza facendovi mille vesciche. Conigliateci, ma fatelo per aiutarci ad affrontare al meglio il nostro progetto di camminare per tutta l’Italia a piedi, non per cercare di farci cambiare idea a riguardo… a meno che non abbiate provato a farlo anche voi ma senza riuscirci.

Fate si che i vostri sogni si realizzino sempre nel modo in cui voi lo desiderate. Non esiste anima sulla Terra che possa impedirvi di essere ciò che volete essere e di fare ciò che volete fare.
Noi siamo pellegrini.

Passo San Boldo - 1 novembre 2016
Passo San Boldo – 1 novembre 2016

Non fermatevi mai, perchè sarete sempre più forti.

Dopo mesi di programmazione eravamo riusciti a creare e a realizzare il nostro sogno.
Il 15 settembre abbiamo salutato le nostre case per provare a vivere una vita degna di noi, come la desideravamo, senza limiti, senza leggi, senza ottusi confini.
Siamo atterrati in una terra fantastica, Fuerteventura, una fusione di paesaggi, di culture.

Ci si sentiva esploratori del mondo, eravamo la massima espressione di noi stessi, potevamo esistere come sentivamo di farlo.

Ci è stata presentata la possibilità di vivere in una casa in mezzo al deserto di Tindaya. Praticamente siamo passati dal vivere in centri trafficati, ricchi di inquinamento acustico e ambientale, a vivere in un paradiso tutto nostro, l’unico suono percepibile era quello del vento che soffiava come se sorvegliasse e comandasse in quella terra.
Abbiamo quindi passato i primi giorni a risistemare la casa a nostro piacimento, non ci portava che fosse una casa per due persone e ci vivessimo in 5, non ci importava non avere linea telefonica, connessione o televisione, avevamo tutto quello che poteva servire per vivere più intensamente di chi rimane a casa a sognare.

 

La montagna sacra di Tindaya era proprio dietro di noi, a proteggerci, e dall’altra parte, l’oceano.

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Tindaya 22/10

Ed è stato proprio il giorno in cui in tre abbiamo deciso di godere della vetta di quella sacra montagna che gli altri due hanno preferito passare una giornata di pura quiete nell’oceano, ma quel giorno l’oceano ci ha traditi, portandosi via il nostro fratello Matias. Quanto mi sento male se penso che avrei dovuto insistere di più per farlo venire con noi quella mattina.

Con le lacrime agli occhi abbiamo rifatto la valigia e ce ne siamo andati con i brandelli di quello che rimaneva del nostro sogno.

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Avevamo assolutamente bisogno di tornare nei nostri rifugi, voi, che ci avete accolto cercando con tutte le forze di distrarci e di colmare i nostri vuoti. E col cuore in mano vi ringrazio perchè senza di voi ora saremo persi.

Ma la perdita di Matias ci ha fatto capire che il tempo è la cosa più importante e qualsiasi cosa provi ad ostacolarci non sarà un buon motivo per fermarsi, servirà solo a darci più forza. Grazie.

Non abbiate paura di affrontare la vita a modo vostro, di seguire quello che sentite anche se tutti vi dicono che è un’idea stupida.

Vi annunciamo che con l’arrivo della primavera ripartiremo, per una nuova avventura.
Questa volta giochiamo in casa.

Toccare il Mondo, per Matias

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Come germogliare in un altro paese

Avete presente quella sensazione che si prova quando ogni giorno ti ritrovi a fare le stesse cose? Sai di essere nel posto sbagliato, sai che non stai facendo la cosa giusta e non la stai facendo per te, per quello che sei veramente.
Capisci che stai buttando il tuo tempo, capisci che sarebbe stato meglio intraprendere un altro sentiero.
Ti guardi intorno e capisci che fin da piccolo ti hanno coltivato in testa una mentalità estremamente vuota. Una realtà materialista basata su consumismo e necessità di “sistemarsi”. Che senza qualcosa non ne puoi ottenere un altra, mezzi.
Credo che le persone siano state così avvelenate da queste storie che inconsciamente provino paura ad affrontare qualunque cosa che esca da quelle “linee guida”.
Ma prima o poi accade qualcosa che ti fa capire tutto, qualcosa che ti apre gli occhi e ti mostra che il mondo è un’immensa dispensa di tutto quello di cui possiamo aver bisogno, persone, sentimenti, magia.
Cominci a guardare le persone che prima erano responsabili del tuo sviluppo in modo differente, quasi come se volessi fargli capire che non tutti possono essere stampati nello stessa maniera.
Ti guardi intorno, fantastichi su quello che senti, come quando giri per un piccolo paesino seguendo l’odore di pane appena sfornato.
E quando capisci qual’è la tua vera oasi ti senti gia pronto a raggiungerla.
Manca solo una cosa. Dire a tutti che te ne vai, che vuoi cambiare vita. È la cosa più dura da fare, ti troverai di fronte a pianti, alle persone più care, a persone che non saranno d’accordo.
Ma una volta fatto questo il tempo fa tutto il resto e in men che non si dica ti ritrovi dove volevi dove sognavi e dove puoi esistere come ti pare.
Ora puoi scegliere quello che vuoi, al contrario di prima sei disposto a fare qualsiasi lavoro e affrontarlo come se anch’esso facesse parte del tuo sogno. Sei felice quando trovi una casa in mezzo al deserto, la tua casa e tutto questo rafforza solo le tue radici.

Ora si germoglia.20161001_192714